Silvia
Quando è cominciata questa cosa pensavo che avremmo tenuto un minimo di autocontrollo essendo comunque due persone che si definivano responsabili e con un minimo di lucidità mentale, ma a quanto pare non è così.
《Siamo due idioti》commento con il fiato corto e ricoperta di farina. Anche lui lo è, abbiamo passato gli ultimi minuti a lanciarci farina a vicenda, imprecandoci contro i peggio insulti. Risultato: la cucina è un disastro, io e lui siamo in condizioni indecenti e l'impasto delle Ferratelle giace immobile nella ciotola davanti a noi. È uscito, questo sì, ma non so quanto possa essere digeribile.
《Già, forse sì》risponde lui.
《Togli il forse》
Rimaniamo fermi a rimirare il disastro che è la cucina. Che cretini.
Mi fermo a pensare che effettivamente mi sto divertendo con Michael, non è lo stronzo insensibile snob che credevo fosse. È più... dolce, forse? È tranquillo, è uno con cui scherzare, divertente... Che cazzo vado a pensare? Lui è Michael. Svegliati, ragazza!《Sai, sei tremendamente sexy, così, ricoperta di farina...》sussurra girandosi per guardarmi negli occhi.
Ripeto: Svegliati, ragazza!Non può averlo detto sul serio. Non può proprio.
Quando mi rendo conto che non è uno scherzo e che sembra parlare sul serio, strabuzzo gli occhi e avvampo violentemente, sentendo le guance bruciare.《Io, ehm... grazie? Cosa ti dovrei rispondere? Non puoi uscirtene con frasi del genere così all'improvviso!》esclamo imbarazzata.
《Qual è il problema?》domanda con sguardo innocente. No, scherzavo, non c'è niente di innocente nell'occhiata che mi ha lanciato poco prima. Proprio l'opposto dell'innocenza.
《Insomma, noi non siamo neanche amici e tu vieni qui a dirmi che sono sexy ricoperta di farina. Non siamo in quel tipo di rapporto, capisci?》
Non mi è dispiaciuto il suo commento, solo che non so come reagire e quando sono nervosa tendo a sproloquiare cose senza senso.《Io dico ciò che mi passa per la testa, non importa in che tipo di rapporto siamo》replica con noncuranza.《Ti ha dato fastidio?》
《No, è che... non me l'aspettavo, tutto qui. Non mi sembri il tipo da dire cose del genere》osservo.
《Che ti aspettavi? Che ti dicessi che sei carina e coccolosa?》domanda facendomi ridere un po', perché in effetti non ce lo vedo proprio a dire cose simili.
《No, forse no》ammetto e il suo sguardo diventa stranamente serio.
《O preferisci che ti dica quante fantasie stanno nascendo adesso nella mia testa con te ricoperta di farina da capo a piedi?》mormora inchiodandomi tra il suo corpo e il bancone della cucina e prego Dio che i miei non scelgano proprio questo momento per tornare.
《È una dichiarazione d'intenti la tua?》lo provoco. L'eccitazione ha preso il sopravvento, non ragiono più lucidamente e mi dimentico chi siamo. Ho semplicemente voglia di divertirmi.
《Potrebbe essere. Tu che dici?》mi chiede con voce roca e per un momento sento che potrei svenire.
《Dico che ci stiamo spingendo oltre》rammento più a me stessa che a lui.
《Decisamente》annuisce avvicinandosi di più.
《Questa cosa non finirà bene》continuo con sempre meno sicurezza, ma facendo un passo avanti per essere più vicina.
《Affatto》e in meno di un secondo siamo a un soffio l'uno dall'altro. Basterebbe così poco, solo che lui si spinga un po' più avanti, o che io annulli quei tre millimetri che ci separano.
Ma nessuno dei due lo fa e prima che qualcuno abbia anche solo l'idea di farlo, sentiamo dei passi provenire dal salotto. Cazzo.《Merda》impreca Michael staccandosi.
Mi sistemo i capelli scompigliati, lui fa lo stesso. Tento di togliermi la farina di dosso come meglio riesco, ma pare tutto inutile.《Come ti sembro?》gli chiedo.
《Come una che ha appena avuto un orgasmo》risponde con nonchalance.
Non era la risposta che volevo sentire.《Ragazzi! Sono pronte le... Cosa diavolo è successo qui dentro?》chiede Mattia entrando in cucina, seguito da Gin, Marta e Simone.
Mi ero dimenticata che Gin ha una copia di riserva delle chiavi, per sicurezza, quindi può entrare quando vuole.《Sembra sia scoppiata una guerra》osserva Marta.
E come darle torto...《Dovevamo intuire che lasciarvi soli non sarebbe stata una buona idea》commenta Gin.
《No, no, è tutti apposto. Dobbiamo solo cuocerle, l'impasto è pronto》
Pronto sì, commestibile... beh, lo scopriremo presto.《Ok... Noi vi aspettiamo in giardino e intanto apparecchiamo la tavola. Voi cuocete e portate lì, d'accordo?》istruisce Simo, che raccatta i piatti nel mentre che Gin spinge gli altri fuori.
《Per un pelo》sospiro.
Ci mettiamo a lavoro - seriamente, stavolta - e mettiamo a cuocere le Ferratelle.
《È stato... strano》commenta sottovoce dopo un po'.
《Non dovrebbe succedere più》annuisco. Non ne sono pentita, ma se mai cominciasse qualcosa tra me e lui finirebbe male di sicuro e non deve essere così.
Lui non risponde e, se chi tace acconsente, è d'accordo con me. Rimaniamo in silenzio per diverso tempo, nel quale poggiamo le Ferratelle su un piatto da portare poi di là. L'aspetto non è poi così male.
Il silenzio è assordante e non so quanto tempo riuscirò a resistere con lui così vicino.《Era più facile quando ci prendevamo a parolacce》osservo.
《Esatto. Pensavo la stessa cosa》risponde ridacchiando.
《Per quanto riguarda ciò che è successo prima... ecco, io non so cosa mi è preso, non avrei dovuto, se la cosa ti ha messo a disagio...》
Non so cosa mi è preso.
È così? Per lui è stato un errore? Sì, in effetti la dovrei pensare anche io così... ma perché non lo penso?《No, non ti preoccupare, è capitato》
Che scemi, stiamo facendo finta entrambi. Non è capitato, cose così non capitano, si scelgono. Ma a quanto pare nessuno dei due vuole affrontarlo.《Già. Credi che capiterà di nuovo?》domanda stupendoni.
Ma che cazzo...?
Ne parla come se questa cosa non dipendesse da noi, come se fosse guidata da chissà quale forza magica. Siamo noi a farlo!《Non deve》rispondo brusca.
E con queste parole esco dalla cucina con il piatto di Ferratelle in mano, ma posso giurare di aver visto la sua espressione delusa.
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Un'estate di noi
RomanceEstate. La stagione che tutti gli adolescenti aspettano per un anno intero, la stagione che dona un motivo per alzarsi durante le fredde mattinate scolastiche... Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, la storia di Giulia e Thomas continua, ma stavolta i pr...