23. Uno stupido sbaglio

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Michael

Non deve succedere più. Mai più, intendo.
So questo, ma so anche che non mi è piaciuto per niente sentire quelle parole uscire dalle sue labbra, che fino a un momento prima erano a un millimetro dalle mie.
Non dovrei, ma il modo sicuro in cui l'ha detto mi ha dato quasi fastidio, come se si fosse pentita di ciò che è successo. Beh, io no.
Lo rifarei mille altre volte, ma so che non porterebbe a nulla di buono. Quindi farò meglio a dimenticarmi di ciò che è successo il prima possibile. Ci riuscirò? Non ne ho idea.

《Sono pronte?》chiede impaziente Simone.

《Sì, eccole》

《Io ho qui pronto il numero dell'ambulanza, sapete, nel caso qualcuno dovesse sentirsi male...》accenna Mat con il telefono affianco.

《Simpatico come un dito nel...》comincia a dire Silvia, ma Ginevra la ferma prima che possa finire.

《Dividiamole!》esclama infatti la riccia.

Le Ferratelle finiscono, nel bene o nel male, tra qualche chiacchiera sugli aneddoti divertenti dei fratelli Moretti o sul trio spietato - Silvia, Ginevra e Marta - e i commenti dei ragazzi non tardano ad arrivare.

《Signori, dopo aver assaggiato la considerevole quantità di quattro Ferratelle posso affermare con certezza che... Sono immangiabili, ragazzi, dedicatevi ad altro》dice Mattia.

《Grazie amico, speravo nel tuo sostegno》commento piccato.

《Perché te ne sei mangiate quattro se fanno così schifo?》gli domanda Silvia.

《Tentavo di avere fiducia in quella dopo》mente lui.

《Ceeeeeerto. Ti crediamo》lo sfotte Simone.

《Sono decenti》si limita a commentare Marta.

《Solo?》chiedo.

《Devo dire che credevo peggio》si unisce Gin.

《Già il fatto che siamo tutti vivi mi sembra un gran risultato, no?》le fa eco Simo.

《E per questo intervento tu non ne avrai più neanche una》lo redarguisce Silvia togliendogli il piatto da sotto al naso per portarlo in cucina.

《Stronza》borbotta lui.

《Ti sento!》gli urla lei da dentro.

Simone sbuffa e alza gli occhi al cielo. Si vogliono bene, anche se non sembra, solo che battibeccano come due bambini all'asilo. Un po' come fa con me, solo che non condividiamo lo stesso DNA... per fortuna, aggiungerei.

《Mic, per favore, andresti a prendere l'acqua dentro?》mi chiede Mat.

《Adessi sono diventato Mic?》chiedo sopprimendo una risata.

《Sì, Michael è troppo lungo》replica.《Rimane il fatto che l'acqua non si andrà a prendere da sola》aggiunge.

Entro in casa borbottando un "che fraccomodo" tra me e me.

《Ti serve qualcosa?》mi chiede Silvia rizzandosi immediatamente, appena mi vede.
Dopo l'episodio di poco fa cerca in ogni modo di stare a debita distanza e di non rifare lo stesso errore. Dovrei metterla al corrente del fatto che io quell'errore lo rifarei? Nah, non conviene.

《Mat ha chiesto l'acqua》mi limito a rispondere prendendo la bottiglia.

《Aspetta, ti prendo i bicchieri》
Lo farebbe, se non fosse che i bicchieri sono in un mobile fin troppo alto per lei e per quanto si sforzi e si allunghi, non riesce.

Mi avvicino e prendo i bicchieri di carta e glieli porgo.
《Grazie》sussurra imbarazzata.
Dio, che casino.

《Senti, non mi piace questa situazione. Perché dev'essere così imbarazzante? Insomma, abbiamo fatto un'errore e ce ne siamo resi conto, ok? Dimentichiamo》
Sono contro le mie stesse parole, ma tant'è. Per far sì che questo strazio finisca questo ed altro.

《D'accordo》annuisce.《In fondo hai ragione, perché dev'essere così? È stato solo uno stupido sbaglio che non si ripeterà più》afferma convinta.
Penso che non ci creda neanche lei, ma è bello farglielo sperare.

Torno di là dove gli altri ci stanno aspettando.
《Credevo che fossi andato a prenderla direttamente dalla fonte, quest'acqua!》esclama Mat.

《Ehi, ringrazia che te l'ho portata》

《Io non l'avrei fatto》commenta Simone alzando le spalle.

《Sì, lo sappiamo che tu non alzi il culo per nessuno, se non per i tuoi fumetti》controbatte Gin con tono scherzoso.

《Tu non lo faresti neanche per quello》brontola lui.

《Leggi i fumetti?》chiedo incuriosito. Sto disperatamente cercando di distrarmi dalla ragazza mora seduta accanto a me, che poco prima stavo per baciare.

《Sì, però sto cercando di cominciare con i romanzi》risponde compiaciuto.《Di mia spontanea volontà》sottolinea.

Pff, certo, come se poi non fosse Silvia ad obbligarti a creare un minimo di cultura in quel tuo cervellino》lo corregge Gin.

《Semantica》la liquida lui.

Questi due bisticciano peggio di me e Silvia. Anzi, no. A noi nessuno ci batte, però reggono bene il confronto.

《Siete stati bravi》commenta Marta.

《Io credevo che vi sareste uccisi a vicenda》aggiunge Mat ridacchiando.
Incrocio gli occhi di Silvia per una frazione di secondo.
Una cosa è certa: qualunque cosa sia successa in quella cucina, là rimarrà.

Un'estate di noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora