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FISSAVA IL SOFFITTO da un pezzo.
Vexen non aveva aggiunto nient'altro.
Neanche quando lei lo aveva pregato come mai aveva fatto con uno dei Sette.
Si era solo limitato ad alzare lo sguardo verso il cielo ormai stellato, preso chissà da quali ricordi.

Li, aveva capito di aver perso il suo completo interesse e che non le avrebbe riferito altro.

Si alzó dal letto, si mise seduta per un attimo.
Fu il rumore del cozzare dell'acciaio che l'attirò verso la finestra allo stesso modo in cui una falena è attirata dalla luce.

Un'ombra si muoveva nella notte, sinuosa.
Viserya ne seguì in silenzio i movimenti veloci, quasi letali.
Vide un'onda di capelli bianchi danzare ogni volta che la figura si muoveva.

A quella figura, la principessa diede il nome di Lyseris.
La sua piccola metteva un passo dietro l'altro, l'acciaio fendeva l'aria per poi colpire l'armatura del manichino in un affondo letale.

Viserya ammirava come la sorella cercasse di seguire i suoi passi.
Quello che per le altre lady della loro età era considerato fuori luogo o non adatto ad una ragazza, per le due sorelle era quasi nella normalità.
Quando la più piccola delle due aveva confidato all'altra di voler allenarsi anche lei nell'arte della spada, la maggiore aveva sorriso.

Da parte sua, aveva deciso di iniziare ad aiutarla come poteva, nell'imparare a combattere.
Non perché volesse che Lyseris seguisse le sue orme ma perché voleva darle le capacità necessarie per difendersi, se ce ne fosse stata la necessità.

Andò avanti così per un poco finché, all'ennesima piroetta, la spada non riuscì a toccare la corazza.
Lyseris perse l'equilibrio, sbattendo con poca grazia a terra.
Fu la prima volta che Viserya sentì la sorella imprecare, e non fu un semplice bisbiglio.
Ebbe l'impressione che i Sette avessero chinato lo sguardo verso di loro, la bocca aperta per lo stupore.

Nonostante anche lei avesse dato comunque del filo da torcere alle lady addette alla sua istruzione, era stata sempre un poco più rispettosa delle regole, rispetto a Viserya.

A pensarci bene, tra la sorella e il fratello maggiore, Lyseris in questo campo non aveva avuto dei grandi esempi da seguire, al contrario, erano più da evitare.

Viserya fece una smorfia di stupore e poi rise con gusto, battendo le mani.
La mela non cadeva tanto lontano dall'albero, come si usava dire e, anche se erano due sorelle, Viserya pensò che il modo di dire le rispecchiava fin troppo bene.

-Una dimostrazione ammirevole, oh mio scaricatore di porto! Brava!-

Lyseris sgranò gli occhi sbigottita,portandosi una mano a coprire la bocca
Non si aspettava la presenza di un pubblico e, per un attimo,  aveva pensato di trovarsi alla presenza della madre.
Pian piano che lo stupore e  leggero panico che l'aveva presa scompariva, nei suoi occhi si potè leggere la delizia, nel vedere lo sguardo grigio della sorella.
Dove durante la mattinata c'era stata una meravigliosa treccia, ora si presentavano capelli che, di voler stare al loro posto non ne avevano assolutamente voglia.
Anche le vesti, era differenti poiché l'armatura leggera che aveva indossato per tutta la giornata mancava ora del pezzo superiore, sostituito da una semplice canottiera bianca che faceva intravedere le sue forme.

Lyseris ridacchiò quasi a quella scena,pensando a quanto Braela e Serra avrebbero disapprovato la condizione della sorella,  sicuramente ritenendola "poco femminile."
Ma li, stava il bello di Viserya: lei era sempre mancante di femminilità, sia in atteggiamento che, ovviamente,  nella scelta delle vesti.

Questo suo difetto però, non aveva scoraggiato molti degli eredi maschi dei lord, potessero loro essere stati di alto lignaggio o no.
In molti la definivano una meravigliosa fanciulla e tanti altri avevano già avanzato richieste di matrimonio.
Ovviamente più che rifiutate o rovinate per gioco da Viserya stessa.

La sua lingua sapeva essere molto tagliente, a volte, e anche più della lama nera della sua spada.

La piccola argentea fissò i suoi occhi grigio pallido sulla figura della sorella, ora seduta sul cornicione della finestra con fare annoiato mentre faceva tamburellare lo stivale contro il muro al di sotto.

Viserya guardava sua sorella con un sorriso tranquillo sulle labbra, pensando a come fosse cresciuta velocemente.
Alla luce della lanterna che illuminava, seppur di poco, lo spiazzo di terra dove la più piccola si stava allenando poco fa, la maggiore le
vide addosso un sorriso già visto, mentre i suoi occhi brillavano tutti per lei.

Per un attimo, la figura di sua sorella venne sostituita da quella della donna che aveva visto negli occhi di Vexen.

Sbattè gli occhi, preoccupata.
Preoccupazione che si trasformò di nuovo in felicità quando vide sua sorella fare capolino dal lato della finestra, appesa al cornicione sotto di lei.
Era salita fin lì, in un momento di distrazione di Viserya, la quale rimase stupita dall'agilità di quella piccola disperata dal viso sporco di terra, in abbinamento con l'armatura per l'allenamento, anche implorante per una lavata.

-Mi aiuti?- le domandò.

La sua coraggiosa scalatrice si era visibilmente incastrata.

-Che c'è? Il tuo culo sodo non riesce a superare una finestra??-

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora