Valdemar non riuscì a trattenere quello che era un sorriso mentre svegliandosi si accorgeva che Ulisses non solo era rimasto al suo fianco ma anche che il rosso stesse accarezzando con morta calma il suo fianco.
-buongiorno- sussurrò Valdemar facendo incrociare i suoi occhi azzurri con quelli neri del ragazzo che gli sorrise a sua volta.
-'giorno principe Blake- ridacchiò poi Ulisses e Valdemar capì che non era tornato a parlargli con rispetto ma che semplicemente aveva tanta voglia di scherzare anche se era prima mattina.
-da quanto sei sveglio?- gli chiese Valdemar accoccolandosi meglio contro il petto del rosso in parte timoroso che l'altro potesse scostarlo come era solito fare Lawson quando gli chiedeva un po' di coccole la mattina ma il rosso non lo fece. Anzi Ulisses se lo tirò meglio addosso continuando le sue carezze.
-poco, mi sa che ti ho svegliato io. Scusami-
-non devi scusarti, mi è piaciuto come risveglio- disse sinceramente il moro con una voglia matta dentro di se di dire al rosso che aveva difronte di non essere Blake ma Valdemar. Sapeva però il moro che dire una cosa del genere avrebbe solo complicato tutto non solo con il rosso ma anche con gli altri governatori.
-e di ieri che mi dici?- chiese con un sorriso strafottente Ulisses con Valdemar che lo guardò per un momento storto prima di ridere.
-che se quello che è successo tra noi rimane tra noi due potrai infilarti nella mia camera ogni giorno- fu la risposta del moro che distolse leggermente lo sguardo in parte anche timoroso che il rosso non volesse continuare quella cosa.
-tranquillo non dirò a nessuno che sono andato a letto con il nostro caro principe ereditario- rise a sua volta Ulisses per poi diventare improvvisamente serio -non ti metterei mai nei guai di mia spontanea volontà avendo provato in prima persona quello che la gente può fare nello scoprire quello che sei. Tu saresti ancora più esposto e non è minimamente il caso- e Valdemar sorrise verso il rosso grato per quelle parole prima di alzare leggermente il collo per poter lasciare un bacio sulle labbra dell'altro. Bacio che Ulisses trasformò immediatamente in qualcosa di poco casto spostandosi con un colpo di reni in modo da poter stare perfettamente sopra il moro. Poi Ulisses spostò le sue labbra sul collo di Valdemar lasciandoci semplicemente scie di baci.
-quanto vorrei lasciarti dei marchi- sospirò il rosso continuando a baciare il moro sul collo che sospirò di piacere mentre alzava un braccio per poter infilare una mano nei ricci del suo amante.
-guarda che puoi marchiarmi in tutti i posti non visibili- gli sussurrò Valdemar e per un attimo Ulisses alzò lo sguardo per poter fissare l'altro attentamente prima di sorridere.
-bene- rise prima di fiondarsi sul fianco destro del ragazzo, perfettamente vicino alla sua voglia, e iniziare e mordergli la pelle sensibile facendo gemere Valdemar. -non sapevo avessi una voglia comunque, è carina- aggiunse poi lasciando un bacio proprio sulla stessa.
-è nascosta, nessuno la può vedere- sussurrò Valdemar ringraziando che mai nessuno della sua famiglia avesse in qualche modo indicato quello come modo per distinguere i gemelli altrimenti la sua copertura sarebbe già saltata. Solo Lawson e Juan erano quelli fuori dalla sua famiglia che conoscevano quel particolare.
-nessuno a parte i tuoi amanti- gli fece notare Ulisses -il tuo gemello la ha?- chiese poi innocentemente il rosso e Valdemar scosse la testa -oh quindi è un modo per distinguervi...anche se so che Valdemar ha cambiato leggermente il suo aspetto-
-possiamo non parlare del mio gemello mentre siamo nudi?- sbottò quasi esasperato Valdemar e Ulisses scoppiò a ridere per quella reazione prima alzarsi velocemente per lasciare un bacio sulle labbra del moro e far in modo di far sparire il broncio che l'altro aveva messo su.
-scusa...era giusto curiosità non volevo farti innervosire- disse sinceramente il rosso preoccupato di aver fatto arrabbiare il suo amante.
-solo...non parliamone durante il sesso okay? Mi fa strano- "e mi ricorda che il mio gemello si è preso gioco di me insieme a Lawson" pensò poi Valdemar senza dare voce ai suoi pensieri. Quella era una cosa che sperava di riuscire a tenere per se per il resto della sua vita: scoprirlo era stato già troppo umiliante e non voleva che lo diventasse anche di più.
-ai suoi ordini vostra altezza- rise Ulisses penetrando con un dito il moro che si lasciò sfuggire un gemito fin troppo forte perché non se lo era aspettato -mi sa che non serve nemmeno prepararti sai?- aggiunse Ulisses che aveva aggiunto anche il secondo dito.
-cazzo Ulisses lo abbiamo fatto letteralmente poche ore fa- sbottò tra i gemiti Valdemar con il rosso che rise nuovamente sostituendo le dita con il suo membro -cazzo- si lasciò uscire nuovamente il moro chiudendo gli occhi e cercando di trattenere i gemiti mentre l'altro si spingeva dentro di lui. La sera prima si era lasciato andare completamente ma in quel momento le sue guardie potevano essere sveglie e l'ultima cosa che voleva era in qualche modo farsi sentire da loro.
-voglio sentirti Blake- gli sussurrò Ulisses -non trattenerti-
-non voglio che mi sentano- disse aprendo gli occhi Valdemar e incatenandoli a quelli neri di Ulisses.
-il grande e potente Blake che non pensa di fare un incantesimo per insonorizzare la stanza?-
-vaffanculo- sussurrò Valdemar che l'ultima cosa che voleva era far vedere all'altro quanto poco potente fosse in realtà stancandosi subito dopo aver utilizzato i suoi poteri.
-capisco, faccio io- rise ancora Ulisses schioccando le dita dalle quali uscirono delle scintille nere, nere come gli occhi del rosso -urla quanto vuoi Blake- e Valdemar non se lo fece ripetere due volte anche perché il rosso aveva aumentato il ritmo trovando anche il suo punto più sensibile.
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Losing the Light
FantasyValdemar pensava che la sua vita non potesse essere peggio di quello che viveva ogni giorno tra i fratelli che lo odiavano senza apparente motivo e i genitori che lo vedevano solo come un erede mancato. Scoprirà però a sua spese di non aver ancora t...