Parte Prima - Capitolo Quinto

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Capitolo quinto.

Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino,

perché mi trema la voce come se fossi un bambino,

ma fino all'ultimo giorno in cui potrò respirare

tu stringimi forte e non lasciarmi andare.

Abbi cura di me.

§ Simone Cristicchi – Abbi cura di me

Imola, Italia

Maggio 2024

Il fine settimana di Fernando a Imola era partito sotto una cattiva stella – cattiva, per non dire pessima. Già dal venerdì i risultati non erano stati per nulla soddisfacenti, e nonostante gli aggiornamenti le cose erano andate di male in peggio, tanto che la domenica aveva concluso la corsa all'ultimo posto. Mentre ritornava al box tentò di non pensare alle domande dei giornalisti, che sicuramente avrebbero iniziato a ricamare storie su storie nel vedere che il suo compagno di squadra era riuscito ad arrivare nella zona punti – logico, sull'auto di Stroll non erano state fatte modifiche. La sola cosa che riuscisse a tenerlo in piedi era l'idea che Alba avesse finalmente ricominciato a viaggiare con lui, il che aveva messo a tacere parecchie delle voci che urlavano alla crisi coniugale. Sfilò il casco e i guanti, e mentre scendeva dall'auto incontrò il suo sorriso incoraggiante – era quella, era quella l'unica cosa di cui avesse veramente bisogno. Le andò incontro per abbracciarla, sapendo che si sarebbero capiti anche senza dirsi una parola. Né i meccanici né il suo ingegnere tentarono di avvicinarlo, sapendo che in quel momento probabilmente avrebbero ottenuto solo rispostacce: ci sarebbe stato tempo dopo per confrontarsi sulle tante, troppe cose che erano andate storte quel giorno.

Si incamminò verso il motorhome insieme ad Alba, affidandole il casco, quando sulla loro strada comparve Carlos Sainz senior. «Buongiorno, ragazzi» li salutò con il solito sorriso, arrischiandosi a dare un breve bacio sulla guancia della donna, sapendo che Fernando non se la sarebbe certo presa per così poco. «Nando, mi dispiace disturbarti, lo sai, ma... più tardi avrei bisogno di parlare con te di una questione un po' seria. Magari possiamo ritagliarci un attimo prima di cena? Se non ti dispiace che te lo porti via per una mezz'ora, chiaramente» aggiunse, tornando a sorridere in direzione di Alba, la quale rispose che non sarebbe stato affatto un problema.

«Mi chiedo cos'abbia di tanto urgente da dirmi» si stupì Fernando, ricominciando a camminare insieme ad Alba dopo essersi accordato con Carlos su luogo e ora dell'appuntamento. «E soprattutto perché tutta questa segretezza.»

«Non saprei, sei tu quello che lo conosce bene. Non è mai successo prima?»

Fernando scosse la testa. «Mai, e lo conosco da vent'anni. Sono anche un po' preoccupato, a dire il vero.»

«Vedrai che non è niente di grave. Quindi hai deciso, stasera non vuoi andare alla festa?»

«Sinceramente non credo di aver molto da festeggiare, stasera. Ma se tu vuoi andarci, fallo pure. Michelle sarà felice di accompagnarti. Non pensare di restartene chiusa in albergo con me ad ammuffire.»

«Non mi dispiace un po' di tranquillità, dopo essermi sentita puntare addosso tutte le telecamere del mondo. Non so perché i giornalisti fossero così ansiosi di parlare con me, questo fine settimana. Neanche dopo aver visto la tua proposta di matrimonio erano così insistenti.»

«Qualcuno era convinto che fossimo già in crisi» ammise Fernando, che fino a quel momento era riuscito a tenerla all'oscuro delle trame di certa stampa da quattro soldi. «Sei finalmente riapparsa in pubblico e vogliono sapere perché eri sparita dalla circolazione.»

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