Quando Zoe bussò alla porta, Kieran si presentò tirato a nuovo. Le sue ferite erano ben velate da una camicia nera e da un farsetto color viola scuro, come era ben nascosto il suo dolore dal solito atteggiamento misurato.
I capelli ancora umidi erano disposti casualmente, ribelli sul capo e attorno al volto, come se avesse appena finito di strofinarli con un asciugamano, donandogli un fascino selvaggio. Lo sguardo era cupo e ancora pensieroso, preoccupato.
<<Oh>> esclamò lei presa alla sprovvista nel vederlo così attraente e con addosso indumenti nuovi. Il suo cuore ebbe un sussulto quando gli occhi neri di lui fissarono i suoi.
Accidenti quanto è bello! Ma se ne rende conto dell'effetto che fa alle donne? È un'arma letale!
Zoe si mordicchiò inconsciamente il labbro inferiore.
<<Mentre eri ko mi sono fatto comprare e portare un ricambio. Quelli che avevo erano pieni di buchi>> spiegò brevemente.
<<Come stai?>> gli chiese preoccupata.
<<Sopravviverò. Antinfiammatori, antidolorifici e antibiotici fanno miracoli>>.
Zoe aveva ancora i vestiti indossati quella mattina; una camicia con scollo a u senza colletto, un bustino di cuoio nero con spalline e pantaloni. In occasione della cena si era però sistemata i lunghi capelli in un'acconciatura non troppo elaborata che le metteva tuttavia in risalto il viso e il suo collo sottile. Aveva raccolto la parte centrale della chioma in uno chignon circondato da due trecce fatte con le ciocche a lato della testa. Due tirabaci scendevano ai due lati del viso, seguendo la piega della mandibola, leggeri come piume, accarezzandogli lievemente le gote.
Lui la guardò ancora per qualche istante silenziosamente, con un'espressione indecifrabile poi, come se si fosse riscosso da un sogno, scosse la testa e disse:<<Andiamo, muoio di fame>>.
La locanda fungeva anche da pub, un ambiente amichevole e informale, dove servivano, oltre a drinks anche pietanze, piatti semplici, gustosi e abbondanti, sufficienti a soddisfare una clientela affamata.
Il locale era ordinato, tranquillo e pulito; privo del solito puzzo di fumo e alcolici. L'atmosfera era tranquilla e la calda luce delle lampade rischiarava l'ambiente costruito tutto in legno chiaro di pino, ormai un po' scurito dal tempo, tipico di quasi tutti i locali esistenti nella sezione 'The Great Forests'.
Quella sera gli avventori erano pochi e Zoe non faticò a vedere seduti ad un tavolo in fondo alla stanza il Grigio e la sua Detentrice.
Questi, accortisi del loro arrivo, li invitarono con un gesto a sedersi allo stesso tavolo.
<<Non avevo capito che si cenava in compagnia>> commentò lei a bassa voce, dispiaciuta di non poter rimanere da sola con Kieran.
<<Neanche io>> rispose lui evidentemente infastidito dall'evolversi della sua cena. Di solito mangiava da solo accompagnato, raramente, da una donna quando capitava l'occasione o ne sentiva la necessità. C'era sola una ragazza che frequentava più di altre, sempre però occasionalmente. Era la figlia di uno dei funzionari interni dell'Agenzia. La loro relazione era semplice, niente aspettative o pretese. Quando vi era l'opportunità si incontravano, andavano a letto insieme e lui ricavava informazioni utili su quello che succedeva all'interno dell'Agenzia. Senza saperlo gli faceva da informatrice con benefici.
Kieran e Zoe si accomodarono al tavolo con Ginger e il Grigio che dichiarò subito:<<Noi abbiamo già ordinato>>.
Il Corvo si girò verso Zoe e le chiese:<<Cosa prendi?>>
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Gli Anomali
FantasíaIn un imprecisato futuro nel quale alcuni esseri umani hanno sviluppato capacità magiche, la società è divisa tra quelli che possiedono il potere, la magia, chiamati streghe o stregoni e quelli che sono definiti conformi, 'normali'. Con il tempo s...