14.

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Abbie Pov

Ero stata dimessa due giorni dopo, a casa c'erano già Isabel e Genny che mi aspettavano. Nana doveva andare al lavoro e non voleva che rimanessi da sola. Non capivo tutte ste attenzioni, le avevo già prese, non so quante volte, stavo bene, si ero malconcia, ma riuscivo a badare a me stessa.

Is:"sappiamo che hai rinunciato ad Eri"
A:"le voci corrono veloci"
G:"con Oboro Shirakumo si"
A:"mi sembrava stupido continuare ad illuderla, era solo un modo per me ed Helen di dire "si lo stiamo facendo per la bambina"
Is:"ma voi lo stavate facendo per lei!"
A:"certo...ma entrambe sapevamo che era una falsa, una specie di gioco ipocrita"
G:"sei troppo dura con te stessa"
A:"forse, ma sapete anche voi che era così..."
Is:"Abbie, siete state ipocrite, ma volevate entrambe il bene di Eri, non volevate costringerla ad una situazione che magari non le sarebbe piaciuta"
G:"Esatto"

Fosse stato così semplice non avrei avuto i sensi di colpa. Avevo illuso Eri.
Strinsi la tazza di caffè per trattenere le lacrime. Il bussare alla porta riuscì a farmi evitare un altro pianto disperato. Isabel andò ad aprire e in pochi secondi mi ritrovai Eri aggrappata alle gambe.

Eri:"Abbie! Come stai?"
A:"bene piccola e tu? Sei contenta di rimanere con Helen ed Izuku?"
Eri:"sono qui proprio per questo"
A:"in che senso?"
Eri:"Helen mi ha spiegato che il fatto che potevo scegliere con chi stare era una bugia"
A:"eh?! Helen glielo..."
Eri:"non mi piacciono e non si dicono le bugie! Sono una bimba grande potevate dirmelo subito"
A:"hai ragione"
Eri:"quindi, visto che le bugie non si dicono, dovrai farti perdonare"
G:"e cosa deve fare?"
Eri:"Deku ed Helen mi porteranno un posto chiamato parco divertimenti"
Is:"ed Abbie cosa deve fare?"
Eri:"Abbie mi deve dare la borsa a forma di mela che mi aveva comprato"
A:"eh?! L'hai vista?"
H:"quando ti hanno portato in ospedale"
A:"uffa! Ma così non è più una sorpresa e va bene"

Mi alzai dal divano anche se un po' barcollante e andai a prendere la "sorpresa" per Eri. Mentre aprivo la borsa di carta che la conteneva sentì uno starnuto provenire dall'armadio. Direi che saltai per aria era un eufemismo, avvicinandomi con riluttanza aprì l'anta; Tenko era lì che cercava di nascondersi tra i vari cappotti.

A:"Tenko?! Dovresti essere a scuola! Come hai fatto a nasconderti qui?"
Tenko:"non mi piace andare all'asilo"
A:"perché?"
Tenko:"i bambini dicono che ho un quirk da villain"
A:"lo dicevano anche a me"
Tenko:"e tu sei diventata un villain, anche io diventerò così?"
A:"ma certo che no! La tua mamma non lo permetterebbe mai e nemmeno io, vieni fuori di li"
Tenko:"però io disintegrò tutto ciò che tocco, non è un quirk da Hero"
A:"e chi ti dice che devi diventare per forza un Hero?"
Tenko:"tutti lo vogliono diventare"
A:"e tu?"
Tenko:"io voglio aiutare le persone"
A:"ci sono tantissimi modi per farlo, vieni fuori"

Era riluttante a darmi la manina anche se aveva il guanto indosso. Ci misi un minuto buono a convincerlo. Strinsi la sua manina nella mia, non avrei mai potuto permettere che lui facesse i miei stessi errori. Lo portai in salotto dalle altre; magari loro potevano aiutarmi con Tenko.

Is:"ciao piccolo!"
G:"cosa fai qui?"
Tenko:"all'asilo dicono che ho un quirk da villain, non mi piace andarci, Hana dice che devo essere forte...però..."
Eri:"anche a me dicevano che avevo un quirk cattivo"
Tenko:"ed è davvero così?"
Eri:"no, tutti i quirk possono fare male alle persone"
Tenko:"ma io distruggo tutto ciò che tocco"
Eri:"e io lo faccio sparire, ma non dipende dal quirk, dipende da come lo usiamo, me la insegnato Abbie"
G:"e poi, non bisogna essere per forza Hero per aiutare le persone"
Tenko:"no?"
Is:"guarda Helen, senza di lei e i suoi colleghi non potremmo mai essere le Hero che siamo ora"
Tenko:"perché?"
G:"senza i loro supporti, non potremmo mai"
A:"hai capito Tenko? Ci sono tantissimi tipi di Hero e non tutti indossano un costume"

Volevo mettermelo sulle gambe ma facevano malissimo per cui lo feci sedere accanto a me. Da un lato avevo Tenko, dall'altra Eri, ero finita in una pericolossima trappola morbidosa.

T:"NANAAAAA! Oh ciao ragazze"
A:"che ci fai qui?"
T:"ho suonato al citofono, ha risposto Helen, gli ho chiesto se c'era Nana e ha detto no, così ho buttato giù la porta"
Is:"hai buttato giù la porta"
T:"si"
G:"ed Helen dov'è?"
T:"credo in bagno, dietro la porta non c'era"
Eri:"ma se ha risposto al citofono, come faceva ad essere in bagno?"
G:"comunque Nana è al lavoro, perché la cercavi?"
T:"oh perché dovevamo andare di pattuglia insieme e in agenzia non c'era, così ho pensato di venire a vedere con Dave se era a casa"
Is:"e Dave dov'è?"
Dave:"A RECUPERARE HELEN SCHIACCIATA DALLA PORTA"

A quella frase Isabel e Genny lo raggiunsero per controllare che Helen fosse ancora viva. Com'era possibile che Allmight, il simbolo della pace, potesse fare una roba del genere veramente non me lo spiegavo. E preferivo io stessa non pormi domande perché sapevo che di risposte non c'erano.

A:"ma Nana perché ha scelto te come suo allievo?"
T:"guarda che muscoli, vuoi dire che non fossi adatto?"
A:"non...intendevo quello, è solo che hai appena letteralmente schiacciato una persona sotto una porta e..."
T:"oh quello, no i civili non li schiaccio"
Tenko:"mamma la scelto perché è forte e gentile, credo"
A:"aggiungerei tontolone"
T:"che male c'è se non sono intelligentissimo?"
A:"io ci rinuncio"
Dave:"Helen è viva, almeno non ci ha camminato sopra"
T:"non cammino mica sulle porte"
Eri:"però le butti giù e non controlli se c'è qualcuno sotto"
T:"eh vabbè capita"
H:"sai che quella porta l'aveva montata gran Torino?"
T:"SONO FOTTUTAMENTE MORTO, DAVE SCAPPIAMO!"
Dave:"io che centraddioooo"

Ancora non capivo perché Nana avesse scelto lui, sicuramente aveva avuto i suoi motivi, ma non li capivo proprio. Toshi mi sembrava solo un bambinone con la coda da pavone. Avrei dovuto chiederlo a lei...

Fine capitolo 14
Al prossimo capitolo~

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