05.

97 20 20
                                    

 ECCOLO LÌ,  IL PRIMOGENITO DEL  Conciliatore tanto amato dal suo popolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


ECCOLO LÌ, IL PRIMOGENITO DEL Conciliatore tanto amato dal suo popolo.
Quando le porte si aprirono e il principe venne mostrato in tutta la sua bellezza, assieme al suo drago bianco, i presenti nella sala fecero scoppiare un fragoroso applauso di benvenuto.

In tutta risposta, il giovane salutò estraendo la sua spada e mostrandola al pubblico: aveva ricevuto il titolo di Cavaliere.

Lo vide entrare nella grande sala, mentre il suo destriero alato veniva condotto nella Fossa, il luogo dove la famiglia reale teneva i draghi in suo possesso.

Salutò con possenti strette di mano molti Lord, baciando le mani delle loro mogli e figlie, mentre queste rispondevano con risolini deliziati o uno sfuggente bacio sulla guancia.
Erano attratte dal quel principe come mosche.
Non che potessero fare altrimenti.

Capelli biondo chiaro, qualche lentigine a sporcagli la pelle candida del viso e un sorriso che faceva cadere ogni giovane lady ai suoi piedi, Jaeras Valaryen era praticamente il ritratto perfetto della famiglia.

Era il suo carattere, a lasciar desiderare.
Cresciuto sapendo di poter ottenere tutto ciò che desiderava, era stata un'impresa da gestire per tutte quelle povere serve addette a lui.

Da un lato però, Viserya lo capiva, almeno un poco.
Sua madre, la regina Amadea e prima moglie del Re era morta dandolo alla luce.
All'epoca, Viserya aveva quattro anni e la piccola Lyseris solamente due.
Si ricordò perfettamente i momenti di silenzio che avevano avvolto il castello per mesi interi, dopo la sua morte.
Il Re Vehearys, già un padre assente e distaccato di suo, si chiuse ancora di più verso le figlie femmine, preferendo la compagnia di qualche nobile lady e del neonato principe, che teneva in braccio tutte le volte.

Ma si ricordò anche quando lo vide per la prima volta.
Quel neonato urlante, sporco di sangue, non aveva avuto una madre sorridente ad accoglierlo.
Solo il freddo e breve abbraccio di un padre, un uomo che ora guardava il corpo della moglie con sguardo assente, perso in chissà quali ricordi, e l'ancor più gelida presenza della morte.

Tenendo in braccio la piccola Lyseris mentre assisteva a quella macraba scena da dietro le gonne di una giovane dama di compagnia in lacrime, Viserya si promise di amare quel piccolo fagotto come amava la piccola peste che teneva tra le braccia proprio in quel momento.

Quel piccolo fagotto era diventato un giovane uomo che ora la guardava con sufficienza.
Viserya serrò i denti dal nervoso.
Ma stette al gioco e alzò la sua coppa di vino in segno di saluto, bevendone poi un sorso.

Il ragazzo si avvicinó anche a lei, un minimo sorriso di cortesia sul volto.

-Bentrovata, sorella.-
Disse guardando solo lei, poiché Lyseris si era dileguata silenziosa come un'ombra.

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora