Il piano mi era riuscito alla perfezione, ero riuscita a bloccare i bagni della scuola per una settimana intera, otto giorni per la precisione.
Justin mi aveva consigliato di lanciarci dentro quintali di rotoli di carta igienica perchè il cartone avrebbe assorbito l'acqua, ma non si sarebbe sciolto del tutto quindi avrebbe reso più favorevole un'ostacolazione dei tubi.
E così fu effettivamente. Non so bene se siano stati proprio quelli o i cartoni della pizza che ci avevo aggiunto per essere sicura di giungere al mio obbiettivo, sta di fatto che in un modo o nell'altro ere riuscita a creare il caos per un'altra settimana buona.
Ormai ero lì da quasi un mese, erano passati ventun giorni dal mio ingresso all'inferno. Al contrario di quanto mi aspettassi ero riuscita a stringere un legame abbastanza forte con Celeste, AnnMarie e Sarah Jane: passavano gli intervalli insieme a me dopo la mia "pausa sigaretta" e mi passavano appunti, schemi e riassunti che mai nella vita avrei usato, ma erano comunque gesti carini che facevano nei miei confronti. Il resto della classe mi stava un po' tutta sul culo: Jennifer e le sue galline avevano smesso di rompermi il cazzo dopo che avevo cercato di mandargli a fuoco i capelli fuori da scuola, ma ancora bisbigliavano e sparlottavano sul mio conto guardandomi male.
Con gli unici due ragazzi intrappolati lì dentro parlavo poco, non avevamo chissà quali cose in comune di cui conversare: Simon era appassionato di film e Brian non la smetteva mai di parlare del calcio e delle partite che andava a vedere la domenica pomeriggio. Le altre erano un po' tutte uguali fra loro: Coral e April mi facevano compagnia quando fumavo e avevo anzi scoperto che il fidanzato di Coral comprava l'erba dal giro del mio stesso spaccino di fiducia, ma che la pagava il triplo rispetto a quanto la prendevamo io e i miei fratelli; Theresa era un po' sempre sulle sue, stava un po' con Celeste e Sarah Jane, un po' col gruppetto dei "secchioni" della classe e ogni tanto con le galline di Jennifer, era molto socievole ma sembrava sempre un morto che camminava, forse era troppo stressata dallo studio o magari aveva qualche problema in casa ma con me parlava poco quindi non sapevo cosa le passasse per la testa.
AnnMarie aveva un gruppetto con cui stava praticamente sempre e difatti le sue tre amichette inizialmente mi guardavano storto, perchè dal loro punto di vista era come se gli stessi rubando il quarto pilastro portante della loro struttura piramidale, ma capendo poi che tipo di persona ero hanno iniziato ad addolcirsi un po'. Tra tutte e quattro, oltre che con AnnMarie, avevo più confidenza se così si poteva chiamare, con Tori, una ragazza bassina, smilza e coi capelli così lisci che anche quando faceva la permanente le andava via dopo due giorni; avevo stretto amicizia con lei solo perchè suo fratello era uno dei compagni del Gorilla senza cervello alias Carter, quindi oltre che essere divertente avere qualcuno con cui sparlare di quella gente, mi dava molte informazioni sul loro gruppetto che avrebbero potuto essermi utili per qualche altro scherzetto innocente.
Avevo inoltre conosciuto un sacco di persone al di fuori della classe, sembrava che lì dentro tutti conoscessero tutti, se nominavi un nome o un cognome trovavi sicuramente una persona che lo conosceva perchè amico di, ex compagno di scuola o conoscente. Ma una delle cose più divertenti era vedere la faccia sconvolta delle mie compagne quando venivano a sapere che avevo parlato con qualcuno considerato popolare: c'è stato un giorno, ad esempio, in cui un ragazzo di quinta mi si era avvicinato per chiedermi un mozzo e quindici minuti dopo avevo tutta la classe addosso perchè avevo scambiato due parole con Lenny Clark.
Ma chi cazzo era Lanny Clark? Era così "famoso" da doversi sentire privilegiate nel parlare con lui anche solo per due secondi? A quanto pare si. A me importava qualcosa di questa cosa? Ovviamente no. Avevo deciso di mandare a fuoco i capelli di questo Clark solo per dispetto nei confronti delle mie compagne? Ci avevo pensato, ma aveva dei ricci veramente carini e mi sembrava un gesto troppo cattivo nei confronti dei suoi capelli.
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Quel fatidico gennaio
Roman pour Adolescents"𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒔𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂' 𝒅𝒊 𝒃𝒓𝒊𝒍𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆, 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒐𝒓𝒂 𝒔𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒐' 𝒅𝒊 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒕𝒊" Italia settentrionale, anni duemila, sei fratelli conduc...