I giorni successivi furono una miscela di tensione e incertezza. La squadra continuava a muoversi attraverso il territorio nemico, sempre all’erta e pronta ad affrontare qualunque pericolo. Ma c'era un’altra battaglia che si stava svolgendo, più silenziosa ma non meno intensa: quella tra te, Ben, e Marcus.
Marcus continuava a trovarti in ogni occasione possibile, il suo atteggiamento sempre amichevole e leggero. Cercava spesso il tuo sguardo, condividendo battute che avrebbero potuto sembrare innocue, ma che portavano una sensazione di disagio ogni volta che notavi lo sguardo di Ben su di voi. Era come se Marcus stesse inconsapevolmente scavando un solco più profondo tra te e Ben, e questo ti faceva sentire ancora più in colpa.
Ben, d'altra parte, sembrava sempre più irritabile. Ogni interazione con lui era segnata da risposte secche e frettolose, come se stesse facendo di tutto per tenerti a distanza. Ma potevi vedere le crepe nella sua facciata. Ogni volta che lo sorprendevi a guardare te e Marcus, c'era una scintilla di gelosia nei suoi occhi che lo tradiva, una fiamma che bruciava sempre più forte e che sembrava infastidirlo profondamente.
Una sera, dopo un'altra lunga giornata, ti trovasti da sola vicino al fuoco, lontana dagli altri. Avevi bisogno di tempo per riflettere, per capire come affrontare la situazione con Ben. Mentre eri persa nei tuoi pensieri, Marcus ti raggiunse, sedendosi accanto a te con un sorriso rilassato.
"Sembravi avere bisogno di compagnia," disse con tono leggero.
Tu gli sorridesti debolmente, anche se la tua mente era altrove. "Sto solo riflettendo su alcune cose."
Marcus annuì, guardandoti con una certa preoccupazione. "Spero che non sia per qualcosa che ho fatto."
"No, non è colpa tua," rispondesti sinceramente. "È solo... complicato."
Lui sembrava voler dire qualcosa, ma proprio in quel momento, Ben apparve all'improvviso dall'oscurità. Il suo arrivo fu così improvviso che sobbalzaste entrambi. Ben si fermò davanti a voi, il suo volto era una maschera di impassibilità, ma i suoi occhi tradivano la tempesta interiore.
"Dobbiamo parlare," disse Ben, guardando direttamente te e ignorando completamente Marcus.
Senza aspettare una risposta, si girò e iniziò ad allontanarsi, chiaramente aspettandoti. Ti alzasti, lanciando a Marcus un’occhiata di scuse prima di seguirlo. Ben camminò fino a una zona più isolata, lontano dagli altri membri della squadra, prima di fermarsi e voltarsi verso di te.
"Cos'è che vuoi dirmi?" chiesi, cercando di mantenere la voce calma nonostante la tensione che sentivi crescere.
Ben ti guardò per un lungo momento, il suo sguardo penetrante e pieno di emozioni contrastanti. "Devi stare lontana da Marcus."
Quelle parole ti colpirono come un colpo. "Stare lontana da lui? Perché?" chiesi, cercando di capire cosa stesse realmente cercando di dirti.
Ben sembrava lottare per trovare le parole giuste. "Lui... non capisce quanto sia pericoloso questo mondo. Ti distrae, e non possiamo permettercelo."
"Siamo sempre in pericolo, Ben," ribattesti, cercando di mantenere la calma. "Ma non significa che non possiamo avere un momento di pace, di umanità."
"Non si tratta solo di pace," replicò Ben, facendo un passo verso di te, la sua voce più bassa ma carica di tensione. "È... è che non mi piace come lui sta sempre vicino a te. Non mi piace come ti guarda."
Quelle parole rivelarono finalmente quello che avevi sospettato. "Sei geloso?" chiesi, cercando di incontrare il suo sguardo.
Ben serrò la mascella, il conflitto interiore chiaramente visibile sul suo volto. "Non è gelosia," rispose, anche se sapevi che stava mentendo, almeno a se stesso. "È solo che... non mi piace. Non mi piace vederlo così vicino a te."
"Perché non puoi semplicemente ammettere che ti importa?" insistesti, avvicinandoti a lui. "Perché non puoi accettare che provi qualcosa per me?"
"Perché se lo ammetto," rispose lui, la voce quasi un sussurro, "allora cosa? Cosa cambierebbe? Non posso permettermi di abbassare la guardia. Non in questo mondo."
"Ben..." iniziasti, ma lui ti interruppe, il suo sguardo intensamente focalizzato su di te.
"Devi stare lontana da lui," ripeté con una determinazione che non aveva mostrato prima. "Non posso sopportare di vederti con lui. È... è come un peso sul petto, qualcosa che non posso controllare."
Quelle parole, più che qualsiasi altra cosa, ti rivelarono la verità che Ben stava cercando di nascondere. Non era solo preoccupato per la tua sicurezza; era spaventato dai sentimenti che provava, sentimenti che non sapeva come gestire.
Lo guardasti con comprensione, sentendo il tuo cuore battere forte. "Non devi fare tutto da solo, Ben," sussurrasti. "Non devi proteggermi da te stesso."
Per un lungo momento, Ben non disse nulla, il suo sguardo fisso su di te, come se stesse cercando di trovare le parole che lo avrebbero liberato da quella gabbia emotiva. Ma alla fine, si limitò a scuotere la testa, l'espressione triste e rassegnata.
"È l'unico modo in cui so vivere," mormorò, la sua voce spezzata. "Non posso essere diverso."
Tu gli avvicinasti, cercando di farlo capire. "Ma puoi provarci, Ben. Non sei da solo in questo."
Ben sembrò lottare ancora una volta con se stesso, ma invece di rispondere, si voltò bruscamente e si allontanò, lasciandoti sola con il tuo cuore pesante.
Mentre lo guardavi andare via, sapevi che la lotta per avvicinarti a Ben non era finita, ma era chiaro che i suoi sentimenti stavano diventando troppo intensi per essere ignorati. E anche se la sua reazione ti aveva ferita, sapevi che dietro quella rabbia e quella gelosia c'era qualcosa di più profondo: un desiderio di connessione che Ben non sapeva come esprimere.
La strada davanti a voi era ancora piena di ostacoli, ma ora sapevi con certezza che Ben provava qualcosa di forte per te, anche se non era ancora pronto ad ammetterlo.
E tu eri pronta a combattere per quel sentimento, nonostante tutto.

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Sparrow ben hargreeves imagine
Short Storyuna serie di piccole storie di Ben hargreeves