Maschere di Ghiaccio- Parte 3

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Era trascorsa una settimana da quella sera sul tetto, e da allora il legame tra te e Ben si era intensificato in modo inaspettato. Nonostante il suo carattere difficile e la sua lotta costante contro i propri sentimenti, Ben sembrava più aperto, quasi vulnerabile. E in quel caos di emozioni represse, una scintilla si era accesa tra di voi.

Una sera, mentre camminavate insieme nei corridoi ormai vuoti dell'Accademia, sentisti che qualcosa stava per cambiare. La tensione tra voi era palpabile, come se ogni passo fosse un preludio a qualcosa di inevitabile. Ben sembrava più silenzioso del solito, i suoi occhi costantemente rivolti verso di te, come se stesse cercando di prendere una decisione che lo tormentava.

Arrivaste davanti alla tua stanza, e ti fermasti, voltandoti verso di lui con un sorriso. "È stata una bella serata, Ben," dissi, cercando di alleggerire l'atmosfera tesa.

Ben annuì lentamente, il suo sguardo fisso nei tuoi occhi. "Sì, lo è stata."

Per un attimo, ci fu solo silenzio. Poi, quasi come se fosse spinto da una forza più grande di lui, Ben fece un passo avanti e ti afferrò delicatamente per la nuca, tirandoti a sé. Il suo bacio fu improvviso, ma incredibilmente appassionato. Sentisti tutto il tumulto delle sue emozioni riversarsi in quel gesto: la frustrazione, il desiderio, la confusione, e qualcosa di più profondo che non aveva mai voluto ammettere nemmeno a se stesso.

Il mondo sembrò fermarsi per un attimo, mentre le vostre labbra si univano in un bacio che parlava di tutto ciò che Ben non era mai riuscito a dire a parole. Le sue mani erano tremanti, ma la stretta era ferma, come se avesse paura di lasciarti andare.

Ma proprio quando pensavi che qualcosa tra di voi fosse finalmente cambiato, Ben si ritrasse bruscamente. I suoi occhi, che un attimo prima erano pieni di passione, ora erano pieni di terrore. Ti guardò come se avesse commesso un errore irreparabile, e senza dire una parola, fece un passo indietro, allontanandosi.

"Ben?" chiamasti, confusa e ferita. "Cosa succede?"

Lui scosse la testa, il respiro affannoso. "Non… non posso farlo," mormorò, quasi tra sé e sé. "Questo è un errore. Non doveva succedere."

Il cuore ti sprofondò nel petto. "Un errore? Ben, cosa stai dicendo? Perché stai facendo così?"

Ma lui ti evitava lo sguardo, il viso contorto da un’espressione di tormento. "Devi starmi lontano," disse infine, la sua voce fredda e distante, come se stesse cercando di chiudere una porta che non voleva mai più riaprire. "Non posso permettermi di… di provare queste cose. È meglio se mi lasci in pace."

Quelle parole ti colpirono come un pugno nello stomaco. "Ma perché? Perché stai facendo questo, Ben? Cosa ti spaventa così tanto?"

Lui ti guardò, e per un attimo, pensasti di vedere una traccia di rimorso nei suoi occhi, ma fu subito sostituita da una durezza glaciale. "Perché tu non sai cosa vuol dire essere me," ringhiò, la sua voce diventata improvvisamente velenosa. "Non voglio o non posso permettermi di essere debole per qualcuno come te. Questo… non può funzionare."

Il dolore e la rabbia si mescolarono nel tuo petto. "Debole? È questo che pensi di me? Che ti renderei debole?"

Ma Ben non rispose, si voltò e se ne andò, lasciandoti lì, sola, con il cuore spezzato. Il suo rifiuto era stato tagliente, brutale, e la ferita che aveva inflitto sembrava non volersi richiudere.

Nei giorni successivi, Ben fece di tutto per evitarti. Ogni volta che passavate l'uno accanto all'altra, lui distoglieva lo sguardo, il suo volto indurito da una maschera di indifferenza. Era come se volesse cancellare tutto quello che era successo, come se non fosse mai esistito.

Il dolore e la confusione crescevano dentro di te. Non capivi perché Ben si fosse comportato in quel modo, perché avesse distrutto quel fragile legame che stava nascendo tra voi. Alla fine, incapace di sopportare oltre, decisi di cercare conforto in qualcuno che potesse capirti: Marcus.

Trovasti Marcus nella sala comune, intento a leggere un libro. Alzò lo sguardo quando ti vide arrivare, e il sorriso che ti riservò fu pieno di calore e comprensione.

"Hey, tutto bene?" chiese, notando subito l’espressione sul tuo volto.

Non riuscisti a trattenerti. Ti sedesti accanto a lui, e le parole uscirono di getto. Gli raccontasti di Ben, del bacio, del modo in cui ti aveva respinto, e della freddezza con cui ti aveva trattato subito dopo. Marcus ti ascoltò in silenzio, il suo viso rivelava un misto di sorpresa e dispiacere.

"Non so cosa fare," confessasti alla fine, con la voce rotta. "Pensavo che tra di noi stesse nascendo qualcosa, ma adesso… sembra che tutto sia finito ancora prima di cominciare."

Marcus ti prese una mano, stringendola con delicatezza. "Ben è complicato," disse, scegliendo le parole con cura. "Non scusa il suo comportamento, ma credo che stia lottando contro qualcosa di più grande di lui. Ha sempre avuto difficoltà a fidarsi, a lasciarsi andare. E probabilmente adesso sta cercando di proteggere se stesso da qualcosa che non riesce a controllare."

"Ma questo non giustifica il modo in cui mi ha trattata," rispondesti, il dolore ancora troppo fresco.

Marcus annuì. "Hai ragione. Non giustifica nulla. Ma se c'è una cosa che so di Ben, è che non è bravo a gestire le emozioni. E quando qualcosa lo spaventa, la sua reazione è quella di allontanare le persone che gli sono vicine. Forse, devi dargli tempo. O forse, devi accettare che lui non è pronto per quello che tu sei pronta a dargli."

Quelle parole colpirono nel segno. Avevi sempre saputo che Ben era complicato, ma sentirlo dire da qualcuno che lo conosceva bene rendeva tutto più reale, e allo stesso tempo, più difficile da accettare.

Marcus ti sorrise tristemente. "Se hai bisogno di parlare, io sono qui. Non devi affrontare tutto questo da sola."

Ti aggrappasti a quelle parole, trovando un po' di conforto nella sua presenza. Ma dentro di te, sapevi che la ferita che Ben ti aveva inflitto non sarebbe guarita facilmente. E mentre cercavi di venire a patti con tutto ciò che era successo, una domanda continuava a tormentarti: saresti mai riuscita a superare questa delusione? E Ben, sarebbe mai riuscito ad affrontare i suoi demoni e a permettere a se stesso di amare?

Il futuro sembrava più incerto che mai, ma una cosa era certa: il tuo cuore non avrebbe smesso di lottare per lui così facilmente.

Sparrow ben hargreeves imagine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora