CAPITOLO 7

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“Ancora una volta ti devo ringraziare, Maya” disse Astra.

Lei scrollò le spalle.

Astra ripensò a sua sorella: anche se era un'illusione, era stato bello parlare di nuovo con lei, si era quasi dimenticata il suono della sua voce.

Il paesaggio cambiò bruscamente, la pianura lasciò spazio ad altissime montagne le cui cime svettavano oltre lo spesso strato di nuvole scure, attorno a loro il numero di spiriti era aumentato e, ai lati della strada, vi erano delle lanterne con fuochi verdi accesi che gettavano una luce inquietante sulla massa di anime li raccolta.

Maya era visibilmente preoccupata.

“Questa strada porta al Ponte del Giudizio.” spiegò accelerando il passo.

Percorsero la via fino ad arrivare ad un grande spiazzo. Il sentiero proseguiva fino a arrivare a un largo ponte dorato che attraversava una vasta voragine che spaccava in due il territorio. Le anime, a piccoli gruppi, attraversavano il ponte sotto lo sguardo vigile di un essere colossale.

Era un gigante dall'aspetto umanoide di almeno sette metri ricoperto di muscoli, vestiva solo di uno straccio che gli cingeva la vita. Osservava, tramite i suoi nove occhi, le migliaia di anime che attraversavano il ponte.

Astra rimase a bocca aperta alla vista di quella creatura.

“Quello è Gozu, il Guardiano del Ponte del Giudizio. Nulla sfugge ai suoi occhi. Qui possono attraversare solo gli spiriti, tu hai ancora i tuoi ricordi. Ti scaccerebbe via spedendoti nelle Pianure di Fuoco” disse gravemente Maya. Astra rabbrividì al ricordo di quel posto. Si erano nascosti dietro un grosso masso e da lì osservavano il mostro.

“Non c’è modo di aggirarlo?” chiese Astra.

“No, è l’unica via e anche se ce ne fosse un’altra, nulla sfuggirebbe al suo sguardo!”

A lungo rimasero ad osservare quella marea di anime che attraversava il ponte.

Astra osservava quel gigante cercando di formulare un piano per oltrepassarlo. Era arrivata fino a quel punto e non poteva, né voleva arrendersi.

“A te non farebbe nulla giusto?” chiese Astra all'improvviso.

Maya la guardò incuriosita.

“No. Cos'hai in mente?”

Astra sorrise.

“Dobbiamo passare oltre quel ponte e lui ce lo impedisce. Se tu lo distraessi in qualche modo, io potrei confondermi con la massa di anime…”

Maya scosse il capo.

“E cosa dovrei fare? Un balletto? Non funzionerà!” esclamò Maya scettica.

“Non abbiamo scelta, Maya! Inventati qualcosa, devi distrarlo!” insistette Astra.

La donna sbuffò non del tutto convinta del piano di Astra.

Maya uscì dal loro nascondiglio e si avviò verso Gozu. Il gigante la notò subito.

“Maya! Non credo ai miei nove occhi! Cosa ci fai lontana dal tuo ponte? A Lui non piacerà…”

Astra osservava i due chiacchierare, attese qualche istante poi si unì a un gruppo di anime che si stavano avviando verso il ponte imitando le loro movenze.

Più si avvicinava al gigante più il cuore di Astra batteva all’impazzata.

“... Sei molto loquace Maya per essere una di poche parole” sentì dire Gozu mentre passava al suo fianco.

Con il cuore in gola Astra riuscì a oltrepassare il gigante attraversando indisturbata il ponte. Appena arrivata dall’altra parte si nascose dietro alcune rocce. Si lasciò sfuggire una risata di soddisfazione coprendosi poi la bocca per timore di essere udita.

Poco dopo anche Maya attraversò il ponte, Astra le fece un cenno e la donna corse al suo fianco.

“Non ci credo ce l'hai fatta!” esclamò Maya euforica.

“Nessuno, in milioni di anni, era riuscito ad ingannare lo sguardo vigile di Gozu.”

“Ti avevo detto che ero fuggita dai posti peggiori” rispose Astra vantandosi, ma con il cuore che ancora le batteva forte in petto.

“Ora è meglio allontanarsi, non vorrei che Gozu ci vedesse” disse Maya avviandosi lungo la strada.

Astra notò un cambiamento in Maya, vide una sorta di ammirazione nei suoi occhi, era evidente che l’impresa di aver ingannato Gozu l’avesse impressionata.

Un odore di putrefazione aleggiava nell’aria, un ‘piacevole’ cambiamento rispetto alla mancanza di qualunque odore delle zone precedenti.

Oltrepassate le montagne arrivarono in una nuova pianura dove vi erano centinaia di migliaia di anime che, con il capo chino, erano immerse fino alla cintola nell'acqua putrida.

“Che posto è questo?” chiese Astra coprendosi il naso con il dorso della mano.

“La Palude delle Anime. Qui le anime ristagnano assieme alle loro colpe. Siamo quasi arrivati al Lago di Sangue” disse Maya indicando la strada che saliva verso una collina.

Astra sentiva di essere più vicina alla meta, presto sarebbe uscita da quel posto e avrebbe potuto impedire che il piano, ordito dal Primo Ministro contro il Re, fosse messo in atto.

Arrivarono sulla sommità della collina. Oltre si estendeva un ampio lago ricolmo di sangue che ribolliva. Al centro, vi era una imponente fortezza: pareva una enorme mano scheletrica nera che, piantata a terra, se ne stava aperta come a voler accogliere qualcosa. Un lungo ponte somigliante ad una lingua conduceva all’entrata del maniero.

“Certo che qui vi piacciono molto i ponti!” esclamò Astra alla vista dell'ennesima costruzione.

“Lì dentro, troverai colui che cerchi: il Sovrano di questo Regno.” disse Maya osservando la costruzione.

“Cosa mi devo aspettare da questo ‘Lui’?” chiese Astra incuriosita dalla figura enigmatica.

“Domina su questo vasto Regno, ogni suo desiderio è un ordine e può plasmarlo a seconda del suo volere. Non lo convincerai mai a lasciarti andare” ribadì Maya.

Osservando quella tetra dimora, Astra cominciò a credere che Maya avesse ragione, ma, subito il suo spirito indomito prevalse, non poteva rinunciare a un passo dalla meta, e poi, cosa aveva da perdere?

Tirò un profondo respiro, poi discesero la collina.

Più si avvicinavano al castello, più il cuore le batteva forte. Le inferriate dei cancelli erano ricoperte di ragnatele e sembrava che nessuno avesse mai sorvegliato quei luoghi, era evidente che il Signore di questo Regno non temesse alcunché nel suo territorio.

Girarono attorno ad una fontana ormai prosciugata e piena di rampicanti spinosi e si avvicinarono all'entrata.

Maya e Astra si guardarono, poi aprirono le grandi porte.

La Mano Destra della Morte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora