Michael
Silvia Moretti mi farà uscire pazzo. Ora come ora sono nella sala d'attesa di una clinica veterinaria con le chiavi di un motorino non mio e lei accanto che si tortura le dita, gesto che ho capito essere quasi sempre segno del suo nervosismo.
《Andrà tutto bene. Stai tranquilla》la rassicuro.
《Non ne puoi essere così sicuro》risponde.
《Ha solo una zampa rotta, il tempo dell'operazione e tornerà qui sano e salvo》insisto.
Lei rimane in silenzio per un po', siamo praticamente soli qui dentro, è domenica e, oltre a un'antipatica segretaria che ho rinominato "Lady Rottenmeier", non c'è molta affluenza.《Perché l'hai fatto?》domanda di punto in bianco.
《Che vuoi dire?》
《Potevi benissimo non aiutarmi》
《Contrariamente a ciò che pensi, non sono una persona senza cuore. Vedere un gattino ferito per strada impietosisce anche me e poi... mi sembra sia finita la farsa in cui facciamo finta di non volerci vedere. Forse all'inizio era così, ma... a pensarci bene, non sei più la brutta stronza che credevo》ammetto a malincuore.《Beh, brutta no di sicuro》aggiungo.
La vedo arrossire e fa di tutto per contenere un sorriso che poco dopo le affiora sulle labbra.《Ti costa davvero ammetterlo, eh?》mi prende in giro.
《Che sei bella no, che non sei una stronza... sì, quello sì》rispondo.《Diamine, facevi di tutto per farmi incazzare ed eri l'unica che ci riusciva》dico ridendo, ripensando a tutti i nostri battibecchi.
《Già... Per quel che vale, neanche tu sei il bastardo poco cresciuto che credevo》dice sorprendendomi.《Forse poco cresciuto sì》aggiunge poco dopo.
Rimaniamo in silenzio ancora un po'. Flashback delle sue mani affusolate strette attorno alla mia maglietta mi balenano in mente, facendomi fare pensieri ben poco adatti al contesto in cui siamo.
Se non fossimo in una clinica veterinaria con una brutta segretaria che ci guarda male probabilmente ora non voglio neanche pensare a cosa staremmo facendo...《Apprezzo ciò che hai fatto》mormora.
《L'ho fatto solo perché mi è piaciuto che tu abbia deciso di salvarlo. Sfortunatamente non sono in molte le persone che lo fanno》replico.
《Credo sia una caratteristica che ho fin da piccola, insomma, salvare l'insalvabile. Sarà perché nessuno ha mai salvato me》ammette.
Un brutto presentimento si fa strada nella mia testa, creato dal tono mogio e il sorriso triste con cui ha accompagnato quella frase.《Di che parli?》chiedo titubante.
《Da piccola, é successo un episodio, niente di che, lascia perdere...》liquida la cosa con un semplice gesto della mano.
《Ormai hai accennato la cosa, non puoi chiedermi di lasciar perdere》insisto.
《In pratica quando andavo alle medie c'erano delle ragazze che... insomma, loro non mi avevano mai visto di buon occhio》comincia a spiegare.《Per loro ero una secchiona, una che pensava solo a studiare, a me non fregava nulla di quello che pensavano, anche perché io i quattro li prendevo e di certo non passavo tutto il pomeriggio a studiare, semplicemente mi piaceva leggere, tutto qui》
Non mi piace per niente il suo tono di voce in questo momento.《Cos'hanno fatto?》domando preoccupato.
《Un giorno hanno preso un sacco di mie foto di ogni tipo, le avevano prese da un'amica che me le aveva chieste per farmi un video carino per il compleanno - bugia colossale -, le hanno modificate con tanto di corna, baffi e coda e le hanno postate, facendo decine di collage》conclude la sua spiegazione con sguardo mesto, fissando il pavimento, e ora come non mai mi sembra piccola e indifesa, così fragile che potrebbe spezzarsi anche solo con un soffio.
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Un'estate di noi
RomanceEstate. La stagione che tutti gli adolescenti aspettano per un anno intero, la stagione che dona un motivo per alzarsi durante le fredde mattinate scolastiche... Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, la storia di Giulia e Thomas continua, ma stavolta i pr...