Capitolo 12

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Il viaggio non era stato bello, proprio per niente. Nonostante le parole che aveva detto al padre la paura di essere ucciso lo aveva comunque assalito e non era riuscito a stare calmo. Le guardie che viaggiavano con lui non erano nemmeno tanto di compagnia e quindi aveva passato quei quattro giorni e mezzo di viaggio in completo silenzio a rimuginare su quelli che probabilmente sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita. Sotto sotto sperava che in caso della sua effettiva morte gli avrebbero fatto un funerale, anche se con tutte le probabilità sarebbe semplicemente stata una festa di vittoria quella dei suoi fratelli: si sarebbero liberati di lui.

-mio principe siamo arrivati- disse una delle guardie bussando allo sportello della carrozza sulla quale Valdemar era salito dopo la piccola traversata in mare per raggiungere l'isola nella quale si trovava la città di Acairn. Valdemar sospirò cercando di sistemarsi meglio la pesantissima corona sul capo prima di scendere dalla carrozza e cercare di imitare in qualche modo lo sguardo serio che il suo gemello metteva su ogni volta che si parlava di questioni importanti.

-ben arrivato ad Acairn vostra altezza- disse quello che sembrava essere il maggiordomo del palazzo di Acairn facendogli un leggero inchino e così fecero anche tutti i soldati che erano li presenti chiamati probabilmente a fare loro da scorta.

-grazie- disse Valdemar incamminandosi verso l'ingresso del castello principalmente per il freddo e il ragazzo nemmeno si azzardò a fermarsi un momento quando iniziò addirittura a nevicare: odiava il freddo e quello dove si trovava era uno dei posti più freddi del regno di Vesh. Quando i soldati lo videro raggiungere velocemente il portone d'ingresso si affrettarono a fargli un inchino aprendo lo stesso e facendolo passare.

Valdemar sospirò pesantemente, per niente abituato a tutto quello visto che era sempre Blake quello che riceveva gli inchini, e si guardò intorno nel salone d'ingresso cercando di capire da quale parte andare e soprattutto cosa fare in quell'esatto momento. Sapeva anche che non era un problema fare ciò visto che nemmeno Blake era stato ad Acairn.

-principe Blake- il moro si voltò verso l'uomo che aveva parlato e che si era leggermente inchinato con il capo. Valdemar non ci mise molto a riconoscerlo come Sir Leonard, che era proprio il proprietario di quel palazzo.

-Sir Leonard- disse Valdemar salutando l'uomo e lo vide guardarlo leggermente sorpreso.

-pensavo di dovermi presentare invece mi conoscete-

-conosco i volti di tutti i governatori delle regioni del regno di Vesh che sono sotto il nostro controllo. Non sarei un buon principe ereditario altrimenti- rispose a tono Valdemar al quale non era andato per niente a genio quel commento: come poteva qualcuno come lui non sapere qualcosa del genere.

-ottimo direi, sarà stanco quindi la faccio accompagnare nelle sue stanze- e così dicendo l'uomo batté le mani e dei servitori si mossero iniziando a far strada al principe per poterlo portare nelle stanze che gli erano state riservate.

-e per la cena?- domandò serio Valdemar -è quasi ora infondo-

-sistematevi prima vostra altezza, la cena sarà servita a tutti per le venti- disse serio Sir Leonard e Valdemar annuì seguendo finalmente i servitori perché aveva davvero bisogno di farsi un bagno caldo prima di quella cena. Bagno caldo che non sarebbe servito solo a ricardarlo visto il gelo che era presente anche all'interno del palazzo ma anche per rimettere in ordine i pensieri e non dire cose completamente senza senso ai governatori. Tanto era perso nei suoi pensieri che non si accorse subito di essere arrivato ma quando le fece ringraziò debolmente i servitori e si rinchiuse velocemente la porta alle spalle impedendo quindi anche ai soldati che lo avevano accompagnato di entrare con lui.

Valdemar fece un profondo respiro cercando di calmare i battiti del suo cuore e fu attento a chiudere accuratamente a chiave la porta della camera che gli era stata data per poi controllarsi intorno e accertarsi che non ci fosse nulla si potenzialmente pericoloso. Quella in realtà era una cosa che dovevano fare i soldati che lo avevano accompagnato li ma in quel momento non aveva avuto minimamente intenzione di farli entrare perché voleva stare da solo, completamente da solo.

Una volta accertatosi che non ci fosse nulla di pericoloso il ragazzo andò spedito verso l'unica altra porta presente in quella camera, che era molto più piccola della sua al palazzo, e che doveva essere per forza quella del bagno. Entrato nel bagno osservò per un po' la vasca da bagno circolare mentre pensava al fatto che gli sarebbe piaciuto fare sesso in una vasca del genere e di conseguenza il suo pensiero andò a Lawson. Si intristì immediatamente ricordandosi di come il bastardo lo avesse semplicemente scopato perché il gemello voleva farlo star male e be' Blake ci era riuscito eccome. Valdemar cercò di scacciare dalla mente tutte le volte che aveva fatto sesso con Lawson in una vasca e riempì quella circolare che aveva difronte utilizzando la magia per poi spogliarsi velocemente ed entrare nell'acqua calda sospirando di piacere. Un bagno caldo serviva effettivamente a farlo stare meglio dopo tutti quei giorni di viaggio per arrivare in quell'isola. Anche una bella dormita non sarebbe ovviamente stata male ma per quella doveva aspettare di certo dopo cena e allo stesso tempo sperare che i governatori non decidessero di voler parlare della questione delle risorse aggiuntive per il nord quella sera stessa: non avrebbe retto minimamente.

Il ragazzo rimase immobile nella vasca per parecchi minuti rimpiangendo per un momento i suoi lunghi capelli prima di immergersi completamente ed uscire dalla vasca con l'acqua che si era fatta quasi gelida: per le temperature che c'erano l'acqua calda non riusciva a resistere molto. Il principe si osservò un momento allo specchio storcendo la bocca nel notare bella evidente la voglia che lo distingueva dal fratello prima di decidere di usare un altro po' del suo potere per prendere dei vestiti puliti che aveva lasciato nei bagagli che si era portato dietro e infilarseli velocemente.

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