14 Marzo, 2966
Il rumore del vento tra le fronde degli alberi. L'odore dell'erba fresca e dei fiori multicolori che mi circondavano. Il suono leggero del suo respiro mentre riposava col capo sulle mie gambe. Con una mano sorreggevo il mio peso, con l'altra giocavo placidamente coi suoi capelli biondo paglia.
Il cielo azzurro sopra le nostre teste era dello stesso colore degli occhi di Valentine. Anche i capelli tra le mie mani assomigliavano ai ricci dorati di quell'uomo.
Valentine all'apparenza sembrava un angelo, o almeno la raffigurazione di quegli esseri mitologici che avevo visto nelle Antiche Religioni Inquinanti.Ripensavo ai miei ultimi colloqui con lui. Da tempo, ormai, avevo finito di aggiornarlo sul nuovo mondo. Lo incontravo ogni dieci giorni per raccontargli dei progressi del Piano. Strano come un uomo con così poca fiducia verso le donne avesse fatto ricadere su un'unica ragazza il fulcro della riuscita dei nostri progetti.
Progetti che la mia famiglia e gli altri membri della Luna Nuova stavano concependo da diversi anni. Generazioni, in effetti. E facevamo affidamento su quella... Come l'aveva definita Valentine? Incantatrice dai capelli di fuoco e lo sguardo d'acciaio.
Credeva di poterla manipolare. Usare la sua ferrea legge morale a nostro vantaggio.Era convinto che tutte le donne fossero deboli. Pedine la cui fedeltà oscillava come una piuma colpita dal vento. Esseri superficiali che richiedevano di essere guidate con pugno fermo.
Questo era il vero problema del... Gentil sesso? Sì, ecco come lo chiamava Valentine.
Che termine assurdo. Non c'era nulla, in mia madre o mia sorella, che avrei mai potuto definire gentile.—Oh, per la Madre Terra, scusami Diaspro. Devo essermi appisolata— la voce dolce di Albicocca si levò dalla ragazza che riposava sulle mie cosce.
Girò il capo e, a malincuore, dovetti sfilare la mano dai suoi serici capelli, un dolore che tuttavia fu presto lenito dalla visione dei suoi caldi occhi nocciola.Il modo in cui mi guardava riscaldò, ancora una volta, quel posticino nel mio petto che tanto anelava attenzioni e affetto. Albicocca sì, lei era gentile.
—Oh! —
La sua bocca rosea e delicata si increspò in un sorriso stupefatto, lo sguardo attratto da qualcosa alle mie spalle.
Non mi disturbai a guardare nella direzione da lei indicata, sapendo che probabilmente avrei visto un uccello dalle penne variopinte, o una farfalla dai colori altrettanto sgargianti, o ancora...
—Quella nuvola ha la forma di un coniglietto! È deliziosa, Diaspro! —
—No, tu sei deliziosa— mormorai, sorridendo, prima di tempestarle la guancia rubizza dal sole di baci leggeri.
Lei ridacchiò, cercando di allontanarsi da me con la scusa che le facevo il solletico. In realtà, era un gioco che facevamo ogni volta, un modo gentile per non farmi spingere troppo in là con le dimostrazioni d'affetto. Perché era giovane e non era ancora pronta, cosa che rispettavo.Continuavo a sorprendermi di quanto fosse genuina, vivace, graziosa e soprattutto integra.
Oh, sì, la sua onestà era una sferzata di novità che da sola mi faceva cantare il sangue nelle vene.
Talmente distante dalle donne che conoscevo. O dalle donne di cui parlava Valentine. Ma quelle, si sa, sono Inquinanti. Non ci si poteva aspettare molto da loro, come non lo si poteva fare dagli appartenenti alla mia Luna.Un Indaco non era puro neanche alla nascita. Guarda me, frutto sicuramente di un rapporto occasionale che mia madre aveva avuto con un uomo che non era colui che aveva scelto come compagno per la vita.
I miei occhi dal taglio a mandorla ne erano la prova. Così come i miei lineamenti, molto diversi da quelli di Crisoprasio. Anche Corniola sospettava di avere un altro padre.
Probabilmente solo la prima, Sfalerite, quella perfetta, l'unica gemma di cui mia madre sembrava orgogliosa, era nata da un rapporto sessuale avuto con colui che chiamavo padre.—Diaspro, a cosa stai pensando? I tuoi meravigliosi occhi celesti si sono oscurati. Non mi piace quando assumi quest'espressione, fagiolino. Sembra un cielo coperto di nubi e io... Io voglio quello soleggiato—
Tornai a sorridere, ridendo internamente per il ridicolo nomignolo che mi aveva affibbiato. —Nulla, mia preziosa gemma. Sono solo distratto da alcune questioni—
—I tuoi genitori continuano a farti pressioni? Capisco il tuo bisogno di compiacere tua madre. Insomma, anche io adoro i miei genitori. Però sono sicura che capirà se le spieghi che non è quella la tua strada, che auspichi a qualcosa di più semplice, con me—
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Progetto Triskelion ∴ Il Risveglio
Ficção CientíficaInghilterra, anno 2027. Amneris è un'agente speciale alle costole di uno dei più pericolosi serial killer del secolo. L'ha quasi preso. Ci è vicina, così vicina... Luogo ignoto, Anno corrente 2966. Amneris non sa dov'è, non sa che anno è, non conosc...