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LYSERIS ' POV
5 ANNI PRIMA

"DIMMI COSA SOGNI e ti dirò chi sei".

Lyseris continuava a pensare a queste semplici parole, mentre intorno a lei le bambine facevano giravolte, ridendo divertite.

Avevano fiori nei capelli.
Le gonne dei loro vestiti le seguivano in quelle danze senza freni ne senso.

Lyseris le guardava da lontano.
Il tramonto avvolgeva le loro sagome con grazia, assieme a piccoli petali che si staccavano dalle loro coroncine, sorvolando poi il cielo, e ogni tanto, fermarsi dolcemente nei suoi capelli argentei.

Per quanto avesse voluto essere spensierata ed elegante in quelle vesti così femminili, il suo sarebbe stato solamente un fiasco.
Non aveva mai avuto

-Tu non vieni??- una piccolina si fermò al suo fianco, le guance rosse per la corsa.
Era più bassa di lei, e sicuramente più piccola di età.
I riccioli ribelli, del colore delle zucche mature, sembravano essere sfuggiti dai fermagli che la ragazza aveva tra i capelli, non desiderosi di essere domati dalle abili mani delle sue serve, e ora gli ricadevano sul viso lievemente sudato.
A quanto pare anche a quella piccolina risultava difficile stare al suo posto.

Lyseris fece vagare il suo sguardo grigio chiaro sulla giovanissima lady per un pochino.
Al momento della risposta, le parole non ebbero il tempo di uscire.
Una serva aveva già attirato la più giovane verso di sé, la promessa di una torta a riempire di fame famelica lo sguardo verde della piccola lady.
Non era poi così sbagliato, provare appetito verso quell'ora.
Anche lei stessa usava avere una piccola merenda a metà pomeriggio.

Lyseris girò il suo sguardo verso la figura della bambina, la quale inciampava di continuo nelle piccole gonne del suo abito, nella sua corsa sfrenata verso la torta sul tavolo al centro del giardino, dove già stavano cominciando a radunarsi altre fanciulle.
Lyseris tenne lo sguardo sul vestito della piccola peste riccia.

Bianco e azzurro.

I colori di Casa Virtuelly, regnanti su costa della Vergine, uno dei porti più importanti dei Sette regni.
Era strano vedere un loro componente ad Approdo del Drago, ma non così anomalo, dopotutto si era sotto periodo di festa.

L'argentea fissó il gruppo di ragazze dinanzi a lei, tutte vestite eleganti, tutte pronte a festeggiare il ballo d'estate, dove quasi sicuramente,  molte di loro avrebbero incontrato il loro primo bacio per mano di qualche giovane lord, scudiero o cavaliere errante.

Guardandole volteggiare tra le loro stoffe pregiate, fu percossa da un tremito e un solo pensiero passò per la sua testa.

Non sarai mai come loro.

" Dimmi cosa sogni, e ti dirò chi sei "

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" Dimmi cosa sogni, e ti dirò chi sei "

Nella notte, fissando le stelle, Lyseris pensó ancora a quelle parole.
Uno stupido gioco tra bambine.

Eppure ferì la ragazza peggio di una pugnalata al petto, facendo bruciare i suoi occhi.

Tra baci, segreti sussurrati a orecchie di giovani amanti e desiderio di partire all'avventura con cavallieri erranti....

Lei era l'unica che sognasse cenere.

Cenere che cadeva delicata come la neve su ali verdi come la natura stessa... e intorno ad esse, alte mura torreggianti un deserto dalla sabbia candida come la neve, spezzato da scogli del nero della notte...
O erano macerie?

Stava ancora fissando il cielo,  cercando di dare un senso a ciò che sognava.... ma soprattutto a ciò che sentiva.
Volente o no, ogni volta che vedeva quei sogni, era come se li sentisse sulla pelle.

Ma quella non era la cosa più spaventosa.
Ciò che faceva paura, era che lei amava le sensazioni che provava.

Sentì una mano toccarle la spalla e sobbalzó.

-Ti ho presa, draghetta!- sua sorella le baciò gentilmente la guancia.

Aveva addosso uno scialle di seta nera accompagnato, ovviamente, da un'armatura leggera del medesimo colore.
La più giovane sorrise al pensiero che probabilmente sua sorella avesse partecipato al banchetto della festa adornata a quel modo.
Dopotutto lei era Viserya,  e Viserya non si smentiva mai, non importava cosa le gente pensasse di lei.
Potevano trovarla poco femminile, potevano non accettare i suoi modi quasi maschi nel fare...
Sua sorella lasciava scivolare ogni commento negativo, ma spesso anche positivo, sulle spalle come se fosse acqua.

Lyseris provò un'altra sensazione, quando le mani della sorella la strinsero, totalmente diversa da quelle che sentiva quando sognava.

Conforto.

L'argentea strinse forte le mani della sorella maggiore.

A sua sorella non sarebbe importato se lei non fosse stata come le altre ragazze della sua età.
Sua sorella non l'avrebbe mai giudicata, se lei preferiva la compagnia della spada invece dei mazzi di fiori o se guardava di rado i giovani uomini che le si presentavano alla vista.
Sua sorella ci sarebbe stata per lei, nonostante tutti i suoi pregi e difetti.

Sua sorella era la sua ancora.
Un'ancora di salvezza in un mare in tempesta.

Of blood and ashesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora