Dopo quel bacio, qualcosa cambiò definitivamente tra Ben e il Reader. Il gioco tra di loro non solo continuò, ma si intensificò in modi che nessuno dei due aveva previsto. Ora, non erano più solo battutine e provocazioni verbali. Ben iniziò a usare il contatto fisico come una nuova arma nel loro gioco, trovando ogni scusa possibile per toccarla, sapendo che questo la mandava fuori di testa.
Era un tocco leggero sulla spalla mentre passava accanto a lei, un dito che scorreva lungo il suo braccio quando le parlava, o un braccio che le circondava la vita per un momento troppo lungo durante un allenamento. Ogni volta che lo faceva, il Reader sentiva una scarica di elettricità attraversarle il corpo, ma sapeva che non poteva permettere a Ben di avere la meglio su di lei. Quindi, iniziò a rispondere al gioco.
Una sera, mentre stavano discutendo di una strategia per una missione, Ben si avvicinò più del necessario, poggiando una mano sulla sua schiena, sfiorandole appena la pelle. Il Reader si irrigidì per un attimo, ma poi gli lanciò uno sguardo di sfida.
"Sai, potresti ascoltarmi anche senza dovermi toccare ogni volta," disse, con un tono che era metà scherzoso e metà provocatorio.
Ben sorrise, con quel suo solito sorrisetto sfrontato. "Forse, ma dove sarebbe il divertimento? Mi sembra che tu lo stia apprezzando tanto quanto me."
Il Reader rise, scostandosi leggermente ma non troppo, abbastanza da far capire che non aveva intenzione di lasciarsi intimidire. "Non contare troppo su questo, Hargreeves. Potresti finire per deluderti."
Ma Ben non si lasciò scoraggiare. Anzi, sembrava ancora più determinato a portare avanti il suo gioco. Durante gli allenamenti, trovava sempre una scusa per aiutarla con una mossa, il suo tocco sicuro ma deliberatamente lento, lasciando che le sue dita indugiassero un attimo di troppo sulla sua pelle. Il Reader rispondeva con la stessa moneta, trovando modo di stuzzicarlo, accarezzandogli il braccio o avvicinandosi abbastanza da fargli sentire il suo respiro.
Un pomeriggio, mentre erano di nuovo in palestra, Ben si avvicinò da dietro mentre il Reader si stava allungando. "Hai bisogno di una mano?" chiese, la sua voce un sussurro vicino al suo orecchio, mentre le sue mani scivolavano lungo i suoi fianchi per aggiustarle la posizione.
Il Reader non si scompose, anche se il cuore le batteva più forte. Invece, si voltò appena, abbastanza da guardarlo negli occhi. "So benissimo che non ti preoccupi della mia tecnica," disse con un sorriso furbo. "Stai solo cercando un'altra scusa per mettermi alla prova."
Ben sorrise, avvicinandosi ancora di più, finché i loro corpi non erano quasi completamente a contatto. "Forse sì. Ma non sembri essere troppo contrariata."
Il Reader inclinò la testa, fingendo di pensare. "Non lo sono. Ma dovresti stare attento, Ben. Potrei decidere di alzare la posta."
Ben la fissò per un attimo, poi lasciò scivolare le sue mani lungo i suoi fianchi, fermandosi giusto sotto la sua vita. "Provalo."
La sfida nei suoi occhi era troppo allettante per essere ignorata. Il Reader si girò completamente, e senza avvertirlo, lo spinse contro il muro con un colpo deciso, bloccandolo con il proprio corpo. "Sei sicuro di poter gestire il mio modo di giocare?"
Ben rise, ma c'era qualcosa di più nei suoi occhi, un desiderio che non cercava più di nascondere. "Sicuro come sempre. Sei tu che dovresti preoccuparti."
Il Reader non si mosse, mantenendo il contatto visivo, avvicinandosi abbastanza da sfiorare il suo viso con le labbra. "Non mi preoccupo, Ben. Ti lascio continuare a pensare di avere il controllo."
Con un gesto rapido, Ben la prese per la vita e invertì le posizioni, schiacciandola contro il muro con il proprio corpo, le mani che le tenevano i fianchi con una fermezza che lasciava intendere che stavolta non aveva intenzione di lasciarle il comando. "Non dimenticare, sono io quello che ha iniziato questo gioco."
Il Reader sorrise, provocatoria. "E chi ti dice che sarai tu a finirlo?"
Ben non rispose subito. Invece, si chinò e la baciò di nuovo, questa volta con una lentezza calcolata, le sue mani che tracciavano linee brucianti lungo la sua schiena, facendola rabbrividire. Quando si staccò, il sorriso sul suo volto era di pura soddisfazione.
"Vedremo," mormorò, il suo respiro mescolato con quello del Reader, lasciando intendere che questo era solo l'inizio.
Da quel momento in poi, la dinamica tra di loro cambiò ancora. Il contatto fisico divenne una parte naturale del loro gioco, ogni tocco una nuova sfida, ogni sfioramento un modo per testare i confini dell'altro. Non c'erano più momenti sicuri tra di loro; ogni incontro era carico di tensione e aspettative.
Ben trovava sempre nuove scuse per toccarla: una mano che le sfiorava la schiena mentre camminavano fianco a fianco, un braccio che le cingeva la vita quando erano in gruppo, o semplicemente avvicinarsi così tanto da farle sentire il calore del suo corpo. E ogni volta, il Reader rispondeva allo stesso modo, trasformando quel contatto in un nuovo terreno di scontro, ma anche in una complicità che stava crescendo sempre di più.
L’attrazione tra di loro era diventata un fuoco che nessuno dei due voleva spegnere. E mentre continuavano a provocarsi e a sfidarsi, sapevano entrambi che la partita era ben lontana dall’essere finita. Ma forse, proprio per questo, non volevano che finisse.

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Sparrow ben hargreeves imagine
Short Storyuna serie di piccole storie di Ben hargreeves