L'atmosfera tra te e Ben cambiò radicalmente nei giorni successivi. Dopo quella confessione, sembrava che finalmente fosse disposto a lasciare cadere le sue difese, o almeno a provarci. Anche se non tutto era risolto, c’era un’apertura tra voi, un inizio. La tensione che una volta era palpabile si era trasformata in qualcosa di diverso, più carico di significato ma anche di incertezze.
Ben iniziò a cercarti più spesso, a trascorrere del tempo con te. Non era il Ben della linea temporale precedente, dolce e premuroso in ogni gesto, ma c’era una nuova profondità nel suo modo di interagire con te. Era più attento, anche se ancora ombroso, come se temesse di sbagliare ogni volta che apriva bocca. Ma c’era un tentativo, e questo era ciò che contava.
Tuttavia, Marcus non era cieco. Nonostante la sua gentilezza e la sua apparente comprensione, iniziava a percepire che qualcosa di importante stava accadendo tra te e Ben. Era difficile ignorare i sguardi che Ben ti lanciava, o il modo in cui le sue mani si muovevano incerte quando ti era accanto, come se volesse afferrarti ma avesse paura di farti male.
Un pomeriggio, mentre il gruppo si preparava per l'ennesima missione, Marcus ti trovò da sola, seduta su una panchina a osservare il cielo grigio. Si sedette accanto a te senza dire nulla per un po', lasciandoti in pace con i tuoi pensieri. Alla fine, però, ruppe il silenzio.
"Ho notato che tu e Ben vi state avvicinando di nuovo," disse con un tono neutro, cercando di mascherare l'emozione nella sua voce.
"Abbiamo chiarito alcune cose," rispondesti, cercando di mantenere la conversazione leggera. "Niente di più."
Marcus annuì, ma tu potevi sentire il peso delle parole non dette. "Voglio che tu sia felice, lo sai?" disse infine, girandosi verso di te con un'espressione seria. "Non mi interessa cosa decidi, ma sappi che se c’è qualcosa che ti fa stare male, sono qui per te."
Sentisti un’ondata di calore al cuore per la sua sincerità. "Lo so, Marcus," rispondesti con un sorriso, toccando la sua mano in segno di gratitudine. "E apprezzo molto tutto quello che hai fatto per me."
"Ma?" chiese lui, anticipando una parte di te che non eri ancora pronta a condividere.
"Ma... ho bisogno di capire cosa sta succedendo tra me e Ben," ammettesti, sentendo la verità di quelle parole mentre le pronunciavi. "C’è qualcosa tra noi che non riesco a ignorare, anche se è complicato."
Marcus ti osservò per un momento, come se stesse cercando di leggere dentro di te. Alla fine, annuì lentamente. "Allora spero che troviate la vostra strada," disse con un piccolo sorriso, anche se nei suoi occhi c’era un velo di tristezza.
Prima che tu potessi rispondere, Ben apparve. Il suo sguardo passò rapidamente da te a Marcus, soffermandosi un po' troppo a lungo sulla vostra mano che si toccava. Sentisti il cambiamento nell'aria, la tensione che tornava a crescere.
"Stiamo per partire," disse, il tono più controllato del solito, ma tu potevi percepire il nervosismo sottostante. "Hai tutto pronto?"
"Sì, arrivo subito," rispondesti, alzandoti e preparandoti a seguire Ben.
Marcus si alzò con te, ma non disse nulla. Si limitò a guardarti, un accenno di preoccupazione sul volto. "Stai attenta," mormorò infine, il suo sguardo che passava rapidamente da te a Ben, prima di allontanarsi.
Mentre camminavate verso il resto del gruppo, potevi sentire la tensione irrisolta che aleggiava tra te e Ben. Non ci volle molto prima che lui parlasse, il tono della sua voce controllato ma carico di emozioni.
"Non mi piace il modo in cui ti guarda," ammise bruscamente, il suo sguardo fisso davanti a sé mentre parlava. "Non posso fare a meno di sentire... non lo so, una sorta di gelosia. È stupido, lo so."
Ti fermasti, costringendolo a fare lo stesso. Quando si voltò verso di te, c’era un’espressione di conflitto sul suo volto, come se non sapesse come esprimere ciò che stava sentendo.
"Ben, Marcus è solo un amico," gli ricordasti dolcemente, anche se dentro di te sapevi che la situazione era più complessa. "Ma se continui a comportarti così, rischi di allontanarmi di nuovo."
"Non voglio perderti," disse immediatamente, la sua voce più morbida. "Ma è difficile vedere te e lui... insieme. Mi fa sentire come se stessi perdendo l'unica cosa buona in questo caos."
Le tue parole lo colpirono, ma anziché ritirarsi, Ben fece qualcosa di inaspettato. Allungò la mano e prese la tua, intrecciando le dita con delicatezza. "So che ho fatto degli errori," disse, la sua voce sincera e vulnerabile. "Ma non voglio perderti per colpa della mia stupidità."
Era un piccolo gesto, ma per te significava molto. Sentivi il calore della sua mano, la sincerità nelle sue parole, e capivi che Ben stava cercando di cambiare, per te, per voi.
"Non mi perderai," rispondesti, stringendo la sua mano in segno di promessa. "Ma devi smettere di vedere ogni cosa come una minaccia. Marcus è solo un amico, ma tu... tu sei molto di più."
Ben annuì, abbassando lo sguardo per un momento. Quando tornò a guardarti, c’era una determinazione nuova nei suoi occhi. "Lavorerò su questo," disse, la sua voce ferma. "Non voglio più rovinare le cose tra noi."
E mentre vi avviavate verso il gruppo, mano nella mano, sentisti che forse, questa volta, c’era davvero speranza per voi. La strada era ancora lunga e piena di ostacoli, ma per la prima volta, camminavate insieme, fianco a fianco, pronti ad affrontare qualsiasi cosa il futuro avesse in serbo.
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Sparrow ben hargreeves imagine
Short Storyuna serie di piccole storie di Ben hargreeves