Ogni giorno quelle sei ore di lezione sembravano essere sempre meno pesanti, mi ero abituata a sopportare quella tortura temporanea per quel breve lasso di tempo giornaliero: ormai erano passati quasi due mesi, dicembre aveva iniziato a portare con se il vento gelido e le basse temperature, le ochette che fino alla settimana prima uscivano col top scollato ora erano imbottite come un omino Michelin, coi loro stupidissimi giubbotti di marca fosforescenti. I ragazzi invece avevano preso dall'armadio i loro fighissimi cappotti impermeabili che li rendeva delle specie di palle con due gambe, ma che a livello di comodità non potevano essere battuti: avevano una tasca all'altezza del petto dove poterci infilare tabacco, cartine, filtri, accendino, sigarette, chiavi di casa e biglietto dell'autobus tutti insieme senza dare l'impressione di avere un fagottino ripieno addosso.
Costavano anche un fortuna, i modelli femminili partivano da un prezzo base di 50€ e quelli maschili arrivavano anche oltre ai 100: in pratica per gente povera come me erano impossibili da raggiungere, potevi solo sognarli ed osservarli dalle vetrine col naso spiaccicato sopra il vetro sporco finché il proprietario non ti mandava via a calci in culo dal suo negozio; non potevi nemmeno pensare di rubarli perchè non saresti mai riuscito a nasconderlo in uno zaino senza farti sgamare e non potevi infilartelo sotto i vestiti, come facevo di solito con i reggiseni nei negozi d'intimo.
Invidiavo moltissimo quei ricchi figli di papà che arrivavano con le loro dannate giacche di marca mentre io per non morire di freddo ero costretta ad indossare un vecchio giubbotto da lavoro di mio padre quattro volte più grande di me. Non che mi dispiacesse indossarlo, i baggy-clothes mi piacevano e in più quell'enorme fagotto di cotone aveva ben più di cinque taschine nascoste all'interno: potevo nascondere un paio grammi d'erba molto più facilmente rispetto a quando d'estate dovevo infilarmeli nelle mutande.
In verità avevo già ideato un mezzo piano geniale per non dover fare più tutta quella fatica per nascondere il fumo, ma era un'idea così fantastica che stavo aspettando di avere i mezzi giusti per crearmela da sola piuttosto che parlarne con qualcuno e rischiare di farmi rubare da sotto il naso l'affare di una vita: non mi avrebbero mai dato il becco di un quattrino se fossi andata a denunciare la mia scoperta dicendo di aver trovato un modo di nascondere sostanze illegali, ma forse sul dark web avrebbe potuto fruttarmi un bel po' di denaro.
In casa le cose stavano iniziando ad andare peggio del solito: gli impieghi erano sempre di meno e sempre meno costosi, Nathan aveva guadagnato solo 20€ per fare di nuovo il palo a dei rapinatori, mentre Jay, Freddy e Benji avevano trovato un lavoretto con una ricompensa abbastanza promiscua ma tra la lontananza del luogo, la benzina sprecata e un altro paio di incidenti di percorso alla fine erano riusciti a portare a casa ben poco. Per di più la scuola di Eddy aveva iniziato a rompere per alcuni pagamenti che non erano avvenuti, assicurazioni varie e una quota da versare per la gita fatta a qualche stupida fattoria in montagna: dicevano che se non avessimo versato i soldi entro un mese dall'avviso non l'avrebbero promosso all'anno successivo e così i nostri risparmi andarono in quelle stupide burocrazie scolastiche.
Il cibo scarseggiava, a malapena riuscivamo ad avere un pasto al giorno e quel pasto comprendeva, se tutto andava bene, un misero piatto di pasta; per evitare di sprecare altre risorse fummo costretti a tenere spente le lampadine e le mini stufette per non consumare le pile, perchè non avremmo potuto comprarne altre. Casa nostra era nascosta fra gli alberi sulle pendici di un monte, quando arrivavano le temperature fredde non potevi pensare di uscire dalla porta senza sedici strati di vestiti addosso e delle racchette sulle suole delle scarpe per non sprofondare nella neve, per di più non poter usare la luce significava dover accendere le candele per poter vedere qualcosa di sera ed essendo la nostra abitazione fatta di legno correvamo ogni volta il rischio di ripercorrere le orme del passato e di mandare in cenere un'altra dimora.
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Quel fatidico gennaio
Jugendliteratur"𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒔𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂' 𝒅𝒊 𝒃𝒓𝒊𝒍𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒔𝒑𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒏𝒆𝒍 𝒎𝒂𝒓𝒆, 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒐𝒓𝒂 𝒔𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒐' 𝒅𝒊 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒕𝒊" Italia settentrionale, anni duemila, sei fratelli conduc...