Capitolo 23

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«Suo fratello ha chiamato qualche minuto fa. Ha avuto un piccolo imprevisto con la moto, riuscirà ad essere qui solo domani mattina. L'ho già avvertita e le ho detto che poteva dormire nella camera degli ospiti per questa notte, sei d'accordo?»

«Domani mattina?» squittì Susan strattonando la camicia del marito «E non la può passare a prendere qualcun altro?»

«Purtroppo no, a quanto mi ha detto hanno dei problemi in famiglia: il padre è via per lavoro e la madre...bhe, non è delle migliori»

«Nick non possiamo tenerla qui, non abbiamo la minima idea di chi sia questa ragazza»

«Susi non farei mai dormire un'estranea in casa mia se non avessi la certezza che sia innocua e bisognosa di aiuto. Non possiamo lasciarla in mezzo alla strada...»

«Potrebbe essere tutta una scenata fatta apposta per fregarci, ci hai mai pensato? E se fosse qui solo per poterci derubare?»

«L'ho vista piangere in ginocchio Susan, i suoi occhi non mentivano. Non so in che guai si sia cacciata, ma so che ha bisogno di una mano e questo mi sembra il minimo che possiamo offrirle»

«Il minimo? Nick hai battuto la testa o qualcosa del genere?»

«Susi ti prego, devi credermi. L'ho sentita parlare al telefono con la sua tutrice e quella donna la tratta malissimo. Non posso sopportare di vedere una ragazzina non ancora maggiorenne soffrire in questo modo»

«Io lo so perchè lo stai facendo» disse lei socchiudendo gli occhi in modo accusatorio

«Ti prego non ricominciare con quella storia»

«E invece sì, lo sai anche tu che è la verità. Sei ancora troppo preso da quel caso e non riesci a passare oltre, ti è venuta la sindrome del crocerossino e adesso devi assolutamente salvare ogni ragazzina adolescente che incontri per strada. Ma questo non la riporterà indietro e non aiuterà tuo figlio a superare il trauma che ha subito. A proposito, dov'è andato?»

«Ha detto che usciva con Brandon e Cooper, lo riportava a casa un certo Neil, uno che non ho mai sentito»

«E l'hai lasciato uscire così? Di notte? Sapendo il genere di cose che va in giro a fare?»

«Sarebbe sgattaiolato fuori dalla finestra se glielo avessimo proibito. Almeno sappiamo con chi si trova e non stiamo in pensiero»

«Sei incredibile Nick, non riuscirò mai a capirti» sbuffò infine la donna dirigendosi verso la camera da letto dei due

Non avevo mai faticato così tanto nell'origliare una conversazione, fu davvero complicato dal momento che le pareti erano veramente spesse e quei due parlavano a voce così bassa che, per capirci qualcosa del loro discorso, mi ero dovuta nascondere dietro la colonna decorativa del salotto e sperare che nessuno si accorgesse della mia presenza. Come già sospettavo, la moglie non era molto convinta delle scelte fatte dal marito e non si era trattenuta nell'esprimere pregiudizi abbastanza azzeccati sul mio conto, tranne per il fatto che la mia non era tutta una finta per rubarle i gioielli dal comodino della camera da letto e, sapendo ciò, qualsiasi pensiero di furto con scasso lo ricacciavo indietro nel mio subconscio come le mucche scacciano le mosche con la coda mentre pranzano con dell'erbetta fresca.

Non biasimavo Susan per credere a determinate cose piuttosto che altre, sapevo di non essere esattamente il modello di ragazza ideale per lei, anche perchè in fondo al corridoio aveva una figlia talmente bella e snella da poter fare la modella e stupendamente intelligente in materie scolastiche: messa a confronto con lei ero solo una piccola botte di vino così ignorante da non saper distinguere un ornitorinco da una papera o un ippopotamo da un rinoceronte.

Quel fatidico gennaioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora