13. Come due scimpanzé

19 4 11
                                    

Michael

Sono un coglione. Ma proprio un coglione grande. Di quelli che ci mettono impegno nelle stronzate che fanno.

《Che diavolo ci fai qui?!》sbotta una Silvia molto bella e molto incazzata che mi lancia uno sguardo truce.
Tenera come sempre.

Non so cosa mia abbia portato alla porta di Silvia, forse la mia mancanza di autocontrollo o il fatto che in questo posto comincio a perdere anche quel minimo di lucidità che avevo, so solo che ora sono qui e non so come comportarmi.
Aveva dimenticato i suoi occhiali da sole sul tavolino del lido allora ho pensato bene di fare il gentiluomo e riportarglieli, come farebbe una brava persona matura, ma a quanto pare la mia presenza non è molto gradita. Come biasimarla, però.

《Ti ho riportato questi》dico porgendole i tondi occhiali lilla.

《Oh... beh, grazie》mormora imbarazzata.

《Di niente. Sembravi solo un po' assatanata quando hai aperto》le faccio notare.

《Se ti vedono qui la mia famiglia mi sfotterà per tutta l'estate! Cerca di non farti vedere, anzi, usciamo fuori un attimo》
Faccio come dice e indietreggio, trovandomi sul portico di casa sua.

《Perché sei venuto?》mi chiede seria.

《Perché sono una brava persona, a differenza tua》rispondo tranquillo.

《Per quanto sia del tutto contraria a questa affermazione, ti ringrazio》mormora in un sussurro impercettibile.《Ma devi sparire》ribatte.

《Che dolce accoglienza la tua》commento sarcastico.《Non solo ti ho fatto un favore ma mi tratti anche così? Sei proprio un'ingrata!》osservo piccato.
Chi me l'ha fatto fare?

《Apprezzo che tu mi abbia riportato gli occhiali, ma non posso correre il rischio che ti vedano》mi spiega.

《Perché?》

《La mia famiglia - in particolare le mie "zie" - ha una drastica propensione ad "accoppiarmi" a un ragazzo per "rendermi felice" e "sistemarmi", anche se io non ho alcuna intenzione di "sistemarmi"》mi spiega.
Rimango zitto un secondo, poi però rispondo.

《Sai usare le virgolette? A me pare di no, ne stai usando davvero troppe》le faccio notare.

《Sì, lo so, quando sono nervosa tendo a farlo e poi comincio a straparlare》dice pizzicandosi il solco del naso tra i due occhi. Sembra tesa come una corda di violino.

《E sono io a farti innervosire?》la provoco. Sì, lo so, sono una brutta persona, sono consapevole che il mio posto è all'inferno, ma nessuno è mai tornato per raccontare quanto fosse brutto, quindi...

《Tantissimo》risponde assottigliando gli occhi.

《Non so se prenderlo come un complimento o come una tacita richiesta di sparire e non farmi mai più vedere》

《Tu che dici?》

《Michael!》
Una voce acuta alle nostre spalle ci sorprende all'improvviso e voltandomi noto una donna bionda che ci raggiunge.

《Tranquilla zia, Michael stava andando via proprio adesso》si affretta a dire Silvia.

《Ma che modi sono questi? Lo fai andare via così? Senza neanche fargli assaggiare un po' di parmigiana?》
Negli occhi di Silvia vedo balenare una scritta enorme coreografata da un gruppo cherleader con tanto di pon pon, che cita: "Sono fottuta".

《No, la ringrazio, ma sono costretto a rifiutare la gentile offerta》rispondo decidendo di salvare Silvia, che ora mi guarda con gli occhi sbarrati e un'espressione che ricorda vagamente il terrore.

Un'estate di noi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora