Una Nuova Realtà - Parte 3

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Le missioni con Sparrow Ben e gli altri membri della squadra continuavano senza sosta, ma i momenti di tregua tra un'operazione e l'altra erano preziosi, specialmente per te. Nonostante l'atmosfera sempre tesa, cercavi di portare un po' di leggerezza nei rari momenti di pausa. Era un modo per ricordarti chi eri e per alleggerire l'opprimente peso che sentivi su di te da quando eri entrata in questa nuova realtà.

Una sera, mentre il gruppo si riuniva attorno a un piccolo fuoco improvvisato, avevi iniziato a raccontare una storia divertente della tua vita prima che tutto cambiasse. Gli altri ti ascoltavano, e qualcuno persino rideva, compreso uno dei nuovi membri della squadra, un ragazzo di nome Marcus. Lui si sedeva spesso vicino a te, condividendo battute e commenti sarcastici che facevano ridere il gruppo.

Ben era un po' distante, come al solito, controllando l'equipaggiamento e mantenendo un certo distacco. Ma mentre parlavi e ridevi con Marcus, notasti che i suoi occhi si fermavano su di voi più spesso del solito. A ogni risata che condividevi con Marcus, lo sguardo di Ben si faceva più duro, e il suo lavoro diventava stranamente più distratto.

Non potevi non notare la tensione che si stava creando nell’aria, e la sensazione di essere osservata ti mise a disagio. Continuasti comunque a scherzare con Marcus, ma l'idea che Ben potesse essere infastidito da quella situazione ti girava in testa. Quando, alla fine, la tua risata si spense, alzasti lo sguardo per incontrare gli occhi di Ben, che però distolse subito lo sguardo, stringendo la mascella in un modo che non avevi mai visto prima.

Quella notte, mentre ti preparavi a dormire, sentisti un movimento vicino. Aprendo gli occhi, trovasti Ben in piedi a pochi passi da te, il suo volto nascosto nell’ombra. "Stai bene?" chiese, ma il tono era strano, quasi forzato.

Annuiscesti, sedendoti. "Sì, sto bene. Perché?"

Lui esitò, come se stesse lottando con qualcosa dentro di sé. Alla fine, parlò, ma la sua voce era più bassa del solito, quasi un sussurro. "Sembri andare d'accordo con Marcus."

Era una semplice osservazione, ma il modo in cui la disse la rese carica di significato. "Sì, è simpatico," rispondesti, cercando di capire dove volesse arrivare.

Ben fece un passo avanti, le sue mani strette a pugno. "Non dovresti farti distrarre."

Quel commento ti colse alla sprovvista. "Distratta? Ben, stavamo solo scherzando. Non c'è nulla di male nel ridere un po' ogni tanto."

Ma lui scosse la testa, il suo sguardo indurendosi di nuovo. "Non in questo mondo. Qui, le distrazioni ti uccidono."

Ti alzasti, cercando di incontrare il suo sguardo. "Non stiamo combattendo ogni singolo secondo, Ben. Anche tu hai bisogno di... di vivere, di sentire qualcosa di diverso dalla paura e dalla rabbia."

Lui rimase in silenzio, ma il conflitto interno che stava vivendo era evidente. Sembrava quasi che volesse dire qualcosa, ma non riuscisse a trovare le parole giuste.

Finalmente, dopo un lungo silenzio, mormorò: "Quando ti ho visto ridere con lui... Non so, ho sentito qualcosa di strano."

Il suo commento ti colpì dritto al cuore. "Strano come?" chiesi, il cuore che iniziava a battere più forte.

"Come se qualcosa mi stringesse il petto," confessò, il suo sguardo rivolto a terra. "Non sono abituato a... a provare queste cose."

Ti avvicinasti lentamente, mantenendo la voce dolce e calma. "Forse non devi sempre essere forte, Ben. Forse è solo il tuo modo di sentirti... umano. Non è un male provare qualcosa."

Lui sollevò lo sguardo, incontrando finalmente i tuoi occhi. C'era un'ombra di vulnerabilità, una crepa nella sua corazza di freddezza. "È pericoloso," sussurrò, quasi come se stesse parlando più a se stesso che a te.

"Non se impari a conviverci," rispondesti, mettendo una mano sulla sua. Sentisti la tensione nei suoi muscoli, ma non si ritrasse. Era un piccolo gesto, ma per te significava molto.

Rimase in silenzio per un momento, lasciandoti sperare che potesse esserci un cambiamento. Poi, si scostò, allontanando la mano e facendo un passo indietro. "Dobbiamo riposare. Domani sarà una giornata dura," disse, la sua voce tornata al tono usuale, ma con una leggera sfumatura di qualcosa che non riuscivi ancora a decifrare.

Annuiscesti, delusa ma determinata a non arrenderti. "Certo. Buonanotte, Ben."

Lui esitò un attimo prima di rispondere. "Buonanotte."

Mentre si allontanava, ti chiedevi se il muro che Ben aveva costruito intorno a sé avesse iniziato a mostrare delle crepe. C'era qualcosa, ne eri certa. Forse, solo forse, quel piccolo segnale di gelosia, quella strana sensazione nel suo petto, era l'inizio di qualcosa di più profondo.

Eri pronta a scoprirlo, passo dopo passo, anche se sapevi che la strada sarebbe stata lunga e difficile. Ma per te, valeva la pena combattere per raggiungere il cuore di Ben, qualunque versione di lui si trovasse in questa realtà.

Sparrow ben hargreeves imagine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora