Capitolo 30

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-Valdemar con dei poteri più grandi del dovuto? Non credo proprio- scosse la testa il re -bella frottola ma non è possibile, è nato con pochi poteri-

-l'ho visto usarli sotto il controllo di mio padre. Non so perché siano apparsi adesso e non prima ma li ha ed è pericoloso visto quello che vuole fare mio padre. Il vostro regno è in pericolo- continuò Ulisses scuotendo la testa. Doveva far capire loro che era sincero, che dovevano assolutamente credergli.

-hai detto che ha ceduto al controllo di tuo padre dopo che io gli sono entrato nella mante vero?- domandò invece Blake al ragazzo del fratello che annuì -quindi anche lui è stato invaso da visioni come me- ragionò sospirando.

-credo che non sia stato nulla di bello...è letteralmente crollato e le gambe non lo reggevano più-

-lo so...- fu il sussurro di Blake -c'è un modo per interrompere il controllo mentale su di lui?-

-deve farlo da solo- scosse la testa Ulisses -certo una soluzione sarebbe uccidere mio padre ma sapendolo si terrà ben lontano dalla battaglia e al sicuro. Il principe Valdemar deve uscirne da solo- Blake stava per chiedere altro ma non ci riuscì visto che un soldato entrò trafelato nella sala reale.

-mio re è un disastro tutti stanno...- ma non finì la frase che una folata di vento rosso lo fece volare verso il fondo della sala e Ulisses seppe prima ancora di vederlo che Valdemar era arrivato. Il moro fece il suo ingresso nella sala camminando con lo sguardo ancora rosso fuoco e le punte delle dita piene di scariche elettriche rosse come se volesse far esplodere miliardi di fulmini in quell'esatto momento.

-VAL- disse Kaisha facendo per raggiungere il fratello ma fu un attimo e venne imprigionato da dei rami rossi che erano stranamente usciti dal terreno ad un solo cenno della mano di Valdemar.

-ferma- disse con voce metallica il maggiore per poi con uno schiocco chiudere le porte della sala alle sue spalle -bella riunione di famiglia anche se avrei preferito anche i piccoli qui...credevo stessi morendo con la schiena spezzata nella caverna Ulisses- aggiunse poi verso il rosso che cercò di non rispondere a tono al suo ragazzo che era controllato dal padre.

-VALDEMAR- tuonò il re David guardando il figlio sconvolto -che storia è questa?-

-che finalmente ho quello che era mio- rise il ragazzo e il suo sguardo si spostò verso Blake che lo sostenne -sai fratellino me ne sono stato zitto e buono per anni perché credevo che era giusto così, che non avendo poteri potevo lasciarti tutto ma ho appena scoperto una cosa: è colpa tua-

-Val so che ti ho ferito, su questo hai pienamente ragione ma tu non sei così, torna in te- provò a dire Blake ma ricevette come risposta una risata mente il moro parava con uno scudo rosso un colpo che il padre aveva provato a lanciarli facendolo anche rimbalzare e finire verso il re ferendogli la spalla.

-sto parlando vecchio- urlò Valdemar decidendo poi di imprigionare il padre e la madre come Kaisha in quei maledetti rovi. -che stavo dicendo a si...sai perché anche se sono il primogenito avevo così pochi poteri? Perché i miei erano così forti che ti stavano uccidendo quando ancora eravamo nel grembo di nostra madre e li ho inconsciamente chiusi dentro di me- Valdemar rise mentre Blake sbiancava -tutti questi anni e lo scopro solo perché qualcuno di intelligente nota il blocco nel mio corpo. Sono più potente di tutti voi messi insieme e dovete solo inchinarvi-

-Valdemar- disse Ulisses avanzando di un passo verso il ragazzo -so che sei incazzato a morte, lo sarei anch'io, ma farti controllare da mio padre non è una soluzione anzi è rischioso. Rischi di far del male a persone alle quali vuoi veramente bene-

-sta zitto feccia...dove hai lasciato la tua preziosa sorellina? Non avevi detto che non potevi fare nulla senza di lei?-

-Val ti lascio tutto quello che vuoi, davvero ma torna in te- sussurrò invece Blake -ti prego torna ad essere mio fratello e ti prometto che sistemerò tutto-

-hai avuto anni per sistemare tutto ma mi hai sempre trattato come il peggiore dei criminali, tutti voi mi avete sempre trattato come un mostro e adesso che lo sono mi state pregando di tornare come prima? Dovevate stare più attenti ai vostri desideri- e così dicendo con una spazzata di vento vece volare via sia Blake che Ulisses, il rosso tra l'altro si ritrovò ad avere il secondo trauma alla schiena in poco tempo e gemette pesantemente.

-Ulisses- sussurrò debolmente Blake al suo fianco e il rosso si voltò per fargli capire che lo stava ascoltando -non tornerà in se, non così-

-lo so- disse con voce strozzata il rosso.

-ma...ho un'idea ma devi fidarti di me- continuò il moro e vide Ulisses guardarlo confuso -potrebbe essere pericoloso e io potrei involontariamente farti del male ma...se ho capito una cosa dai ricordi di mio fratello, oltre al fatto di essere stato terribile, è che lui ti ama, ti ama tanto e farebbe di tutto per te-

-vuoi...al diavolo mi fido, è il tuo gemello infondo- e dopo poco aver detto quelle parole Ulisses si trovò ad essere trascinato da Blake verso il centro della sala del trono con un braccio del principe stretto in una presa ferrea introno alla sua gola e l'altro puntato alla sua faccia con delle scintille blu che forse erano fin troppo vicine.

-VALDEMAR- richiamò l'attenzione del fratello Blake e il moro si voltò quasi impassibile verso di loro -torna in te o giuro che lo faccio fuori-

-non ne hai il coraggio Blake- disse secco Valdemar come se non gli importasse.

-lo farò. Torna in te o lui muore- Valdemar alzò le spalle come per dire che non gli importava minimamente della cosa -okay allora- e Blake veramente lanciò una scarica elettrica verso Ulisses ma l'ultima cosa che il rosso percepì fu un semplice boato e poi il vuoto più totale.

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