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Reggiti.
-aspetta...-
Reggiti.
-Io non....-
Apri gli occhi.
Esitò.
Apri gli occhi!
Un ruggito.
O forse un urlo.
Era stata lei?Ancora quella voce che la intimava di aprire gli occhi.
Viserya fu scossa da un brivido.
-da quando sei così codarda, dannazione?!- si disse mentre si costringeva ad aprire gli occhi.Una distesa azzurra con qualche punto bianco.
Si guardó attorno, confusa.
Le sue mani toccarono qualcosa e abbassò lo sguardo per vedere cosa stesse toccando.Scaglie argento, venate di blu.
Girando la testa vide ali immense e pallide... ma totalmente forate.La ragazza credeva di riconoscere quelle ali.
Ma ciò a cui credi, solitamente, non è altro che una distorta versione della verità.
Appena guardó davanti a sé, non vide la testa del suo drago.
Vide un teschio.
L'animale voltò il capo verso di lei.
I suoi occhi color zaffiro le provocarono un brivido lungo la schiena.Ti abbiamo trovato, bambina..
Lo senti.... il richiamo del sangue?Un brivido si fece lungo la sua spina dorsale, a sentire quella voce così sinistra.
Gli occhi di quel teschio sembravano divorarle l'anima, mettere a nudo la sua coscienza.Viserya si svegliò di colpo.
Abbassò il suo sguardo e vide il rosso appiccicarle la camicia da notte addosso.
Perché era ricoperta di sangue?
Sbattè più volte gli occhi e il sangue di cui prima era ricoperta si trasformò in sudore.
-Sudore... è solo sudore .... nient'altro...-
Si ripetè come un mantra, per calmarsi.-So impazzendo...-
le prese il panico, tenendola nella sua stretta morsa senza lasciarle un attimo di respiro.Andò vicino al grande tavolo di legno e si versó dell'acqua, bevendo avidamente dal bicchiere nonostante la sostanza fosse gelida e i denti le dolevano.
Appoggiò il bicchiere con poca grazia sul tavolo, pulendosi le labbra con il dorso della mano.
-Che diamine mi succede?-
Sussurrò, guardando nella direzione della finestra.
Era notte fonda, ma nonostante ciò fiaccole leggere riuscivano a fare un minimo di luce e le voci dei burattinai presenti in piazza a dare vita a quella città, nonostante il velo stellato che la ricopriva.
Era quasi sicura che lo spettacolo a pochi passi da lei raccontasse il matrimonio tra Vehearys e Amadea, la sua prima moglie.In molti, soprattutto i più anziani, ricordavano quel giorno di festa con gioia, raccontando di quanto la regina fosse meravigliosa, nelle sete bianche che l'avevano avvolta nel più importante giorno della sua vita.
Si passò una mano tra i capelli argentei, cercando di calmarsi mentre respirava lentamente.
Pensó ai suoi sogni.
Visioni che ormai stavano apparendo sempre più spesso e anche quando non era cullata tra le braccia del sonno.Pensó che gli Déi la stessero punendo, ma non seppe indicarsi il motivo.
Certo, non era mai stata la più devota delle ragazze.
Il suo "allontanarsi " dal lato religioso della quotidianità aveva fatto storcere il naso a molte lady che la conoscevano e fatto perdere molto più di un capello a chi, fino a poco tempo fa, aveva avuto l'obbligo di istruirla al suo ruolo di corte.A pensarci bene, adesso Septa Margaret poteva anche essere completamente calva.
Lei e Lyseris.... bhe, non erano state certo delle studentesse modello.Si massaggió le tempie e guardandosi allo specchio vide ombre livide sotto gli occhi.
Aveva bisogno di dormire.Stava cominciando a delilare sempre di più, se lo sentiva.
In molti dicevano che la guerra lasciava, a chi la viveva in prima persona, ricordi e sensazioni vissute durante essa, e non erano per niente ricordi tranquilli.Aveva visto, durante il suo pellegrinare nei Sette regni sotto il vessillo della Corona, molte persone, soprattutto uomini adulti ma anche ragazzi a cui era spuntata la prima peluria sul viso o donne, che erano cambiati radicalmente, senza una via di ritorno.
Quelle persone erano distrutte, mentalmente e fisicamente.
Sobbalzavano spesso, al rumore degli zoccoli dei cavalli, al rumore di una spada estratta dal suo fodero.
A Viserya veniva una stretta al cuore, ogni volta che vedeva tale spettacolo.
A lei non era mai capitato, non così almeno.
Ciò che assillava le sue notti erano altri tipi di visioni.Non badando assolutamente a ciò che aveva addosso uscí dalle sue stanze.
Braela le avrebbe detto di cercare il Maestro Wilsen per avere un rimedio al sonno, ma l'uomo, per quanto capace, non l'avrebbe mai capita e poi, era sempre restia, a fidarsi di lui.La sua scelta, quindi, ricadde su qualcun altro.
Qualcuno di cui si fidava di più e soprattutto, di cui il Re non aveva il pieno controllo.
Anzi, probabilmente, il Re non ne aveva proprio.I suoi piedi la portarono al cospetto di porte di legno nero, intagliate in draghi che danzavano nelle fiamme.
E quando si aprirono le porte, gli occhi ghiacciati di Vexen la guardavano in silenzio.
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Of blood and ashes
Fantasy‼️IN REVISIONE‼️ ❝ noi siamo come il fuoco, costretti a bruciare insieme. ❞ Il Continente occidentale è diviso in Sette Regni, ognuno dei quali è sotto il controllo del Trono di Spade. Viserya, la prima figlia femmina della famiglia, si è sempre sen...