《15》

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UNO SCOSSONE ALLA SPALLA, POI il silenzio.
Viserya era intontita.
La testa le penzolava a destra e sinistra, come se non in lei non esistevano ossa.

Un rumore.
Una porta che viene aperta e poi sbattuta.
A tenerle compagnia solo il buio e l'odore di fumo.

Poi un brusio.
Infine le voci.

-Dov'è?-
-Non capisco a cosa vi riferite...-

La prima voce emise un suono simile ad un ringhio.
Qualcuno sbattè i pugni sul tavolo.

-Non giocate con me, sapete benissimo CHI cerco...-

-Non leggo mica le menti io...-

-Al diavolo voi! Voi! I Sette vi dovranno dannare, una volta che sarò nella tomba! E prego anche prima che ciò accada!-

L'altra voce ridacchiò.

-Avete paura che vi possa sopravvivere, mio re?

L'altra voce non rispose.
Al suo posto, parlò il cielo.
Una tempesta si stava avvicinando, e con essa, la fine dell'estate e forse, anche di altro.

Una tempesta si stava avvicinando, e con essa, la fine dell'estate e forse, anche di altro

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La porta si aprì lentamente.
Viserya apri lievemente gli occhi.
Aveva la nausea.

-Sei sveglia..  -

Non era una domanda.
Viserya non emise suono, confusa, dolente e soprattutto.... in piena capacità di vomitare da un momento all'altro.

-attento... potrei vomitarti sui tuoi vestiti ricamati... poi voglio proprio vedere come lo togli.-

Il suo avvertimento, però, rimase solo nella sua testa mentre la figura si abbassò al suo livello e il volto, familiare e allo stesso tempo sconosciuto, di Vexen entrava nella sua visuale.
I suoi occhi ghiacciati però sembravano essere presi da una nota di emozione che mai gli aveva visto.
Era dispiacere?
Compassione?

Viserya alzó lo sguardo, pronta a parlare o, per meglio dire, a sputargli in faccia tutti gli insulti che in quel momento stavano affollando la sua mente, sbattendosi e dimenandosi contro le sue pareti.
Il vecchio la precedette.

-Si si lo so! Non è stata una delle mie più brillanti idee ma...-

puntò il suo pallido dito contro di lei, un sorrisetto sulla faccia

-... Devi ammettere che il fumo era veramente una cosa elegante, per non parlare della... distrazione che ti ha portato.-

Si alzó e si mise a fumare e poi ritornò da lei, sedendosi davanti a gambe incrociate.

-A proposito... che cosa hai visto? Quale rivelazione ti ha portato?-

Vedendo Viserya tacere, fece un rapido gesto con la mano.

-Sai che c'è? Non me lo dire, non lo voglio sapere.-

Viserya non si negò un sospiro di sollievo.

Occhi freddi tornò serio anzi, forse era meglio dire che lo diventò per la prima volta.
Guardó il cerchio di fumo che aveva appena creato dissolversi dinanzi a lui.

-Credo sia giunto il momento che tu sappia un po' di cose, dolce bimba.-

Lei rimase muta.
Doveva ammettere che in questa conversazione non era stata di grande aiuto.

Lei ora doveva solo ascoltare.

Il vecchio parlò.
E l'inizio non era dei più promettenti.

-Cercheranno di uccidervi.
Se gli Dei sono clementi, e ripeto,  solo se lo sono.... si accontenteranno del sangue di una sola di voi.-

I suoi occhi erano fissi su quelli di lei.

-Questo per quanto riguarda i Divini... per gli uomini, invece..  bhe, loro amano essere ingordi.
L'avidità è qualcosa che li contraddistingue...

È proprio per l'avidità che inizia la storia che sto per raccontarti....-

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora