CAPITOLO 18

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Gor guidò il carro verso il quartiere nobile, un lungo viale alberato che, terminante con un cancello, conduceva al Palazzo Reale, una magnifica costruzione in marmo e granito. Astra la osservò: Sader era al suo interno, le bandiere con le insegne reali sventolavano fiere sulla torre principale. Presto, si promise, gli avrebbe fatto visita.

Arrivarono al cimitero della città accanto alle mura occidentali. Il luogo era riservato ai nobili, vi erano le tombe di famiglia di Baroni, Conti e politici. Al centro, svettava il maestoso Mausoleo dei Re, un edificio a pianta ovale con una grande cupola di vetro dove vi erano deposte le spoglie di tutti i sovrani di Ur, dal primo grande sovrano Re Adam fino all'ultimo vero Re Giordan.

Il cimitero era ben curato con panchine e aiuole fiorite e alti cipressi potati di recente.

Delle guardie sorvegliavano il grande cancello in ferro battuto all'entrata e, appena riconobbero Gor, lo salutarono cordialmente.

"Salve, Gor! era da un po' che non ti si vedeva! Pensavamo fossi morto!" scherzò una guardia.

"No, come vedi sono in salute, è che sono venute a trovarmi le mie nipoti e sono stato occupato" rispose ridendo e indicando Maya e Astra.

Il cimitero era immerso in un silenzio assordante e i pochi presenti bisbigliavano tra loro per non disturbare il sonno dei defunti.

Astra si diresse verso la tomba di famiglia, un grande mausoleo in ossidiana. All'interno vi erano le tombe dei suoi antenati e quelle di sua madre, suo padre e Lena, sua sorella. Appoggiò la mano sul freddo marmo della sua tomba ricordando la visione avuta quando si trovava nell'Oltretomba e, per un'attimo, rivide quel bosco tetro in cui si trovava quel Divoratore di Ricordi.

Poco più in là vi era la sua. Le fece un certo effetto vedere quella tomba nonostante ora fosse in vita. Vi erano dei fiori di lilla ormai secchi.

"Li hai portati tu, Gor?" chiese.

"Sì, venivo a farti visita almeno una volta a settimana, i lillà erano, cioè sono, i tuoi fiori preferiti, non ci sono venuto più perché mi sembrava strano venire a portarti fiori visto che ora sei viva" disse l'uomo grattandosi la testa in imbarazzo.

Astra gli sorrise poi poggiò le mani sul freddo coperchio del sarcofago carezzandone la liscia superficie e, con poco sforzo, lo spostò di lato.

"Astra, che fai!?" protestò Gor.

Una folata di fetore di putrefazione li investii. Astra guardò all'interno del sarcofago e rimase scioccata da ciò che vide: un cadavere di donna in avanzato stato di decomposizione, indossava l'alta uniforme, ormai ammuffita, da Capitano della Guardia Reale, una ciocca di capelli biondi fugava ogni dubbio. Il cadavere era il suo.

"Per la Dea!" esclamò inorridito Gor, dando un'occhiata all'interno del sarcofago coprendosi bocca e naso con la mano. Alzò lo sguardo verso Astra, sorpreso da ciò che aveva visto.

"Ma-Ma, se questa sei tu, allora..." non riuscì a terminare la frase.

Astra guardò Maya.

"Tu lo sapevi?" chiese.

"La mia Signora ha il potere della morte non della vita. Come ti ho detto quando ci siamo incontrate, il fatto che tu respiri o che senti il cuore battere è solo un ricordo di quando eri in vita. Puoi essere toccata e vista, ma sei uno Spettro, un'essere nè vivo, nè morto che si nutre delle anime delle sue vittime e, attraverso te, da forza alla mia Padrona. Sei schiava della Morte e farai il suo volere, che tu lo voglia o no" rispose Maya fissandola con occhi di ghiaccio. Per un'attimo, ad Astra sembrò di essere tornata nell'Oltretomba.

Quando uscirono dal cimitero Gor e Astra non dissero una parola, troppo schoccati da quello che avevano visto.

Ma Astra non poté fare a meno di chiedersi cosa sarebbe accaduto se, in qualche modo, fosse riusciata a spezzare la maledizione della Morte. La vista del suo corpo nella tomba cambiava tutto: lei non era tornata in vita, anzi, era ancora morta! Rabbrividì: e se, nel momento in cui la maledizione le fosse stata tolta, lei stessa sarebbe svanita con essa? Tante domande le affollarono la mente. Scrollò la testa cercando di togliersi quel pensiero. Aveva un compito da portare a termine, ci avrebbe pensato poi...

La Mano Destra della Morte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora