Capitolo 18

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Tentare di craccare un'intera rete di connessioni ad internet era più difficile di quanto potessi immaginare: avevo molte abilità in ambito tecnologico, ma non erano abbastanza per riuscire ad hackerare e mandare in tilt tutte le lavagne multimediali dell'istituto. A dire la verità non avevo la più pallida idea di come si facesse a metterle fuori uso, non ero molto pratica con quel tipo di cose: le mie competenze informatiche non erano minimamente paragonabili a quelli che studiavano i computer come materia d'indirizzo per cinque anni di fila, mi ero decisamente sopravalutata.

Forse uno di quei nerd secchioni che si aggiravano per il primo piano avrebbe potuto aiutarmi a capire come fare, ma mai nella vita mi avrebbero dato volontariamente delle dritte per una cosa del genere e non potevo nemmeno pensare di dirgli una cazzata e di passarla liscia, perchè molti loro erano tutt'altro che stupidi e uno stupido non mi sarebbe comunque servito allo scopo.

A livello d'esperienza l'unica cosa che ero in grado di fare era hackerare il sito della scuola mandando in tilt il registro elettronico, così che i professori non potessero più segnare assenze, presenze, note o valutazioni: certo non avrebbe creato chissà quale scandalo, avrebbero usato carta e penna per qualche giorno prima che i tecnici facessero tornasse tutto a posto, ma almeno avrei creato notevole disagio nelle classi e messo di malumore gli insegnanti.

Ma non avevo tenuto in conto che i computer che avevo a disposizione appartenevano all'avanti cristo, probabilmente l'unica cosa che sarei riuscita a fare sarebbe stato giocare a Snake o vincere una partita a Pacman; per di più per potervi accedere avevo bisogno di una password che non conoscevo e non avevo la minima idea di dove andarla a recuperare dato che Orlando mi aveva confessato che non gli erano concesse nemmeno questo genere di informazioni.

L'unica cosa da fare, oltre al disperarsi e a spaccare il cestino della spazzatura del nervoso, era quella di chiedere aiuto a qualcuno. Ma l'unico uomo che sapevo essere in grado di disattivare gli allarmi nelle case più ricche semplicemente con un telecomando, una forchetta e degli enormi occhiali vintage sul naso era un amico di Frederick che ci aveva aiutato con un paio di incarichi in passato: era una specie di genio in informatica ed era grazie a lui che i miei fratelli erano riusciti a creare il sito sul quale ci arrivavano gli impieghi in modo da non essere rintracciabile a gente meno esperta di lui. A livello di competenze era paragonabile ad un plurilaureato, ma non credevo possedesse un titolo del genere sul suo curriculum vitae: in fin dei conti usava la sua genialità per rapine e furti con scasso, a che gli sarebbe servito un pezzo di carta che attestava la sua intelligenza se poteva metterne a frutto i benefici col minimo sforzo?

Tuttavia i miei fratelli avevano interrotto i rapporti con questo tizio subito dopo l'incidente, quindi oltre a non sapere nemmeno che faccia potesse avere, sapevo che non avrei mai potuto chiedere di accompagnarmi da lui: Jay diceva che era uno stronzo, che usava gli altri solo per i suoi scopi personali e che aveva le mani sporche di sangue; non mi aveva mai spiegato cosa intendesse nello specifico con quell'espressione, ma sapevo di non poter fare affidamento su quella specie di psicopatico cannibale, così come lo definiva Benjamin. Chissà se effettivamente fosse uno che si mangiasse le persone o se Benji l'avesse detto solo per spaventarmi.

Comunque sia ero tornata di nuovo al punto di partenza, senza la minima idea su come portare avanti il lavoro e con l'aggiunta di milioni di dubbi su me stessa: forse ciò che mi avevano detto i miei fratelli erano solo stronzate, forse non ero mai stata brava coi computer e mi avevo mentito solo per alzarmi un po' l'autostima. Probabilmente era per quello che Jay aveva insistito così tanto per farmi scegliere un'altro indirizzo diverso dall'informatico e forse c'erano altre ragioni simili al perchè fosse tanto entusiasta di quello psicopedagogico piuttosto che del linguistico: facevo veramente così schifo nelle lingue o era un'altra di quelle cose che mi avevano detto solo per farmi evitare quell'opzione come se fosse portatrice di morte?

Quel fatidico gennaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora