11. Rosa - Segreto

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Stiles è seduto nel suo studio aperto da poco proprio nella sua città natale, quando una donna che conosce bene ne varca la soglia. Laura Hale, in tutto il suo splendore, gli si siede davanti e nemmeno lo saluta. 

"Stiles, so che sei bravo nel tuo lavoro. Mi serve un aiuto."

E Stiles è così bravo ad interpretare le persone che si spaventa per la preoccupazione che traspare sul viso di Laura. 

No, non è uno psicologo, è un investigatore privato: la sua carriera nell FBI non è andata come aveva previsto, lo stress per le missioni, il pericolo, non era proprio quello di cui aveva bisogno, quindi ha cambiato carriera. E gli piace davvero tanto. 

"Che succede?" chiede, cercando di mantenere il controllo.

"È Derek," dice lei, e Stiles sente un nodo nello stomaco. "Da mesi si comporta in modo strano. Sparisce, non parla, si sta allontanando. Ho bisogno che tu lo segua e scopra cosa sta nascondendo."

Stiles cerca di mascherare il suo shock. "Aspetta, vuoi che io segua tuo fratello? Magari sta solo attraversando un brutto periodo. E poi è semre stato come lo descrivi."

"No, non è solo quello. Questa volta è troppo... strano." Laura insiste, senza lasciarsi convincere.

Stiles sospira. "Va bene, accetto. Ma non prometto miracoli." Cerca di sorridere, ma sa che la situazione è molto più complicata di quanto Laura possa immaginare.

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La settimana dopo, Stiles è di nuovo nello studio, è quasi ora di chiusura e ha appena detto ad una ragazza che il suo fidanzato la sta tradendo. Si passa le mani sul viso, poi la porta si spalanca e Laura Hale è di nuovo lì.

"Stiles," dice senza nemmeno sedersi, "hai trovato qualcosa?"

Stiles si sistema sulla sedia. "Ehm, non ancora, no. Perché? È successo qualcosa?"

Laura si passa una mano tra i capelli. "Derek è mancato per tutto il weekend. Non ha detto niente a nessuno, nemmeno a me. Quando è tornato ieri sera, non ha voluto dirmi dove fosse stato. È come se fosse... ancora più distante." Si ferma un attimo, poi lo guarda negli occhi. "Stiles, non posso più aspettare. Qualcosa non va, lo sento."

"Beh, magari è solo andato in un convento a riflettere sulla vita," scherza Stiles, cercando di alleggerire la situazione. Ma Laura non sorride, anzi, lo fissa.

"Stiles, sul serio. Devi fare qualcosa. Mi sta facendo impazzire."

Lui alza le mani in segno di resa. "Okay, okay, ci sto lavorando. Ma non è che posso installargli un chip GPS..." Si ferma, notando l'espressione di Laura. "...cosa che ovviamente non farei mai."

Laura sospira, visibilmente esasperata, e proprio mentre Stiles pensa che potrebbe averla convinta a dargli un po' di tempo in più, il telefono di lei squilla. Laura lo prende dalla tasca e guarda lo schermo.

"Derek?" dice e Stiles si irrigidisce, tendendo l'orecchio, ma cercando di sembrare disinteressato mentre finge di sistemare i fascicoli sul tavolo.

Dall'altra parte c'è una pausa, poi Laura sbuffa. "Sì, mi sono accorta che sei tornato ieri sera. Ma dove sei stato?"

Stiles cerca di non ridere, ma la situazione è troppo surreale. Non sente la risposta di Derek, ma Laura gli risponde. 

"Non voglio che ti allontani. Se c'è qualcosa di cui hai paura, puoi parlarmene."

Stiles frena un sorriso: Laura è così m Sempre pronta a risolvere le cose a modo suo.

Derek risponde qualcosa, poi dopo un po' Laura mette giù.

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