13.

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Helen Pov

Entrai nell'agenzia di Sir stringendo la manina di Eri. Lei non diceva nulla. Capivo perché Abbie avesse detto quelle cose e sapevo che forse aveva ragione. Ma non potevo accettare che le avesse dette a causa di Sir, volevo che la bambina scegliesse da sola con chi stare, non che gli fosse imposto. Cercai Mirio perché tenesse Eri intanto che litigavo con il suo tanto amato maestro. Non volevo che lei sentisse.

Mirio:"Helen?"
H:"per fortuna ci sei, puoi tenere Eri? Devo parlare con Sir"
Mirio:"d'accordo, ma è successo qualcosa?"
H:"tieni la bambina, Eri torno presto ok?"
Eri:"si..."

Le diedi un bacino sulla fronte e mi diressi all'ufficio di Sir. Spalancai la porta facendola sbattere contro il muro. Papà si girò a guardarmi. Non sapevo che ci facesse li, ma non me ne fregava nulla. Avrei detto ciò che avevo da dire.

Sir:"che ci fai qui?"
H:"Abbie ha rinunciato a volere la tutela legale di Eri"
Sir:"era ora"
H:"era ora?! È colpa tua se la fatto! Perché continui a tartassare la minchia!"
Oboro:"Helen il linguaggio!"
H:"Tu sta zitto!"
Oboro:"scusi"
Sir:"a tartassare? Davvero preferiresti che Eri tornasse da Abbie?! Ammetti che sei felice che rimanga con te!"
H:"NON È QUELLO IL PUNTO! ERI HA TUTTO IL CAZZO DI DIRITTO DI DECIDERE CON CHI VUOLE STARE!"
Sir:"ha sei anni, non sceglierebbe mai con lungimiranza!"
Oboro:"Helen capisco il tuo punto di vista, ma sono d'accordo con Sir"
H:"eh?"
Oboro:"capisco l'affetto che le lega, ma Abbie...non è adatta al ruolo di madre e nessuno giudice gli avrebbe lasciato la bambina e lo sai anche tu"
Sir:"almeno tuo padre ragiona"
H:"si col cazzo ragiona, quasi come te"
Sir:"lasci che ti parli così?"

Guardai papà che si girò dall'altra parte per non guardarmi in faccia. Trovavo sbagliato tutto ciò, è vero Eri aveva sei anni, ed è vero, non avrebbe scelto con lungimiranza. Ma aveva il diritto di decidere con chi voler stare. Non aveva già sofferto abbastanza?

Oboro:"Helen ascolta"
H:"io so solo che c'è una bambina che sta cercando di trattenere le lacrime, non me ne frega un cazzo delle vostre opinioni, si ok, nessun giudice gli avrebbe lasciato la bambina, ma l'affetto che prova per Eri è sincero."
Oboro:"lo so"
H:"non ho finito, non ti azzardare mai più a interrompermi"
Sir:"l'hai proprio educata male"
H:"no, mi ha insegnato a combattere le mie battaglie, tu per il tuo fottuto egoismo stai facendo soffrire una bambina"
Sir:"egoismo?"
H:"si, perché non ti importa nulla di Abbie, ma Nana la difende, quindi ovviamente devi metterci becco"
Sir:"parli senza sapere"
H:"ahahah certo, la sofferenza di Eri non è causata da Abbie, o da chisaki, l'attuale sofferenza della bambina è solo colpa tua, e la sua unica colpa è l'essersi affezionata all'unica persona che la proteggeva prima di essere salvata, sulle tue spalle pesano le lacrime di una bambina. Ricordatelo, adotterò Eri, rimarrà con me ed Izuku. Ma nella sua vita ci sarà sempre Abbie, sappi che per me sei morto, come persona e come Hero"

Me ne andai ignorando le sue urla e le sue minacce. Papà mi seguì ma non diceva nulla. Forse per paura che li rispondessi male e mi girassi indietro o forse perché voleva vedere Eri. Eravamo quasi all'entrata quando disse qualcosa.

Oboro:"per stavolta non mi sono arrabbiato perché avevi bisogno di sfogarti, ma la prossima..."
H:"bisogno di sfogarmi è dire poco e tu li dai pure ragione!"
Oboro:"sono più vecchio di te e non sono immischiato in sto casino, Abbie ha fatto solo bene, anche se la ferita"
H:"ecco appunto"
Oboro:"Helen, ascolta, forse tu non te ne sei ancora resa conto"
H':"resa conto di cosa?"
Oboro:"di cosa? Del fatto che far credere ad Eri avrebbe avuto scelta era sbagliato"
H:"ma..aveva .."
Oboro:"no, non l'aveva, lo sai anche tu che nessun giudice avrebbe lasciato la bambina ad Abbie e anche lei lo sapeva."
H:"che ne sai? Magari..."
Oboro:"ha la fedina penale sporca, è stata in prigione. Helen lo sai, lo hai anche ammesso. Sapevi fin dal principio che se Eri fosse venuta con voi, non c'erano possibilità che venisse portata via."
H:"io..."
Oboro:"Sir sarà quello che sarà, Abbie è stato un po' ipocrita e orgogliosa, ma almeno ha saputo ammettere a sé stessa di aver sbagliato e ha rinunciato ad Eri, ma tu?"
H:"io non ho fatto nulla di male!"
Oboro:"sei stata ipocrita Helen"
H:"scusa?!"
Oboro:"non ritirerò ciò che ho detto, magari l'hai fatto in maniera incosciente, anzi, ne sono sicuro, ti ho cresciuto meglio di cosi. Spero solo tu sappia ammetterlo e che chieda scusa ad Eri e Abbie"
Mirio:"oh eccoti Helen, scusa ti cercavo perché devo uscire, hai fatto?"
H:"si, vieni Eri, torniamo a casa"

Tornata a casa ripensai per tutto il tempo alle parole di papà. Era possibile essere ipocriti senza rendersene conto? Non riuscì a pensare ad altro, nemmeno mentre giocavo con Eri. Volevo parlarne con Izuku ma lui non tornò per cena e nemmeno all'ora in cui mettevo a letto la bambina. Ero sul divano quando rientrò.

D:"so cosa è successo con tuo padre"
H:"poi dici che siamo noi ragazze ad amare i gossip"
D:"penso che abbia ragione, siamo stati ipocriti, tutti e tre"
H:"mmh...però non...io non lo fatto volontariamente"
D:"lo so amore, nemmeno io o Abbie, volevamo solo che non si sentisse costretta a rimanere con noi"
H:"e forse abbiamo peggiorato la situazione...ci penso da quando sono rientrata, davvero lo fatto per il bene della bambina? O solo per non farmi sembrare una stronza che voleva tenersi Eri?"
D:"tu non sei una stronza!!"
H:"Izuku, è questo il punto, sia io che Abbie eravamo gelose delle attenzioni che Eri dava all'altra"
D:"amore...questo è diverso"
H:"no che non lo è e guarda cosa abbiamo ottenuto! Sir ha deciso per tutti, Abbie sta soffrendo ed Eri pure"
D:"pure tu anche se non vuoi ammetterlo, Helen, io ti conosco, non sei una stronza, tutto ciò che hai fatto, lo hai fatto per lei. Se davvero fossi una stronza, le avresti impedito di vedere Abbie, perché sai quanto Eri tiene a lei"
H:"si...perché Abbie non poteva portarmela via"
D:"Eri poteva vivere qui e odiarci, amare solo Abbie, sai che c'era questo rischio, ma nonostante tutto ti sei battuta con me affinché si potessero vedere"

Mi appoggiai a lui scoppiando a piangere. Lui era quello bravo con le parole, lui sapeva sempre consolarmi. Sapevo che aveva ragione, così come l'aveva papà, ma in quel momento non riuscivo minimamente a pensare a mente lucida. Per me ero solo una stronza.

Fine capitolo 13
Al prossimo capitolo~

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