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I giorni sono passati, uno dopo l'altro, e con loro il dolore si è fatto appena meno intenso, anche se la sua presenza è ancora costante, come una ferita che non riesce a rimarginarsi del tutto. Ogni volta che incrocio Blaze a scuola, è come se una parte di me si contraesse di nuovo. Non mi ha guardata nemmeno una volta, non ha fatto neanche lo sforzo di incrociare il mio sguardo da quando abbiamo litigato in cortile. È come se fossi diventata invisibile per lui, e questo mi fa male più di quanto avrei voluto ammettere.

Non riesco a smettere di pensarci. È incredibile come qualcuno possa entrare nella tua vita, fare un tale casino, e poi andarsene come se nulla fosse, come se non contassi nulla. Ma ora sto meglio. E il prezzo che ho pagato per questa lezione è stato salato.

Con il tempo, però, ho iniziato a chiarire le cose con mia madre. Non è stato facile, e le ramanzine sembravano non finire mai. Sempre lo stesso argomento, sempre la stessa preoccupazione. Ma dopo averci sbattuto la testa, non ho potuto fare altro che darle ragione. Aveva cercato solo di proteggermi, di evitarmi questo dolore. E anche se fa male ammetterlo, avrei dovuto ascoltarla di più.

Ora mi trovo allo Strike&Sik con Dominique, Claire, e Lucas. È una sera di febbraio, e l'aria è gelida, ma almeno siamo fuori casa, lontani dai pensieri che mi tormentano. Ridiamo, scherziamo, e cerco di distrarmi il più possibile. Con noi c'è anche Chris, ed è decisamente strano vederlo in questo contesto. Non avrei mai immaginato che un giorno avrebbe fatto parte del nostro gruppo, ma negli ultimi tempi ho capito che è davvero una brava persona. Ho provato a integrarlo in un ambiente diverso da quello dei criminali che solitamente frequenta, e con mia sorpresa, gli altri si sono trovati piuttosto bene con lui.

Chris, con il suo modo di fare sempre un po' distaccato, sembra quasi a suo agio con noi. E questo mi riempie di una strana sensazione di soddisfazione. Forse, dopotutto, le persone possono cambiare, o almeno trovare un posto diverso in cui sentirsi bene. Mi piace pensare che, in un certo senso, lo stiamo aiutando a uscire dal giro in cui si è sempre trovato. È un piccolo passo, ma è un inizio.

L'aria è piena del suono delle risate e del tintinnio dei bicchieri. Claire sta raccontando un aneddoto esilarante su una delle ultime lezioni, e tutti ridiamo di gusto. Poi, come se un pensiero comune ci attraversasse, la conversazione prende una piega più seria.

«Ci pensate che ormai siamo al secondo semestre inoltrato?» dice Lucas, appoggiando il bicchiere sul tavolo. «Siamo senior, fra poco più di tre mesi sarà tutto finito.»

Sento un nodo stringermi lo stomaco a quelle parole. L'idea di lasciare tutto questo, di lasciare la scuola, mi fa sentire una strana nostalgia anticipata. Certo, ci sono stati momenti difficili, ma è anche qui che ho vissuto tante delle mie prime esperienze, nel bene e nel male.

«Già,» aggiunge Dominique, lanciando un'occhiata a Lucas. «E dobbiamo davvero iniziare a pensare seriamente al college.»

Mi accorgo che Chris ascolta in silenzio, come sempre. Non è il tipo che parla molto, ma noto che questa volta sembra realmente interessato all'argomento. Ha gli occhi leggermente socchiusi, il mento appoggiato sul palmo della mano, come se stesse riflettendo intensamente.

«Avete già deciso cosa farete?» domando, più per rompere il silenzio che per altro. Non sono sicura di voler sentire le risposte, a dire il vero. L'idea del futuro mi spaventa ancora un po'.

«Io ho già mandato qualche domanda,» dice Claire con un sorriso. «Sto puntando a una borsa di studio per Yale, anche se so che sarà difficile ottenerla.»

«Ma tu sei brillante!» esclama Lucas. «Sono sicuro che ce la farai. Io sto pensando di rimanere in zona, magari alla Wayne State. Non sono pronto a lasciare Detroit del tutto.»

VEIL OF BLAZEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora