Stiles è triste, così triste da non sentirsi più vivo. Non si sente più vivo da quando suo padre è morto a causa di un incidente, uno stupidissimo incidente d'auto mentre andava al supermercato. e Stiles Non sa come affrontare il vuoto che la perdita ha lasciato. Le giornate scorrono tutte uguali, Scott cerca di essere presente, ma ha la sua vita, la sua felicità con Isaac. Lydia lo guarda con pietà,, ma Stiles sa che nulla può colmare l'abisso che sente dentro.
Arriva al cimitero e si ferma davanti alla tomba di suo padre. Le mani gli tremano, ma non piange. È come se non avesse più lacrime. Il marmo freddo gli sembra insopportabilmente lontano, una barriera insormontabile tra lui e l'unica persona che l'abbia mai davvero capito.
Mentre la pioggia comincia a cadere, si accorge di non essere più solo. Derek Hale lo osserva da qualche metro di distanza, il viso serio, le mani nelle tasche del giubbotto di pelle. È tornato a Beacon Hills da poco e Stiles non ha mai avuto modo di parlare con lui per più di dieci minuti. Senza dire una parola, Derek si avvicina e si ferma accanto a lui, lasciando che il rumore della pioggia riempia il silenzio.
"Non devi affrontarlo da solo," mormora Derek e Stiles non sa perché, ma mi sente avvampare dalla rabbia.
"Non puoi capire" ringhia quasi.
Derek non risponde subito. Si siede accanto a lui, lasciando che la pioggia gli scorra addosso. "Ho perso tutta la mia famiglia," dice infine. "So com'è sentirsi perso. Vuoto."
Stiles lo guarda, gli occhi rossi e stanchi, pieni di dolore. "Ma tu sei forte. Tu sei... Derek Hale. Io sono solo Stiles. Non sono niente senza di lui."
"Non è vero," ribatte con calma Derek. "Non è vero, e lo sai."
Stiles sente un nodo serrarsi in gola, come se tutta la sua fragilità stesse per crollare proprio lì, davanti a Derek. Vuole respingerlo, vuole dirgli che non capisce davvero, che nessuno potrebbe capire.
"Sei sempre stato quello che non si arrende," continua Derek. "Hai affrontato più di quanto chiunque avrebbe mai potuto sopportare, e lo hai fatto senza poteri. Solo con la tua testa, il tuo cuore. Sei molto più forte di quanto pensi."
Stiles deglutisce, il peso di quelle parole lo colpisce come un pugno allo stomaco. Non riesce a rispondere, perché una parte di lui vuole crederci, vuole aggrapparsi a quella verità che Derek sta cercando di fargli vedere. Ma è difficile. Troppo difficile, dopo tutto quello che è successo. Abbassa lo sguardo, fissando il terreno bagnato sotto di lui. La pioggia continua a cadere, implacabile.
"È solo che...," comincia ma la sua voce si spezza. Non riesce a trovare le parole giuste, non riesce a spiegare cosa prova. "Dopo tutto quello che è successo, non so come fare a ripararmi. È come se una parte di me fosse andata via con lui."
Derek si sposta un po' più vicino, abbastanza da far sentire a Stiles la sua presenza, ma senza invadere il suo spazio. "Non devi aggiustarti tutto in una volta," dice . "Non devi farlo da solo. Nessuno può farlo da solo."
"Non so se ci riesco" ammette. Non sa chiedere aiuto.
"Non devi saperlo adesso," replica Derek,. "Ma quando sarai pronto, io sarò qui."
Non sa cosa rispondere, non sa come affrontare il fatto che Derek Hale – quello che ha sempre visto come l'uomo forte, distante, e inavvicinabile – sia lì, accanto a lui, offrendogli un posto sicuro dove cadere.
E forse, in quel momento, è esattamente quello di cui ha bisogno. Non soluzioni, non risposte, ma qualcuno che rimanga lì, con lui, in quel dolore, senza cercare di risolverlo. E anche se non c'è una soluzione rapida, anche se il dolore non si dissolve all'improvviso, il fatto che qualcuno resti, che non fugga di fronte al suo caos, gli dà un senso di pace che non pensava di poter più provare.
"Grazie, Derek," dice con, la voce più ferma.
Il mannaro si gira verso di lui, si avvicina e bacia delicatamente la sua tempia. Il contatto è caldo, sorprendente, e per un attimo Stiles sente il cuore perdere qualche battito, come se il tempo stesso si fosse fermato.
In quel momento, Stiles capisce potersi sentire sentir ancora vivo.