Parte Seconda - Capitolo Ottavo

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Capitolo ottavo.

What hurts the most is being so close

and having so much to say

and watching you walk away.

§ Rascal Flatts

Langhe, Italia

Agosto 2026

Fernando aveva sempre avuto la sensazione che il tempo volasse, ma non si era reso realmente conto di quanto fosse rapido fino a che non era arrivata la convocazione della squadra per gli ultimi test prima della ripartenza di settembre. Verso la metà di agosto si era trovato a fare le valigie per Silverstone, provando una grande amarezza al pensiero di dover lasciare la propria famiglia. Durante quel lungo mese trascorso a casa si era completamente immerso nel ruolo di marito e padre, scoprendo come gli calzasse a pennello: aveva cambiato centinaia di pannolini, rispolverato le note di ogni ninna nanna che conosceva, e quando Alba aveva scoperto di non avere latte a sufficienza per nutrire i voraci gemellini aveva scoperto di avere una certa attitudine nella preparazione dei biberon – ma soprattutto aveva avuto del tempo da trascorrere insieme a Jules, che aveva raggiunto un'età in cui iniziava ad apprezzare la presenza di un modello al quale ispirarsi. Negli ultimi giorni lui e Alba si erano spesso sorpresi a ridere nel vedere come il primogenito tendesse sempre di più a imitare i comportamenti del padre: se Fernando sedeva sul divano con un giornale tra le mani, ecco che Jules si arrampicava al suo fianco con un libriccino per fare la stessa cosa; se il padre si spostava in cucina per bere dell'acqua, Jules afferrava il proprio bicchiere per dissetarsi; il colmo era stato quando, pochi giorni prima di partire, il pilota si era concesso qualche esercizio di stretching sdraiato sul pavimento del salotto – Jules non ci aveva pensato due volte prima di coricarsi accanto al padre per copiare gli esercizi a modo suo, usando il proprio orsacchiotto come un peso da sollevare. Alba aveva filmato l'intera scena tentando di mantenere salda la mano nonostante le risate, pensando a quanto fosse bello che finalmente Nando avesse del tempo da dedicare al piccolo. Jules era legato anche a lei, ma sapeva che da quando c'erano i gemelli non poteva più concedergli il cento per cento del proprio tempo e della propria attenzione.

In quegli ultimi giorni si era spesso soffermata a pensare alla proposta che Lawrence aveva fatto a Nando, provando a entrare nella testa del marito per capire quali fossero le sue sensazioni in proposito. La sera in cui aveva ricevuto l'offerta Fernando aveva detto che ne avrebbero parlato più avanti, ma la nuova dimensione della loro famiglia li aveva distratti e impegnati al punto da mettere completamente da parte la questione, e così un intero mese se n'era andato senza che si trovassero mai nemmeno a sfiorare l'argomento. Egoisticamente, non le spiaceva l'ipotesi che Fernando si fermasse, che lasciasse per sempre la Formula Uno: una parte di lei desiderava una routine familiare stabile, l'idea di poter contare su suo marito ogni giorno – non tanto per lei, quanto per l'equilibrio dei loro figli. Alba sapeva bene cosa volesse dire crescere senza avere accanto un padre, e anche se l'assenza di Nando aveva un'altra origine un po' la spaventava la prospettiva che un giorno lui potesse scoprire di essersi perso delle tappe fondamentali nella crescita dei bambini, tempo che non sarebbe mai riuscito a riavere indietro. Però allo stesso tempo sapeva che Fernando non poteva vivere lontano dai circuiti: come una pianta aveva bisogno di acqua e luce, Fernando Alonso aveva bisogno della velocità, del brivido della sfida, del rombo dei motori. Poteva essere un ottimo marito e un ottimo padre, ma non poteva essere solo quello.

Due giorni dopo la sua partenza, al termine di una lunga giornata impegnativa, Alba si mise a letto sfinita, la mente affollata da mille pensieri – voleva suo marito accanto, ma allo stesso tempo non voleva costringerlo a reprimere la propria natura. Soprattutto, non si sentiva affatto a proprio agio all'idea di decidere per lui Non sapendo in quale altro modo potersi sfogare iniziò a piangere in silenzio.

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