8. Iris - Speranza

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"Buongiorno, ragazzino."

Stiles sbuffa un sorriso girandosi tra le braccia di quell'uomo meraviglioso. Stanno insieme da poco più di un anno ma ancora non si è abituato a svegliarsi in quell'abbraccio e spera proprio di non abituarcisi mai. "Forse una volta. Ho trentacinque anni, Der."

"Per me resti sempre il mio ragazzino" gli risponde sfiorandogli il marchio sul retro del collo.

Stiles rabbrividisce stringendosi di più al corpo caldo del suo compagno. "Come siamo carini. Ti sei svegliato bene, lupone?"

Derek si sporge a baciarlo. "Colpa tua. Hai un buon odore stamattina."

"Di solito puzzo?"

"No, idiota. Però stamattina hai qualcosa di diverso. Mi ricordi uno di quei cespugli di Iris che mamma si ostinava a piantare davanti a casa."

Il cuore di Stiles un po' trema. "Profumo di casa?"
Derek sorride. "Sì."

***

Stremato, Stiles non sa come altro definirsi. A lavoro è stata una giornata devastante, piove a dirotto, è rimasto a piedi con la macchina, il cellulare gli è caduto in una pozzanghera ed è dovuto tornare a casa a piedi. Ora è nell'ingresso di cass completamento zuppo e sull'orlo delle lacrime. Già vede fosco quando due braccia lo avvolgono. "Ciao, meraviglia."

Stiles si aggrappa a Derek con tutte le sue forze. "Sono a pezzi."

"Ti senti male?" gli domanda il mannaro preoccupato.

"Non mi sento benissimo ma è stata una giornata davvero pesante. Perché? Senti qualcosa che non va?" chiede di rimando Stiles agitato.

Derek lo annusa piano per poi sfregargli il naso nella piega del collo facendolo ridacchiare. "Sai sempre di casa" gli risponde.

E Stiles capisce che non vorrebbe trovarsi in nessun altro posto se non tra quelle braccia. "Eli?"

"Dovrebbe tornare tra poco."

"Okay. Allora vado a farmi una doccia calda e poi cucino qualcosa di speciale."

Derek se lo stringe contro. "Preferirei andare a fare la doccia insieme e poi ordinare qualcosa di speciale. Che ne dici?"

Stiles allaccia le braccia attorno al collo di Derek lasciandosi sollevare. "Mi piace."

***

"Mi stai osservando. Sono sporco? Ho qualcosa che non va?"

Forse è stato un po' brusco ma si sente sotto osservazione, è nervoso e non sa perché. Eli gli sorride dolcemente. "No. Sei solo... diverso. Non so come spiegarlo."

Stiles lo guarda confuso. "Mi è uscita una seconda testa?"

"Quello sarebbe più semplice da spiegare. È il tuo odore: profumi di buono. È un odore che conosco ma non riesco a ricordare. Qualcosa di quando ero piccolo."

Stiles si gira verso Derek in cerca di aiuto. Derek che si appoggia lo strofinaccio sulla spalla e si avvicina ai due. "Un ricordo bello?" domanda al figlio.

Eli socchiude gli occhi sforzandosi di ricordare. "Mi vengono in mente i pomeriggi assieme a Cora e Peter. Era una casa simile a questa ma diversa. A quel tempo eravamo una famiglia" spiega con una punta di malinconia che Stiles riesce a percepire anche se non è un mannaro. "Ti manca?" gli domanda.

Eli fa un piccolo sorriso. "Mi manca la semplicità di quel periodo. Tutto era chiaro, facile. Mentre ora sto crescendo e... non è più così semplice. Ma sono felice lo stesso perché papà qua è a casa. Tu sei la sua casa."

Stiles sente gli occhi inumidirsi. Si alza dallo sgabello e gli si avvicina. "Non sono io ad esserlo, siamo noi. Perché tuo padre non sarebbe completo senza di te."

Eli lo abbraccia di slancio. "Non lo sarebbe senza nessuno dei due. Anzi, dei tre."

Stiles si blocca. "Tre?"

"Non lo sapevi?" domanda in imbarazzo indicandigli la pancia.

Fortuna che è vicino al bancone della cucina e ci si può reggere o sarebbe caduto a terra. Okay, si sentiva strano in quei giorni ma aveva dato la colpa a tutto tranne a... ora non riesce proprio a fermare le lacrime. Vorrebbe urlare, saltare e cantare ma è come bloccato. "Der...?"

Derek è subito al suo fianco e se lo stringe contro. "Non me n'ero accorto nemmeno io" ammette.

"Ci abbiamo sperato così tanto che non credevo nemmeno più che sarebbe successo" singhiozza Stiles.

"E, invece, eccolo qua" ribatte appoggiando delicatamente una mano sulla pancia.

Stiles allunga una mano coinvolgendo anche Eli in quello strano abbraccio. "Eccoci qua, tutti insieme. Come una famiglia."

Derek non riesce a nascondere la commozione e anche Eli sembra davvero felice. "Ora ho capito di cosa profumi."

"Di cosa?" gli domanda Stiles curioso.

"Di speranza. Quella che è sempre mancata in casa."
Stiles non è certo di cosa Eli voglia dire ma di una cosa è sicuro: è finalmente davvero nel suo posto.

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