Una Nuova Realtà - Parte 7

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I giorni successivi furono un campo di battaglia emotivo. Ben continuava a mantenere le distanze, chiudendosi sempre più in se stesso. Ogni tentativo di avvicinarti a lui veniva respinto con freddezza, e ogni volta che vedeva Marcus accanto a te, il suo sguardo si induriva ulteriormente. Era come se Ben avesse deciso di alzare un muro invalicabile tra voi due, convinto che fosse l’unico modo per proteggervi entrambi.

Eppure, nonostante la sua ostilità, non potevi fare a meno di notare i piccoli segni che tradivano i suoi veri sentimenti. Lo sguardo che ti lanciava quando pensava che non lo stessi guardando, il modo in cui la sua voce si addolciva, anche solo per un istante, quando parlava con te. Ogni volta che sorridevi o ridevi con qualcun altro, come Marcus, Ben sembrava provare una strana sensazione nel petto, un dolore che non poteva ignorare. Era chiaro che Ben era in lotta con se stesso, cercando di tenere sotto controllo sentimenti che lo spaventavano più di qualsiasi pericolo esterno.

Ma non eri l’unica a notare queste cose. Anche Marcus aveva iniziato a percepire la tensione tra te e Ben. Sebbene non avesse ancora compreso appieno la natura del vostro rapporto, era evidente che Ben non vedeva di buon occhio la sua costante presenza accanto a te.

Una sera, mentre il gruppo si preparava per un altro lungo spostamento, Marcus si avvicinò a te, il volto serio. "Posso parlarti un attimo?" chiese con un tono che non lasciava spazio a rifiuti.

Annuiste, seguendolo a una distanza sufficiente dagli altri da non essere ascoltati. Una volta arrivati, Marcus si fermò e si voltò verso di te, il suo sguardo scrutatore.

"Che cosa sta succedendo tra te e Ben?" chiese direttamente, senza preamboli.

La domanda ti prese alla sprovvista, anche se in fondo sapevi che prima o poi sarebbe arrivata. "Non è niente," rispondesti rapidamente, anche se il tremolio nella tua voce ti tradì.

"Non mi sembra che sia niente," ribatté Marcus, incrociando le braccia. "C'è qualcosa che non mi stai dicendo, e posso vederlo nei suoi occhi ogni volta che mi avvicino a te."

Non sapevi cosa rispondere. Marcus aveva ragione, c’era molto di più sotto la superficie, ma non era sicura che fosse il momento giusto per rivelargli tutto. "È complicato," mormorasti, cercando di evitare il suo sguardo.

"Complicato come?" insistette lui. "Mi dispiace se ho fatto qualcosa che ti ha messo a disagio. Non era mia intenzione."

"Non è colpa tua," rispondesti rapidamente, sentendo un’ondata di colpa per il modo in cui la situazione stava degenerando. "È solo... Ben sta attraversando un momento difficile."

Marcus ti osservò per un lungo momento, come se stesse cercando di capire cosa stessi davvero cercando di dirgli. Alla fine, sospirò, scuotendo la testa. "Non voglio mettermi in mezzo," disse, anche se il tono della sua voce tradiva un pizzico di delusione. "Se c’è qualcosa tra te e Ben, io... lo rispetto."

Quelle parole ti colpirono, ma prima che potessi rispondere, Ben apparve improvvisamente sulla scena, interrompendo la conversazione. Il suo sguardo era duro e la sua mascella serrata, come se avesse sentito ogni singola parola.

"Abbiamo da fare," disse bruscamente, guardando prima te e poi Marcus con una freddezza che ti fece rabbrividire. "Non è il momento di chiacchierare."

Marcus alzò le mani in segno di resa. "Stavamo solo parlando, Ben. Non c’è bisogno di essere così teso."

Ben lo ignorò, voltandosi verso di te. "Vieni. Abbiamo bisogno di discutere il piano."

Ti avvicinasti a lui, sentendo il peso di quello sguardo freddo che aveva riservato a Marcus. Ben si voltò e cominciò a camminare senza aspettarti, costringendoti a seguirlo rapidamente. Il suo passo era veloce e determinato, come se volesse allontanarsi il più possibile da Marcus.

Una volta raggiunta una zona più appartata, Ben si fermò bruscamente, voltandosi verso di te. "Cosa ti ha detto?" chiese, la sua voce carica di tensione.

"Nulla di importante," rispondesti, cercando di mantenere la calma. "Solo che ha notato la tensione tra noi."

Ben serrò i pugni, lottando chiaramente con se stesso. "Non voglio che tu parli più con lui," disse infine, la sua voce bassa ma carica di un'emozione che non poteva più nascondere.

Quelle parole ti colpirono come un pugno nello stomaco. "Ben, non puoi chiedermi questo. Marcus è parte della squadra."

"Non mi interessa," replicò lui, facendo un passo verso di te. "Non voglio vederlo vicino a te. Non voglio sentirti ridere con lui, né vederlo che ti guarda in quel modo."

"Questo non è giusto," sussurrasti, sentendo un’ondata di frustrazione crescere dentro di te. "Non puoi controllare con chi parlo o con chi passo del tempo."

"Non sto cercando di controllarti," rispose lui, anche se il suo tono di voce tradiva il contrario. "Sto cercando di proteggerti."

"Proteggermi da cosa? Da Marcus?" chiesi incredula, cercando di capire cosa lo stesse spingendo a comportarsi così. "O da te stesso?"

Le tue parole sembrarono colpirlo profondamente, e per un attimo, il suo sguardo si ammorbidì. "Non capisci," mormorò, il suo tono disperato. "Non posso permettere che tu... che tu ti avvicini a qualcuno che potrebbe farti male."

"Ben," sospirasti, avvicinandoti a lui e cercando di prendergli la mano, ma lui la ritrasse rapidamente, come se il semplice contatto fisico fosse troppo da sopportare. "Non è Marcus che mi sta facendo male."

Ben ti fissò, e per un istante, pensasti di aver finalmente raggiunto quella parte di lui che stava cercando così disperatamente di nascondere. Ma proprio mentre sembrava che stesse per cedere, Ben si voltò bruscamente, la sua voce fredda e distaccata quando parlò di nuovo.

"Non importa," disse con una finalità che ti spezzò il cuore. "Devi tenerti lontana da lui. È un ordine."

Quelle parole ti lasciarono senza fiato. "Un ordine?" ripetesti, incredula.

Ben non rispose, ma il modo in cui si allontanò da te, chiudendo ogni possibilità di replica, parlò più di mille parole. Sentisti una morsa stringersi intorno al tuo cuore mentre lo guardavi andarsene, lasciandoti con il peso della sua decisione e la consapevolezza che questa battaglia era tutt'altro che finita.

E mentre la notte calava su di voi, ti ritrovasti a chiederti quanto ancora saresti stata in grado di sopportare. Ben stava lottando contro se stesso, e tu eri pronta a combattere per lui, ma quanto avresti dovuto sacrificare prima che lui capisse che non poteva continuare a respingerti?

La strada davanti a voi era incerta e piena di insidie, ma una cosa era chiara: la battaglia per il cuore di Ben non sarebbe stata facile, e avresti dovuto essere pronta a lottare con tutte le tue forze per abbattere il muro che lui aveva costruito intorno a sé.

Sparrow ben hargreeves imagine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora