CAPITOLO 5

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“Già. La prima cosa che farò appena uscita da questo posto sarà vendicarmi di lui e sventare il colpo di stato!” disse Astra stringendo i pugni.

Camminarono in silenzio per quelle che ad Astra parvero ore, fino a quando arrivarono in una pianura ricoperta di fiamme blu, a intervalli regolari delle piccole fiammelle dello stesso colore salivano rapide verso il cielo grigio.

“Questa è la Pianura delle Fiamme. Quelli sono spiriti di uomini e donne che ardono di vendetta, i loro sentimenti alimentano l'oscurità del cielo che ci sovrasta. Probabilmente è qui che saresti finita. Il tuo corpo fisico sarebbe bruciato e la tua anima ora arderebbe in mezzo alle altre.” disse Maya notando come quel luogo attirasse l’attenzione di Astra.

Arrivarono nei pressi di un villaggio derelitto, rampicanti e cespugli di spine circondavano e stringevano nella loro morsa le pietre scure delle case. All’interno vi erano gruppetti di anime sedute attorno a dei piccoli bracieri dove ardevano delle fiamme verdi, le fissavano come ipnotizzati dal loro bagliore.

Astra si sentiva stranamente attratta da quelle fiamme, sentiva che osservandole si sarebbe sentita meglio e avrebbe trovato la pace. Si diresse verso la casa più vicina, come dimentica di tutto il resto, il suo sguardo era fisso sulle quelle fiamme ipnotiche.

“Ferma!” esclamò Maya afferrandola saldamente per un braccio e scuotendola.

Astra ritornò in sé come risvegliatasi da un sogno, vide il volto di Maya che la guardava.

“Cosa succede?” chiese Astra confusa.

“Sei stata attratta dalle Fiamme dell’Oblio, se ti fossi avvicinata ancora le fiamme avrebbero bruciato i tuoi ricordi” spiegò Maya.

Astra scosse il capo ancora intontita.

“È meglio che ce ne andiamo in fretta da questo posto!” esclamò Maya strattonandola via.

“Tutto quello che si trova in questo Regno è volto ad annullare la volontà e i ricordi di coloro che vi abitano. Senza i tuoi ricordi sei solo un guscio vuoto, un ombra di te stesso” disse Maya indicando un gruppo di spiriti che camminava senza meta con capo chino e braccia ciondolanti.

“Grazie, Maya, senza di te ora sarei perduta” disse Astra con un sorriso.

“Mi ringrazi troppo presto, Astra, ci sono luoghi ben peggiori di quello”

Astra rabbrividì, ora più che mai voleva andarsene da quel posto maledetto.

Le risate e le urla sembravano farsi sempre più forti mentre proseguivano lungo la tortuosa strada che si inoltrava sempre più in profondità in quel regno di tenebra. Maya sembrava essere più guardinga, quando Astra le chiese il motivo lei indicò un bosco all’orizzonte.

Era una visione da favola: il bosco era luminoso e gli alberi verdi e fioriti stonavano con l'ambiente circostante. La strada lo attraversava tagliandolo di fatto in due.

Una gioia immensa percorse l’animo di Astra perché lo riconobbe come il bosco nei pressi della casa dove era nata e cresciuta. Più si avvicinava agli alberi, più si convinse di essere tornata a casa. Si respirava il profumo del muschio e dei fiori e la luce del sole filtrava tra le foglie.

Si diresse al suo albero preferito, quello su cui era inciso il messaggio: ‘Insieme per sempre’ lo aveva intagliato con il coltello sul tronco assieme a sua sorella. La tristezza la colse quando ricordò quel giorno di dieci anni prima: Lei si avvicinò troppo al fiume e, scivolando sulle pietre ricoperte di muschio, cadde nelle sue acque impetuose battendo la testa e perdendo i sensi. Fu l'intervento di sua sorella che, gettatasi nel fiume la salvò da morte certa, ma, dopo averla tratta in salvo, fu colta da un malore e scomparve tra i flutti.

Accarezzò le scritte incise e calde lacrime le solcarono il viso.

“Astra! Che stai facendo?” senti una voce familiare chiamare dietro di sé.

Astra non poteva credere alle proprie orecchie, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille altre.

Non ti voltare!” sentì sussurrare.

“Astra, che stai facendo?” ripeté la voce.

Si voltò incredula. Si trovò davanti il volto lentigginoso e incorniciato di folti capelli rossi ricci di Lena, sua sorella maggiore.

Sorrideva.

“Cosa facevi lì imbambolata! Sei la solita sciocca!” esclamò ridendo.

Astra corse ad abbracciarla piangendo.

“Calma! Che ti succede?” chiese Lena preoccupata.

La Mano Destra della Morte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora