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L'AVEVA SOGNATA ANCORA,la stessa immagine che le divorava il sonno ormai mesi, i quali, Viserya arrivata alla nobile cifra di sessantasei notti, aveva smesso di contare

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L'AVEVA SOGNATA ANCORA,
la stessa immagine che le divorava il sonno ormai mesi, i quali, Viserya arrivata alla nobile cifra di sessantasei notti, aveva smesso di contare.
Sapeva comunque che conoscere quel numero non le avrebbe giovato.

Con la fronte ancora perlata di sudore, la giovane si mise seduta sul letto, gambe incrociate.
Guardó alla sua destra dove, tramite la grande finestra, l'alba di un nuovo giorno sembrava prendersi, ancora una volta, gioco di lei.

Imprecó.
Colei che ormai considerava come una madre l'avrebbe guardata con disappunto, arresa dalle parole colorite che, quella che ormai aveva da tempo iniziato a definire come una figlia, usava ogni volta.
Viserya si morse il labbro ma comunque un'altra imprecazione sfioró i suoi pensieri.

D'un tratto, la magra figura tranquilla di Braela si materializzò nella sua testa, con il suo fare gentile e la sua voce armoniosa.
Se la immaginò mentre, sedendosi a gambe incrociate sul letto e sistemandosi le lunghe gonne del vestito verde che le aveva visto addosso la sera precedente, le dava piccoli colpetti sulla coscia nuda, accompagnando il tutto con quella che sembrava voler essere una predica data in modo scherzoso.

-Andiamo, Viserya,  sei una splendida ragazza... bella e leggiadra nei movimenti.  Possibile che ogni volta che quella bocca si apre, diventi subito uno scaricatore di porto?-

Rise, portandosi una mano a coprire la bocca, per poi continuare.

-Perfino i marinai di Costa della Vergine potrebbero impallidire, nel sentire quanta delicatezza usi per esprimerti.-

Viserya dubitava che una famiglia importante e dalle regole ferree, come i Virtuelly, potesse veramente passare sopra il fatto che i loro sottoposti usassero tali espressioni.
Però ripensandoci bene, avrebbe potuto. Dopotutto si trattava di marinai, persone più abituate alle regole delle acque, dove la sopravvivenza veniva prima di ogni cosa, invece che alla terraferma.

Sbuffó e si buttó di nuovo tra i cuscini, i capelli argentei le incorniciavano il viso, completamente in contrasto con il giallo ocra che ricopriva il letto, mentre lo sguardo smeraldo di Braela la osservava con affetto.
Viserya, guardandola, pensò che se fosse stata veramente sua madre, ne sarebbe stata veramente felice.

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora