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(Non so perché a nessuno è arrivata la notifica del capitolo 17, ma c'è anche quello se andate indietro🥲)

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Il liceo sembra quasi tornato alla normalità. I corridoi non sono più pieni di detriti, le finestre sono state riparate e i nuovi computer occupano le postazioni vuote nei laboratori. L'aria stessa sembra più leggera, come se la tensione che aveva avvolto la scuola nelle ultime settimane si fosse dissipata. Eppure, c'è ancora un'ombra che incombe su tutto, un segreto che porto con me ovunque vada.

Cammino mano nella mano con Matthew attraverso i corridoi, i nostri passi sono in sincronia, ma dentro di me c'è un peso che non riesco a ignorare. Matthew è stato incredibilmente comprensivo quella sera, quando mi sono tirata indietro, e ne sono grata. Eppure, non posso fare a meno di sentirmi in colpa. Non per quello che non è successo tra noi, ma per quello che è successo nella mia mente. Blaze. Il suo nome è come una spina che mi tormenta costantemente, un pensiero intrusivo che non riesco a scacciare.

È difficile non parlarne con nessuno, mantenere tutto dentro di me come un segreto sporco. Claire e Lucas sono completamente immersi nella loro nuova dolce frequentazione, persi l'uno nell'altra come se il mondo attorno non esistesse. È tenero vederli così, ma anche un po' frustrante, perché mi sento ancora più isolata, incapace di condividere con loro ciò che mi sta succedendo.

Dominique, invece, è tutta un'altra storia. So che presto capirà che qualcosa non va. Quando mi ha chiesto perché io e Matthew non siamo andati fino in fondo, ho iniziato a balbettare qualche scusa, ma il suo sguardo mi ha trapassata come se avesse già capito tutto. Mi conosce da troppo tempo per non intuire che qualcosa non quadra, ma per ora non ha detto nulla. Mi osserva, attende che io parli, ma io non posso. Non ancora.

E come la scuola è tornata, così è tornata la gang che la domina. Li vedo nel solito posto in cortile, radunati in cerchio come sempre. Non capisco come non siano stati espulsi, come possano ancora stare lì, sfacciatamente, dopo tutto quello che hanno combinato. Forse è perché la gente ha troppa paura di loro. O forse è semplicemente perché nessuno ha il coraggio di affrontarli davvero.

Faccio di tutto per evitarli. Passo lontano dal cortile, prendo strade diverse nei corridoi. Ma non posso evitare i miei pensieri. Ogni volta che ci provo, mi sembra di sentire ancora la mano di Blaze contro la mia, come un marchio che non se ne va. Quel contatto, breve e intenso, mi tormenta ancora, e non so come liberarmene.

Mentre cammino con Matthew, stringo la sua mano un po' più forte, cercando conforto nella sua presenza, ma sento che non basta. C'è una parte di me che è altrove, che è ancora lì, in quel cortile, con Blaze. Ed è una parte che non so come ritrovare, come far tornare a casa.

La lezione di matematica fila liscia, più o meno. Non è che ami la materia, ma riesco a seguire senza troppi intoppi. Alla fine dell'ora, mi dirigo verso gli armadietti per riporre gli ultimi libri. Le dita scorrono sulla combinazione del lucchetto, quasi meccanicamente, e quando lo apro, il suono metallico mi risuona nelle orecchie. Sistemo i libri, prendo quelli che mi servono per il pomeriggio, e mentre sono sul punto di chiudere lo sportello, mi ritrovo faccia a faccia con Blaze.

«Mano nella mano, come una dolce coppia di novelli sposi,» esordisce con quella sua voce tagliente, che sa essere al contempo provocatoria e sprezzante.

Sento una fitta allo stomaco, come se mi avesse colpita fisicamente. «Bentornato a scuola,» replico con calma apparente, anche se il mio cuore accelera leggermente.

Mi fissa con quel suo sguardo penetrante, quasi divertito. «Non riesco davvero a capire come tu faccia a scoparti quella mezza sega,» aggiunge, il tono volutamente velenoso.

VEIL OF BLAZEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora