2 mesi prima
VISENYA SENTIVA FREDDO.
Era un freddo che non aveva mai sentito prima,insistente.
Era un freddo interiore, che aveva già preso sotto assedio le sue ossa, bruciandole dall'interno.
La testa le pulsava ma non scottava.
Questo voleva dire che la febbre non l'aveva conquistata.Si mise seduta e strabuzzó gli occhi, intonitita.
Com'era solita fare, cercò di afferrare le coperte, ma si rese conto in quel momento, che non si trovava nel suo letto.
E la sua ansia peggiorò quando si accorse che non si trovava neanche nel castello.Ciò che la circondava erano pareti di roccia, una strana luce blu illuminava il luogo.
Alzò lo sguardo e notò che quella luce blu proveniva da una Luna del medesimo colore.
Perché la luna era blu?Un ruggito ruppe il silenzio di quella grotta fredda.
Spaventata e allo stesso tempo speranzosa, l'argentea si cominciò ad avviare verso di esso.-Rhaexe? - chiamò con un filo di voce.
Nessun suono venne in risposta al richiamo.Viserya chiamò ancora, questa volta più forte.
-Non può sentirti...- una voce, un sussurro flebile.
La ragazza si girò verso di esso, i suoi occhi però videro solo ombre.-Fatti vedere!- urlò, la rabbia già la stava facendo sua prigioniera.
La sua mano corse all'elsa della spada ma non la percepì.
La sua spada non era più al suo fianco.Un guerriero senza spada è un morto che cammina.
-Fatti vedere, dannazione! E ridarmi il mio drago. Ridammi Rhaexe!- cominciò ad urlare di nuovo, solo per essere interrotta da una pallida mano che si accingeva a coprirle la bocca.
Dietro di lei, la figura si era mossa silenziosa, talmente silenziosa che la ragazza non l'aveva udita arrivare e, per di più, avvicinarla così tanto da tapparle la bocca senza poter fare nulla.
-Fa silenzio.... non può sentirti....- altri sussurri e questa volta la ragazza riusciva a sentirli freddi contro la sua pelle.
Cercò di dimenarsi, ma la morsa in cui era intrappolata era di acciaio, impossibile da sovrastare.Una morsa che la riportò bambina.
I ricordi di lei che si allenava con la spada, all'insaputa di tutti o quasi.Daeron lo sapeva.
Daeron l'aveva scoperta e quando lei se ne accorse, era troppo tardi per smentire.I lunghi capelli neri dell'uomo avevano volteggiato dietro alle sue spalle, mentre si avvicinava alla piccola Viserya.
Quest'ultima aveva cercato goffamente di nascondere la spada dietro di sé.
Peccato però che la lama era più alta di lei, era come nascondere un elefante dietro un filo di erba.Daeron aveva ridacchiato, divertito dal tentativo goffo e infantile della ragazzina, più piccola di lui di dieci anni.
-Davvero astuto, nascondere una lama enorme con la tua minuta statura, piccolo scricciolo.-
Quello che, dapprima, le sembrava un sorriso con loschi scopi, giorno dopo giorno e allenamento dopo allenamento, era diventato il sorriso di un alleato.
Un alleato che, poco alla volta, era diventato come un fratello di sangue e non uno acquisito tramite vincolo di matrimonio.Adesso, intrappolata in quella morsa che conosceva fin troppo bene, Viserya non potè far a meno di ricordarsi quante volte quell'uomo aveva protetto sia lei che Lyseris .
Quante volte aveva sfoderato la sua spada per affrontare chi si prendeva gioco o insultava le sue "fiammelle grigie", come era solito riferirsi alle sorelle.
Aveva alzato il suo acciaio anche contro il Re, quando quest'ultimo aveva ordinato di far sì che Lyseris prendesse i voti come Sorella nel Culto della Madre.Viserya stette immobile.
-Fratello.... sei tu, vero?-Sentì la morsa allentarsi, attorno alle spalle, ma non si girò, non ancora.
Forse le mancava il coraggio.
Forse aveva paura di guardare in quegli occhi azzurri che credeva persi per sempre.
Aveva paura a vederne le emozioni.Il riflesso della sua anima.
Sentì la figura dietro di lei abbassare il capo.
Fu in quel momento che si girò.
E seppe che la sua anima era corrotta tanto quanto quella del fratello.Daeron 's pov
La ragazza ora giaceva inerme tra le sue braccia.
Aveva dovuto stordire la sua amata sorellina e, una minima parte di lui aveva bruciato di dolore e odio verso se stesso.
Ma la sua umanità, per quanto presente in minima parte in quella creatura oscura che era diventato, stava diventando sempre più debole.Daeron aveva paura, la parte ancora razionale di lui, almeno.
Paura di restare per sempre incatenato in quel luogo oscuro e freddo doveva avevano imprigionato la sua anima.Se ciò fosse accaduto,la possibilità di ritornare a vedere lo sguardo benevolo di sua madre e il sorriso delle sue sorelle sarebbe sfumata per sempre.
Si costrinse ad andare avanti.
Si costrinse a sopravvivere, ancora una volta.Doveva sopravvivere fino a quando sarebbe stato necessario .
Faceva sempre più fatica a camminare.
Sentiva il suo cuore, ormai morto, cominciare a battere di nuovo.Erano loro.
Era la loro dannata magia.A loro non importava scontrasi con gli Déi.
Quel luogo ormai non aveva più divinità a proteggerlo.
Era stato ripudiato da chi avrebbe dovuto proteggerlo.E allora l'oscurità era prevalsa, incontrastata.
Daeron la poteva percepire intorno a sé, mentre sangue fresco colava lungo la pietra levigata delle pareti intorno a lui.Strinse Viserya più forte.
Non l'avrebbe lasciata cadere.
Non sarebbe precipitata come era precipitato lui.Un ringhio sommerso e la testa di un drago dorato gli si parò davanti.
I capelli corvini del suo cavaliere erano a fianco del suo muso.
Una ciocca bianca spiccava in mezzo a tutto quel nero....
Così come i suoi occhi grigi facevano risaltare la sua voglia di rivalsa.E perdendosi in quegli occhi, Daeron seppe che era arrivato l'inizio della fine.
Un Re sarebbe morto, perché un altro avrebbe preso il suo posto nel mondo .
SPAZIO AUTRICE
Eccoci al 22 capitolo, il continuo del flashback del 21!
Mi raccomando, come ogni volta se il capitolo vi è piaciuto, ditemelo con una stellina e non siate timidi di esprimere i vostri pensieri nei commenti!
Mi sono molto utili per capire se la storia vi sta piacendo
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Of blood and ashes
Fantasy‼️IN REVISIONE‼️ ❝ noi siamo come il fuoco, costretti a bruciare insieme. ❞ Il Continente occidentale è diviso in Sette Regni, ognuno dei quali è sotto il controllo del Trono di Spade. Viserya, la prima figlia femmina della famiglia, si è sempre sen...