Capitolo 20

123 26 0
                                    

Valdemar tirò le redini del suo cavallo e lo stesso si fermò facendo si che il moro si potesse avvicinare ad Ulisses che si era fermato a sua volta.

-tutto bene?-

-dobbiamo fermarci qui- disse invece il rosso osservando di sottecchi il moro per poi osservare il luogo dove si erano fermati in quel momento: era una piccola radura leggermente coperta di neve visto che stava ancora nevicando ma allo stesso tempo con delle rientranze naturali che si erano formate grazie a dei tonchi caduti che avevano lasciato l'area sottostante al coperto dalla neve. -non siamo lontani quanto vorrei e quei tizi ci stanno ancora cercando ma dobbiamo riposare e questo è il luogo adatto per dormire un po' ed è anche protetto- continuò ancora il rosso scendendo prima da cavallo per poi andare verso la direzione dalla quale erano arrivati e cancellare con la sua magia le tracce lasciate dai cavalli per non farsi seguire fin li. Valdemar osservò il suo amante ancora un po' prima di scendere a sua volta da cavallo e legare lo stesso vicino a quello di Ulisses.

-grazie- sussurrò Valdemar certo di non aver ancora detto quelle parole al rosso e doveva dirgliele perché era ancora vivo solo grazie a lui.

-saresti morto- disse di getto Ulisses tornando verso di lui e sospirando pesantemente prima di mettergli le mani sui fianchi e tirarselo vicino per abbracciarlo -mi sono preso un colpo- aggiunse poi "anche se mio padre mi ucciderà visto che sono andato contro il suo piano" pensò il rosso senza esprimere ad alta voce quel pensiero perché non ne aveva minimamente voglia.

-ma sei stato più vigile di me- sussurrò Valdemar lasciandosi andare nell'abbraccio del rosso che più passava il tempo e più si sentiva di amare anche se sapeva di non poter avere possibilità. -e mi hai salvato la vita-

-non dirlo, stiamo ancora scappando- gli ricordò Ulisses posandogli un bacio sulla testa -fino a quando non sarai al sicuro ad Andervault non possiamo ritenerci al sicuro-

-vuoi portarmi nella tua regione?- sussurrò sorpreso Valdemar alzando lo sguardo dal suo rifugio e osservando attentamente il rosso che gli sorrise prima di lasciargli un bacio sulle labbra.

-so come muovermi nel nord del tuo regno principino e con quello che sta succedendo è meglio che ci muoviamo verso nord e non verso sud-

-la mia vita è completamente nelle tue mani sappilo- sussurrò Valdemar stringendosi nuovamente al corpo caldo di Ulisses anche perché iniziava a sentire davvero tanto il freddo. Certo avevano fatto apparire velocemente dei mantelli mentre galoppavano per ripararsi dal freddo ma Valdemar comunque non era abituato a quelle temperature e soprattutto non a tutta quella neve.

-mi stai dando un'enorme responsabilità, cosa succederebbe se il principe ereditario morisse tra le mie mani?-

-tanto c'è quel bastardo di mio fratello- uscì fuori a Valdemar e se ne accorse solo e soltanto quando fu troppo tardi.

-tu e il principe Valdemar non andate d'accordo? Eppure ho sempre sentito che i gemelli sono molto legati- disse confuso Ulisses mentre stringeva ancora di più il moro a se visto che si era accorto eccome di quanto stesse tremando il suo principe.

-non quando il tuo gemello ti odia senza un motivo apparente e ti mette il resto dei fratelli contro- si trovò a sfogarsi leggermente il moro -mi odiano tutti e sono completamente isolato-

-sei sicuro che sia stato il tuo gemello?- sussurrò preoccupato da quelle parole Ulisses accarezzandogli con calma la schiena per creare un altro po' di calore.

-si, lo fa anche davanti a me e incita i miei fratelli a darmi la colpa di qualsiasi cosa. Mi odia e non so perché- sbuffò Valdemar chiudendo gli occhi e accarezzando con una mano il petto di Ulisses. Si sentiva davvero al sicuro in quelle forti braccia.

-mi viene in mente solo un motivo: invidia- rispose sinceramente a quella domanda Ulisses pensando a tutte le possibilità.

-per cosa?- sbottò Valdemar dimenticando per un momento che l'altro lo credesse Blake.

-siete gemelli ma tu sei l'erede al trono- rispose e Valdemar sospirò.

-non ho mai fatto nulla per...io...lascia stare- scosse la testa Valdemar. Sentiva che non era ancora il momento di rivelare al suo amante di non essere Blake.

-so che il pensiero non ti piace ma non puoi farci niente con l'invidia della gente, non è un qualcosa che puoi controllare tu-

-lo so ma io...volevo solo l'affetto dei miei fratelli- scosse la testa Valdemar -sono cresciuto completamente isolato dagli altri e non so nemmeno se hanno delle passioni particolari- le lacrime scesero dagli occhi azzurri di Valdemar e Ulisses si sentì davvero morire mentre stringeva sempre di più il ragazzo che aveva tra le braccia.

-immagino quanto sia dura- sussurrò Ulisses -io ho una sorellina, non è proprio mia sorella di sangue è vero ma è come se lo fosse, ed è tutto il mio mondo-

-quanti anni ha?- domandò curioso Valdemar che non aveva sentito nominare la sorellina di Ulisses fino a quel momento anzi aveva creduto che l'altro fosse figlio unico.

-dieci, è la figlia della seconda moglie di mio padre e si chiama Layla. Te la farò conoscere quando arriveremo a Andervault, solo certo ti adorerà- e Ulisses sorrise ripensando al piccolo diavolo rosso che era la sua sorellina e che gli chiedeva sempre di tutti i ragazzi con i quali usciva. Sarebbe letteralmente impazzita nel sapere del principe Blake.

-non dirlo solo per farmi stare meglio-

-non lo sto facendo. Mia sorella è sempre stata curiosa di conoscere i miei amanti perché vuole altri fratelloni iperprotettivi come me- rise leggermente Ulisses per poi farsi serio -ha solo me...entrambi abbiamo avuto la sfortuna di nascere e far morire le nostre madri di parto e nostro padre non ci considera più di tanto-

-non è colpa vostra- sussurrò Valdemar -capita molto spesso purtroppo- il moro si scostò leggermente dall'abbraccio del rosso anche se se ne pentì subito dopo visto che il freddo lo invase immediatamente -voglio conoscere tua sorella adesso però-

-e la conoscerai mio principe- sorrise Ulisses facendo salire una mano sul collo di Valdemar e avvicinare il viso del moro al suo e baciarlo con trasporto -ora però devi riposarti, anzi dobbiamo riposarci altrimenti domani non riusciremo a viaggiare come dovremmo-

-voglio dormire sopra di te...sei caldo e qui fa freddo-

-come vuole sua altezza reale- rise Ulisses mentre Valdemar gli tirava un leggero pugno sulla spalla sinistra.

-smettila- sbottò proprio il moro -chiamami per nome e basta- "anche se preferirei mi chiamassi Val" pensò il principe senza dirlo.

Losing the LightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora