Capitolo 18

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Il secondo giorno dopo la sua partenza, di pomeriggio inoltrato, il Topo tornò, pieno di provviste.

Kieran stava allenando Zoe nell'arte del combattimento ravvicinato con armi bianche di corte dimensioni, quando il rumore del motore scoppiettante del carro l'interruppe.

Zoe ringraziò con il pensiero il suo arrivo, mai stato da lei così apprezzato da quando si conoscevano.

Si stava allenando con quel dispotico di Kieran da due giorni, quasi senza sosta. Era un miracolo che l'avesse lasciata mangiare, prendersi cura di Astrid e dormire giusto il necessario. Esercizi di magia, combattimento, lezioni e istruzioni di come comportarsi all'Agenzia, per non parlare delle spiegazioni sui giochetti mentali e psicologici a cui stare attenti. Era mentalmente e fisicamente distrutta e il Topo, in quel momento, le pareva l'eroe arrivato a salvarla dal crudele tiranno.

Con il fiatone e i polmoni che le bruciavano e il sapore metallico del sangue in bocca, guardò verso il suo amico, cosciente solo dei muscoli doloranti in tutto il corpo, che dopo aver rimesso nel capanno il mezzo di trasporto, si stava avvicinando con un'espressione soddisfatta sul volto ancora fanciullesco.

Kieran non mostrava alcun affaticamento, come se avesse oziato per due giorni a fila. Niente borse sotto gli occhi, nessun cambiamento nell'umore, movimenti scattanti e fluidi come sempre, respiro regolare.

Ma come diamine ci riesce? Eppure, ha fatto il doppio della fatica che ho fatto io. È un mostro, pensò invidiosa e irritata.

<<Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto>> disse il giovane a Kieran, mentre si fermava davanti a loro.

L'espressione del ragazzo passò dal soddisfatto all'interdetto quando il suo sguardo si posò su Zoe.

<<Tutto bene? Sei messa un po' male. Cosa ti è successo?>>

Lei lo fulminò con lo sguardo, ma non disse niente.

<<L'addestramento>> spiegò sintetico Kieran.

<<Oh, caspita! Bello intenso, se ti avessi investito con il carro staresti in condizioni migliori>> cercò di fare del sarcasmo.

<<Forse hai ragione>> rispose lei, questa volta, seriamente, per evidenziare la severità dell'addestramento a cui era stata sottoposta. Si spostò una ciocca di capelli che si era liberata dalla treccia quando il Corvo le aveva dato un esempio di combattimento senza esclusione di colpi. Non le aveva risparmiato proprio niente, compresi i colpi inaspettati e scorretti come prenderla per i capelli, cercare di colpirla in posti esposti e delicati, mosse scorrete. Tutto, insomma.

Quello che stavano facendo era un training di sopravvivenza ad ogni costo, altro che allenamento!

Ogni volta che lei si era lamentata dicendo che non ce la faceva più, lui aveva insistito con maggior foga e più duramente urlandole che nessuno le avrebbe dato il tempo di riposare, che nessuno si sarebbe fermato per il suo bel viso e che lei doveva essere pronta a tutto.

Beh, almeno quel grande B... ha detto che ho un bel viso, pensò ironicamente cercando di consolarsi. Accidenti a lui!

<<Sei stato attento a non farti seguire? Hai seguito le mie istruzioni?>> chiese Kieran ignorandola totalmente.

<<Attentissimo e, sì, le ho seguite alla lettera. È una delle mie specialità>>.

<<D'accordo. Visto che si sta facendo tardi per oggi ci fermiamo. Ti lascio il bagno libero per lavarti>> le disse decidendosi finalmente di rivolgerle la parola senza urlarle o demoralizzarla.

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