Sparrow ben hargreeves imagine

parte 4

La tensione tra la Sparrow Academy e l'Umbrella Academy è palpabile sin dal primo momento in cui le due squadre si sono incontrate. Ogni scontro, ogni scambio di parole, è carico di ostilità e sfida, specialmente con Sparrow Ben. Lui è arrogante, impenetrabile, e sembra trarre un perverso piacere nel rendere le cose difficili per te e per la tua squadra.

Per giorni, l'aria è elettrica ogni volta che vi incrociate, ogni commento è una provocazione, ogni sguardo è una sfida silenziosa. Tu sei determinata a non farti intimidire da lui, e lui sembra deciso a dimostrarti che non è il Ben che conoscevi, ma qualcuno di molto più pericoloso.

Una notte, tuttavia, le cose cambiano. Sei fuori, nel cortile della Sparrow Academy, cercando di allontanarti dalla tensione incessante all’interno della villa. È un luogo che ha visto troppi scontri, troppe parole non dette, e hai bisogno di respirare un po’ di aria fresca.

Lo trovi lì, appoggiato contro un albero, le braccia incrociate sul petto mentre ti osserva avvicinarti. “Non riesci a dormire, eh?” ti provoca con quel suo solito tono sprezzante.

“Non è una sorpresa che tu sia qui a fare il guardiano notturno,” rispondi freddamente, non intenzionata a lasciarti intimidire. “Deve essere difficile per te non avere nessuno con cui scambiare insulti.”

Ben sorride, ma è un sorriso privo di allegria, carico di un sarcasmo che hai imparato a riconoscere. “Pensi di conoscermi, vero? Di sapere chi sono solo perché hai conosciuto un altro Ben?”

“Non sei lui,” affermi, forse troppo in fretta. “E questo è evidente.”

“Già,” mormora, avvicinandosi di un passo. “Non sono lui. Sono molto peggio, vero?”

C’è qualcosa nel modo in cui lo dice, una nota di amarezza che non avevi mai notato prima. Per un attimo, la sua maschera scivola e vedi un barlume di vulnerabilità, un’indicazione che sotto tutta quella freddezza c’è qualcosa di più.

“Perché fai questo?” gli chiedi, cercando di capire cosa lo spinga a comportarsi così, a mantenere quella facciata di durezza.

“Perché è quello che sono ora,” risponde, ma la sua voce è meno sicura. “È più facile essere il cattivo, più facile non sentire niente.”

Le sue parole ti colpiscono più di quanto vorresti ammettere. Vedi l’uomo dietro il muro, quello che cerca disperatamente di nascondersi dal dolore, dalla perdita, dalla paura. E ti rendi conto che forse, solo forse, anche lui è stanco di combattere.

“Non devi essere sempre così,” dici piano, facendo un passo avanti. “Non con me.”

Per un lungo momento, Ben ti fissa, il suo sguardo che cerca di leggere le tue intenzioni. È abituato a respingere tutti, ma c’è qualcosa in te che lo disarma, che lo fa esitare.

Quando finalmente si arrende, lo fa con un sospiro profondo, come se avesse portato un peso troppo grande per troppo tempo. “Non so come essere diverso,” confessa, e le sue parole sono un sussurro, quasi soffocato dal vento.

Ti avvicini ancora di più, il tuo cuore che batte forte nel petto. “Allora impareremo insieme,” sussurri, prendendo coraggio e alzando una mano per sfiorargli il viso.

Ben chiude gli occhi al tuo tocco, come se stesse cercando di assaporare un momento di pace che non aveva mai conosciuto. E quando finalmente riapre gli occhi, vedi una luce diversa in lui, qualcosa che non è più solo ostilità e sfida, ma qualcosa di più profondo.

Poi, senza un’altra parola, ti tira verso di sé e ti bacia. È un bacio pieno di emozioni contrastanti, di desiderio e di paura, ma anche di una speranza che né lui né tu avete mai permesso a voi stessi di sentire.

È in quel bacio che tutto cambia. Le linee tra odio e amore si confondono, e capisci che, nonostante tutte le battaglie, c’è qualcosa in lui che vuoi conoscere, che vuoi proteggere. E lui, a sua volta, si rende conto che forse, solo forse, può abbassare la guardia con te.

Da quel momento, le cose non sono più le stesse. Gli insulti diventano battute, le sfide diventano giochi, e lentamente, ma inesorabilmente, l’odio che vi aveva tenuti separati inizia a trasformarsi in qualcosa di nuovo, di inaspettato.