Silvia
Non è così facile organizzare una soap opera in un lido in cui tutti parlano di tutti, ma a quanto pare, modestamente, ho un dono.
Ho sistemato tutto alla perfezione e benché parlare con Michael sia stato difficile e mi ha resa terribilmente infantile, ce l'ho fatta. È che ogni tanto perdevo il filo del discorso quando mi guardava con quegli occhi così verdi, così espressivi...
Niente, sono solo occhi. Tutti ne hanno un paio, giusto? Non dovrebbero destabilizzarmi così. E non lo fanno. Non devono.《Sei sicura che andrà tutto bene?》mi chiede per l'ennesima volta Ginevra.
《Gin, è solo una partita a carte. Non accadrà niente di che》la rassicuro, anche se non ne sono del tutto convinta.
《Tutti i migliori film horror iniziano così》risponde preoccupata.
《Non eri così in ansia da quando siamo andate al concerto di Tananai e non trovavamo più i biglietti》
《Tesoro, quella per Tananai è una vocazione》
《Ovviamente》
È da tempo ormai che Gin prova un amore sconfinato per Tananai e l'ultima volta che siamo andate a un suo concerto era sul punto di svenire. Sa a memoria ogni canzone e una volta mi ha fatto trovare un santino con la sua faccia appiccicata sopra sul comodino. Un tocco di classe, davvero.《È lì》sussurra quando arriviamo in spiaggia.
《Già, dove doveva essere》
《Sta parlando》osserva. Minchia, che occhio.
《Sai, Gin, gli esseri umani lo fanno》le rispondo sarcastica.
《Il tuo sarcasmo al momento non è richiesto》ribatte assottigliando lo sguardo.
Ridacchio divertita e ci avviciniamo al tavolo dove i ragazzi stanno parlando.《Ehi》dico interrompendo la loro animata conversazione, di cui non voglio sapere il contenuto.
《Buongiorno signore》ci saluta Michael che da quando porta gli occhi su di me, non li abbassa più. Non so se riuscirò a sostenere il suo sguardo. Che dico? Ovvio che ci riuscirò.
《Ciao》borbotta Gin imbarazzata.
《Ciao》risponde Mattia.
Porca miseria è più difficile di quello che pensavo.《Ok, abbiamo fatto i saluti, possiamo sederci o interrompiamo le vostre chiacchiere?》domando.
《Sedetevi, non c'è problema》ci dice Mattia. Michael si limita ad osservarmi, intensamente, come se cercasse un qualcosa che non riesco a capire. Mi mette in soggezione, e non mi piace per niente.
《Allora... di che si parlava?》chiedo per rompere il ghiaccio.
《Donne》risponde telegrafico Michael.
Ah. Solo "ah".《Non mi stupisce. Comunque... volete giocare?》dico estraendo il mazzo di carte napoletane.
《Dipende. A che si gioca?》
E qui viene il bello.《A Quadrato》rispondo sorridente. Con ogni probabilità nessuno a questo tavolo lo conosce.
《Che?》chiedono infatti i ragazzi.
《Allora, è un gioco molto vecchio, ma bello. Prestate attenzione》comincio come se stessi per spiegare chissà quale importante concetto scientifico.
《Si gioca in coppie da due. Ad ognuno vengono date quattro carte e l'obbiettivo e averle tutte e quattro uguali, per esempio quattro due, quattro cinque, quattro sette e via così, prendendo e scartando di volta in volta... ci siamo?》
Annuiscono tutti e tre.
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Un'estate di noi
RomanceEstate. La stagione che tutti gli adolescenti aspettano per un anno intero, la stagione che dona un motivo per alzarsi durante le fredde mattinate scolastiche... Vi ricorda qualcosa? Ebbene sì, la storia di Giulia e Thomas continua, ma stavolta i pr...