Capitolo 14

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Valdemar non aveva parlato perché si era completamente concentrato sul cibo visto la fame che aveva chiedendosi anche come mai Sir Leonard avesse deciso di mantenere il suo posto a capotavola senza permettergli di sedersi li ma non gli dispiaceva visto che in quel modo era perfettamente difronte ad Ulisses e poteva osservarlo quanto voleva: non poteva effettivamente andarci a letto ma almeno poteva osservarlo e quello non era vietato.

-allora vostra altezza- iniziò il discorso Leonard osservandolo attentamente e Valdemar prese un sorso del vino presente nel suo bicchiere per poi guardare verso l'uomo aspettando che continuasse a parlare -cosa volete fare per la nostra situazione-

-il re si sta adoperando per gestire meglio le risorse che abbiamo- disse Valdemar.

-ancora questa storia?- sbottò invece Adam -sono anni che dite la stessa cosa ma non fate niente, la mia gente muore di fame mentre voi banchettate!-

-stiamo veramente cercando di risolvere la situazione ma è complessa- disse Valdemar che non sapeva cos'altro dire e poi si chiese anche se veramente il padre voleva risolverla quella situazione.

-certo come no! Quest'anno la nevicata è arrivata prima e le provviste sono finite prima-

-questo perché non sapete cosa significa razionare le risorse Sir Adam- disse Ulisses intervenendo per la prima volta nella conversazione -noi abbiamo la neve tutto l'anno e si abbiamo molti problemi anche perché altrimenti non sarei qui ma sappiamo come gestire la situazione nel più del tempo-

-è difficile far arrivare le provviste nelle vostre isole anche per via del ghiaccio che impedisce di navigare e ci vorrebbe un enorme dispendio di magia per poter riuscire a inviarle- disse prontamente Valdemar sospirando, era in parte anche la verità.

-ciò non cambia che siete i nostri sovrani e dovete aiutarci con questa situazione. Il popolo si ribella principe Blake- disse serio a sua volta Sir Leonard e Valdemar annuì non potendo fare effettivamente altro oltre a quello.

-non dipende solo da me comunque-

-oh ma avete grandi poteri, siete la famiglia reale per una ragione o sbaglio?- domandò allora Adam puntando il coltello che aveva usato fino a poco prima verso Valdemar, coltello che fu prontamente abbassato da Ulisses che si trovava accanto all'uomo e che aveva preso ad osservarlo con occhi sgranati per quel gesto.

-non possiamo dipendere solo dai nostri poteri sir Adam e deve ringraziare che non ci siano qui le mie guardie o per quel gesto sareste morto- Valdemar si alzò di colpo dal tavolo -sono stanco e ho bisogno di riposare per il lungo viaggio, domani continueremo il discorso e spero senza minacce di morte velate- aggiunse il moro voltando loro le spalle e camminando a passo svelto verso la sua camera ringraziando di avere una buona memoria visiva.

-siete due cretini, quell'aiuto ci serve!- sbottò Ulisses guardando storto i due uomini prima di alzarsi a sua volta e cercare di seguire il principe Blake.

-vostra altezza- lo richiamò e vide il moro voltarsi e scrutarlo con quegli occhi azzurri che visti dal vivo erano mille volte più belli. Ci si sarebbe perso molto volentieri in quegli occhi del colore del mare -Sir Leonard e Sir Adam sono un po'...-

-coglioni?- lo bloccò Valdemar sospirando -l'ho notato. Rispetto e leccate di culo solo quando vogliono loro e poi deve essere sempre tutto come dicono. Non ci prendono seriamente perché siamo giovani ai loro occhi-

-continueranno a trattarvi nello stesso modo anche quando sarete sul trono come re...si sentono autorizzati a farlo e non è bello lo so ma...ma vi prego ci servono davvero quegli aiuti. La gente sta morendo di fame e anche di freddo, principalmente i bambini appena nati che non hanno la nostra resistenza- e Valdemar osservò attentamente Ulisses mentre gli diceva quelle parole seriamente preoccupato per la gente che era sotto il suo governo, o meglio quello di suo padre.

-sapevo che la situazione era complicata ma non così tanto complicata- si trovò ad ammettere Valdemar -e credo che anche mio padre la stia sottovalutando ma al momento nelle mie possibilità ho le mani legate- doveva dare una risposta sincera al rosso che aveva difronte -è mio padre, il re, colui che decide e io non sono altri che qualcuno che guarda il suo operato da lontano per prendere esempio-

-siete comunque il suo erede...potete riferire al re quello che sta succedendo realmente e cercare di aiutarci...non vi chiediamo molto solo di mandarci qualche provvista in più per l'inverno- continuò Ulisses sperando di poter ricevere una risposta affermativa da parte del ragazzo che aveva difronte. Non voleva mettere in atto il piano del padre, con il quale i due coglioni degli altri lord erano già d'accordo, non se si poteva evitare arrivando veramente a una soluzione per i problemi che stavano avendo e il principe Blake gli aveva risposto sinceramente.

-scriverò a mio padre una lettera con quello che mi avete detto oggi e gliela invierò con la magia il prima possibile- si decise a dire Valdemar con Ulisses che gli sorrise e per un attimo al moro venne il desiderio di baciare quelle labbra ma rimase fermo per sua fortuna: non era il caso -rimarrò qui ad aspettare la sua risposta e vedere cosa mi propone. Voglio aiutarvi veramente questo non dovete metterlo in dubbio ma quei due devono darsi una calmata se non vogliono essere sostituiti, anche con te-

-cos...cosa c'entro io?- domandò confuso Ulisses.

-le parole di sir Adam non mi sono piaciute minimamente- disse serio Valdemar anche perché l'uomo aveva insultato di conseguenza anche lui e il suo gemello non sapendolo.

-sono la verità sotto sotto, non ci faccio più caso. Ormai la gente lo sa che preferisco la compagnia maschile e mi critica per questo-

-mi da fastidio, ognuno è libero di avere i propri gusti- rispose ancora Valdemar per poi sospirare -sono realmente stanco per il viaggio-

-certo, mi dispiace e...buonanotte vostra altezza- disse Ulisses con il moro che annuì dando la schiena al rosso che non resistette dal non osservargli il sedere per tutto il tempo.

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