11.

71 16 11
                                    

Mi raccomando, non dimenticate di lasciare  una stellina e un commento al capitolo, se vi è piaciuto!❤️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Mi raccomando, non dimenticate di lasciare  una stellina e un commento al capitolo, se vi è piaciuto!❤️

Mi raccomando, non dimenticate di lasciare  una stellina e un commento al capitolo, se vi è piaciuto!❤️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

DAWNCASTLE- SETTE ANNI PRIMA


L'IDROMELE SCESE GIU' IN UN LUNGO SORSO.
Un senso di sollievo pervase quelle membra infreddolite e quella gola secca.

Quel dannato liquore era come un'oasi in un deserto, una ventata d'aria fresca nel clima arido del Deserto Dorniziano.

Un altro sorso.
Bevi....
Ancora uno.
Là fuori infuria la tempesta

Le donne della sua vita non avevano mai amato il fatto che lui volesse avere un goccio di vino di tanto in tanto.
Lo consideravano poco signorile e sua madre non aveva cresciuto un mascalzone.
Sua moglie non aveva sposato un buono a nulla.
E così Venre aveva smesso di bere anche quel poco che beveva già di per sè.
Alla locanda, mentre tutti gli altri si davano alla pazza gioia con liquori e altre bevande, l'uomo si tratteneva sempre, non andando oltre il secondo bicchiere.
E mentre gli altri lo prendevano in giro per la sua condotta perfetta anche in una locanda, il pensiero dell'uomo andava sempre alla moglie ed ai suoi tre figli, a casa ad aspettare il giusto momento per coricarsi.

Doveva tanto, a quella donna che aveva accettato di sposare un contadino come lui.
Un uomo onesto e fedele alla famiglia, con qualche conoscenza nel combattimento con la spada.

La sua vita cambiò qualche mese dopo l'ultima visita alla locanda del suo paese, un luogo povero ma dalla buona compagnia.
Grazie ad un suo caro amico, l'uomo aveva avuto una buona notizia: un possibile cliente per la sua produzione di vino.

Felice, l'uomo aveva accolto la notizia con un gran sorriso, abbracciando quel grosso,rozzo e bonaccione del suo compare di bevute e corse a casa a riferire alla moglie la novità.
Aveva in mente un buon piano.
Sarebbero partiti, lui e la sua famiglia e poco alla volta avrebbero ottenuto abbastanza argento ed oro per comprarsi una piccola casa davanti al mare, il sogno della moglie.
Appena aperta la porta di casa,però, i suoni provenienti dalla sua camera da letto infransero ogni gioia che l'uomo aveva provato pochi attimi prima.

Entrato nella camera, aveva trovato la moglie con un altro uomo.
Inutile dire cosa successe in seguito cioè cosa fece lui in preda alla rabbia, alla tristezza e alla delusione.

Poco tempo dopo, decise di affidare la sua lealtà a qualcosa che sicuramente non l'avrebbe mai deluso: la via della spada.
In poco tempo, sulle sue spalle venne posata una cappa bianca e, al suo fianco, venne messo un principe giovane e all'apparenza molto freddo.

Col tempo però, Venre si affezionò a quel ragazzo e ne divenne la spada giurata.
L'avrebbe protetto fino alla fine, a costo della sua miserabile vita.

L'uomo, seduto su di una sedia di fronte al bancone, sentì le palpebre pesanti.

-hey- un sussurro ovattato.
L'uomo abbassò la testa fino al piano in legno, desideroso di un cuscino.

-Ser!- una parola, accompagnata da un solenne schiaffo sul collo.
La guardia si ridestó.

-s... sono sveglio! Sono sveglio!-
girò Il collo solo per trovarsi davanti una chioma mossa nera e un sorriso divertito su labbra praticamente rosso sangue.

-'Giorno, Ser Venre, fatto buon sonno, vedo.- ridacchiò il più giovane, per poi prendere posto accanto a lui.

-M... mio principe! Pensavo stesse dormendo, il viaggio è stato lungo, fuori fa fredd....-
Il Principe fece un gesto per zittire la guardia.

-Dobbiamo andare via da qui-
disse il più giovane.

-Dawncastle non è di vostr...-

-Dawncastle è molto carino, davvero, ma io non sono fatto per stoffe e vini.
Per quello puoi chiamare Jaeras...-

Il Principe si avvicinó alla sua guardia.
I suoi occhi azzurro chiaro lo guardarono con una certa furbizia, le sue labbra sorridevano mentre le parole lasciavano le labbra rosse.
-io sono l'acciaio, Ser-

-io sono l'acciaio, Ser-

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

TEMPO INDEFINITO

La cappa di pelliccia di lupo gli pendeva da una sola spalla. Era sempre stata nera, ma ora faticava a capire quale parte del nero che lo avvolgeva era il vero colore e quale era la cenere e la sporcizia che si trascinava dietro.

Alla sua cintura aveva come arma solamente una spada dalla lama rotta, incompleta della sua punta ma comunque tagliente. Il brigante a cui aveva tagliato la gola era testimone della sua affilatezza. la sua testa dondolava attaccata alla sua cinta per i capelli grigio topo dello sventurato.

Ogni tanto l'uomo lo fissava con il suo sguardo vuoto, piu' freddo del suo....

-puo' veramente essere più glaciale del tuo?-
Si ritrovó a pensare la figura.

i corvi avevano gia' dato qualche assaggio alla sua faccia, ormai priva della guancia sinistra. Anche la sua lingua non era stata risparmiata. Menomale, perchè quella lingua, la figura che ora ne stava fissando i resti non l'aveva sopportata neanche per un secondo.

La cosa che però faceva più ribrezzo, rimanendo marchiato nella mente era quel vuoto fisico nel suo sguardo.

L'occhio destro mancava completamente.

La figura spostò l'attenzione a nord.

Il suo sguardo venne accolto da nebbia e gelo, mentre fiocchi di neve danzavano nell'aria. Per quanto il vento soffi forte, però, non può smuovere una montagna. La sua, più che una montagna era una barriera. una barriera immensa e glaciale che rifletteva i pallidi raggi di un sole che aveva abbastanza coraggio per far avventurare la sua luce in quel luogo abbandonato perfino dai Sette Dei.

Si dice che Lymxia muova la sua lanterna mostrando luce ai suoi credenti.

Ma di lanterne la figura non ne aveva più viste.

L'ultima pallida luce della sua vita si era spenta all'improvviso, senza lasciare traccia.

D'allora la sua strada era stata la tenebra.

E Tenebra la figura era diventata, desiderosa di nuova luce in un luogo dove la neve cadeva libera, seppellendo tutto.

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora