4. Dibattiti abruzzesi

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Silvia

Non potrei essere più felice di partire per Francavilla.
So che non è come partire per Los Angeles, New York o tutte quelle città a cui di solito aspirano le ragazze, ma in me scaturiscono le stesse, stravolgenti emozioni quando si parla di Francavilla.
Mi alzo dal sedile per avvicinarmi alla radio e alzare al massimo il volume di "California" dei Modà. Non smetterò mai di amarli.
Ogni volta che partiamo o facciamo un viaggio loro sono immancabili e li sento un po' come la colonna sonora della mia vita. È come se la voce di Kekko riuscisse a calmare ogni situazione brutta, non che ce ne siano molte, comunque, quando stai viaggiando per la tua città preferita, appena iniziata l'estate, con una specie di nuova vita che ti aspetta a qualche centinai di chilometri di distanza da te.

《Voi due donne state monopolizzando troppo questa macchina, ora decidiamo io e Simo. Vero?》domanda mio padre rivolgendosi a mio fratello, seduto nei sedili posteriori accanto a me.

《Puoi contarci. Vai di Queen, papà》dice Simone, contento di staccare la melodiosa voce di Kekko.

《No, ragazzi, io e Silvia stavamo ascoltando. Thomas, rimetti immediatamente i Modà》obbietta mia madre, indispettita.

《Mi si stanno decomponendo le orecchie》si lamenta mio fratello.

《Beh, una cosa in più che si decompone assieme al cervello》replico io, che in risposta ricevo una matura linguaccia.

《Che gesto nobile, Simone, fare la linguaccia a tua sorella》lo riprende mia madre.

《Chissà da chi ha preso quest'insolenza, eh, Giulia?》borbotta mio padre.

《Non so a cosa ti stai riferendo. Dell'educazione del figlio maschio hai detto che te ne saresti occupato tu》

《Non si può cambiare il carattere, tesoro mio》

《Ah, questo lo so, un carattere come il tuo non lo si può cambiare, per esempio》
Sono cominciati i giochi.
Mamma e papà battibeccano come due bambini, ma non litigano quasi mai. Si amano nel profondo, mamma mi ha raccontato mille volte la loro storia e io non posso fare a meno che rimanerne affascinata, chiedendomi se un giorno anche a me capiterà qualcosa di così bello.
A volte i loro dibattiti sono talmente divertenti che io e Simone ci mettiamo ad ascoltarli come spettatori del cinema. E ci divertiamo, eccome se ci divertiamo.

《Disse quella col carattere di un tenero cerbiatto》

《Ar’cala da ssa piand, cacacazz》gli dice mamma in abruzzese. Mi sembra voglia dire qualcosa tipo "abbassa la cresta". E poi, vabbe, l'ultima parola è intuibile.

《Ragazzi, la vostra dolcissima madre》

Ridacchio divertita e lancio uno sguardo fuori dal finestrino. Si prospetta una splendida estate.

Un'estate di noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora