Capitolo 15

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Valdemar era riuscito a dormire poco e niente invaso dagli incubi della povera gente che moriva di fame per colpa di suo padre. In realtà si era addormentato pensando ad Ulisses e quanto fosse bello tanto per finire per sognare inizialmente proprio di andare a letto con il rosso in quella stessa camera ma poi la sua mente si era divertita con lui e aveva trasformato il sogno erotico iniziale in un incubo.

Il moro sospirò decidendo di alzarsi e andare almeno a fare colazione prima di scrivere effettivamente la lettera al padre per informarlo che la situazione era molto peggio di quanto si fossero inizialmente immaginati e che quindi dovevano trovare realmente una soluzione a tutto quello.

Valdemar sorrise leggermente nel notare le guardie del fratello essersi addormentate davanti alla sua porta prima di andare verso la sala da pranzo in cerca della colazione senza svegliarle. Si era un po' tranquillizzato la sera prima sul fatto che i tre non volessero attentare alla sua vita nonostante il coltello che gli aveva puntato contro Sir Adam e non voleva disturbare le guardie solo perché doveva andare a mangiare.

Per sua fortuna non incontrò nessuno se non qualche membro della servitù mentre si dirigeva nella sala da pranzo ma li rimase nuovamente sorpreso nel notare solo la presenza di Ulisses che stava già mangiando tranquillamente.

-buongiorno- palesò la sua presenza al rosso che sgranò gli occhi pece al sentire la sua voce e si alzò velocemente dalla tavola facendogli un inchino con il capo.

-buongiorno vostra altezza-

-sta fermo- disse Valdemar preoccupato da quello scatto -mangia con calma e non c'è bisogno di tutto questo rispetto...puoi...puoi chiamarmi anche solo Blake- e Valdemar era anche stato molto vicino a dire il suo vero nome al ragazzo che aveva difronte ma per sua fortuna si era corretto in tempo.

-mi dispiace aver iniziato subito, di solito Sir Leonard e Sir Adam non mangiano mai così presto e...-

-non devi scusarti- scosse la testa Valdemar andando a raggiungere il rosso e sedendosi al suo fianco. Poco dopo anche Ulisses si risedette al suo posto riprendendo a mangiare con calma. -scriverò a mio padre non appena finito qui...ieri sera ero troppo stanco-

-non dovete giustificarvi con me principe Blake- disse prontamente Ulisses -so che lo farete, vedo la sincerità nel vostro sguardo-

-posso...posso farti una domanda un po' indiscreta?- chiese dopo un po' Valdemar al ragazzo che era al suo fianco e che gli fece cenno con la testa per dirgli di continuare a parlare -ecco...come mai hai deciso di uscire allo scoperto? Intendo sul fatto che ti piacciono i ragazzi-

-oh...non l'ho scelto- rispose sinceramente Ulisses -semplicemente mi hanno beccato e tutta Andervault l'ha saputo nel giro di un giorno-

-oh...pensavo che...-

-fosse stata una mia scelta? No principe, non lo è stata ma posso dire che da una parte è stato meglio. Mio padre non ha accettato la cosa visto che sono il suo unico erede maschio ma gli ho promesso che mi sarei sposato con una donna e gli avrei dato una discendenza quando sarebbe arrivato il momento e si è calmato. Al momento posso stare con chi voglio senza paura che qualcuno possa compromettere la mia posizione-

-è una fortuna la tua- sussurrò involontariamente Valdemar e vide l'altro guardarlo mezzo interrogativo -sono come te- gli disse quindi il moro e Ulisses alzò un sopracciglio sorpreso da quelle parole -solo che essendo il principe io...-

-non potete, e se qualcuno lo dicesse in giro le conseguenze sarebbero peggiori perché fate parte della famiglia reale- continuò per lui Ulisses -adesso capisco anche perché vi siete scaldato tanto ieri quando Sir Adam mi ha insultato-

-già e non mi piace in generale come si comportano entrambi...sembra che il potere gli abbia dato alla testa- sbottò Valdemar e poco dopo sentì ridacchiare al suo fianco e si voltò per fulminare con lo sguardo il rosso -ho detto qualcosa di divertente?-

-non proprio ma...avete tremendamente ragione- gli disse Ulisses passandosi una mano tra i ricci prima di riprendere il suo the e berne un lungo sorso.

-almeno con te posso parlare tranquillamente-

-quello credo sia dovuto principalmente al fatto che abbiamo pochi anni di differenza- confermò Ulisses -mio padre a volte sa essere esasperante come quei due-

-quindi devo ringraziare la tua presenza qui se almeno ho qualcuno con cui parlare civilmente e che mi protegge da coltelli casualmente puntati verso di me- rise Valdemar e vide sorridere anche il rosso al suo fianco.

-non voglio giustificarlo ma Sir Adam ha l'abitudine a puntare le posate contro chiunque mentre parla e molto spesso mi sono trovato con un cucchiaio pericolosamente vicino all'occhio-

-sei qui da molto tempo?- domandò leggermente sorpreso da quelle parole Valdemar -pensavo fosse arrivati tutti ieri-

-no...per arrivare da Andervault considerando l'iniziale ghiaccio e la neve i vuole molto tempo e fatica...sono qui da una settimana quasi-

-mi dispiace per te allora, io non sono resistito mezza giornata con quei due immagino te con loro una settimana-

-ma adesso ci siete voi- rise Ulisses -ho qualcuno con cui parlare e palesemente dalla mia parte- continuò il rosso mentre il sorriso si ampliava ancora di più sulle sue labbra e per un momento Valdemar fu tentato di baciare il rosso che aveva difronte e iniziò anche ad avvicinarsi tanto da trovarsi a pochi millimetri dalle labbra del rosso che doveva per forza aver capito quello che stava per fare ma non sembrava volersi allontanare anzi lo stava guardando quasi con impazienza. Le loro labbra si sarebbero toccate se solo alcuni dei servitori di Sir Leonard non avessero deciso di entrare nella sala proprio in quel momento e i due ragazzi si allontanarono velocemente tornando ognuno alla propria colazione.

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