Capitolo 23

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<<Questa volta vedi di non minacciare o spaventare le guardie>> lo redarguì Aife.

<<Non farò niente del genere se non me ne daranno motivo>> rispose Ethan con un sorriso fanciullesco.

Dopo aver rilasciato la Iena ed Eugine si erano diretti al portale dei Dotati più vicino nelle vicinanze.

<<Prima le signore>> suggerì Ethan facendo un inchino da giullare.

<<Lo dici sempre. Ho il sospetto che tu lo faccia solo per il divertimento di vedere la mia faccia disgustata.

<<Mia cara, per quale altro motivo sennò?>> mentì continuando a interpretare la parte dello scanzonato.

Aife lo guardò di traverso poi, dopo aver fatto un lungo respiro, si accinse ad entrare in quella specie di buco.

Appena arrivati al quartier generale dei Dotati vennero, come da rito, circondati dalle guardie.

<<Fateci vedere il simbolo del 'Nodo della Strega'>> li intimò il soldato a capo del gruppo.

Questo rimase fermo sulle sue gambe e non diede segno di volersi avvicinare. I soldati parevano più attenti, diffidenti e prudenti.

<<Vedo che i modi e la disciplina sono migliorati dall'ultima volta>> osservò Ethan mostrando il suo simbolo e aspettando poi con le braccia conserte alzate dietro la testa, con fare apparentemente noncurante.

<<A cosa si deve questo miglioramento?>> domandò, mentre Aife guardandolo in tralice, mostrava il suo.

<<Ci sono stati dei problemi. Durante l'ultima rivolta alcuni possessori di magia, sono divenuti Anomali. Qualcuno di loro conosceva e aveva l'accesso al quartier generale e ha cercato di introdursi nel rifugio. In più, per ogni evenienza, penso che non sia saggio avvicinarsi troppo a chi arriva. Non si è mai sicuri fino all'esposizione del marchio se siano amici o nemici>> spiegò il capitano.

<<Finalmente qualcuno che usa la testa>> commentò provocatorio l'Hunter.

<<Ethan, hai promesso>> lo riprese la Detentrice.

Ethan inarcò le sopracciglia con fare innocente.

<<Cosa c'è, ho fatto solo un complimento al capitano>> disse con tono sorpreso.

Aife stava per replicare quando la porta, che li avrebbe portati verso l'intricato susseguirsi di tunnel, si aprì.

Eimlar, uno dei Guardiani che avevano incontrato la volta precedente li era andati a prendere per accompagnarli dall'Anziano.

Rimanendo un po' indietro rispetto al passo di Eimlar, Aife chiese al suo compagno, sussurrando per non farsi sentire:<<Come pensi che prenderà l'Anziano la notizia che gli stiamo per dare?>>

<<Non bene di sicuro, visto che di problemi sembra ne abbia già abbastanza. Ultimamente la situazione pare sfuggire di mano ai Guardiani troppo spesso. Comunque sia, io ho un sassolino che voglio levarmi dallo stivale>> affermò con un luccichio vivace e indagatore.

Aife guardò all'insù rassegnata, sapendo già che era inutile fare raccomandazioni di qualche genere a Ethan quando aveva quello sguardo.

Eimlar li condusse questa volta nello studio privato dell'Anziano.

L'ambiente era decisamente più piccolo, molto confortevole ma non pretenzioso come ci si poteva aspettare da qualcuno di molto potente.

I toni rossicci del legno di acacia, le diverse lampade a muro e al soffitto e l'odore del tabacco della pipa che usava solitamente l'Anziano nei suoi momenti di solitudine, donavano una sensazione di calore e intimità.

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