Derek Hale cammina nel corridoio della sua azienda di moda, le scarpe che battono sul pavimento lucido, mentre entra nella sala riunioni. Al centro del tavolo di vetro c'è Stiles Stilinski, seduto con una felpa sdrucita e le sneakers ai piedi. Sta smanettando sul suo laptop, senza prestare attenzione a tutto il lusso che lo circonda.
Derek sospira, già seccato.
"Stilinski?" chiede con tono freddo.
Stiles alza lo sguardo e sorride. "Il famoso Derek Hale. Credevo avessi un assistente-robot che parlasse per te."
Derek si siede di fronte a lui. "Sono io. Sei qui per il progetto digital?"
Già. Oppure possiamo chiamarlo "il progetto che salverà la tua azienda dalla preistoria"," ribatte Stiles, con una smorfia divertita.
Derek lo fissa, irritato. "La mia azienda è all'avanguardia. Non ha bisogno di essere "salvata", tantomeno da qualcuno che non sa nemmeno vestirsi in modo appropriato."
Stiles ride, rilassato. "Oh, certo. Perché le cravatte sono fondamentali per far funzionare un programma. Ma non ti preoccupare, il mio software non si offende se non mi metto in tiro."
Derek serra la mascella. "Qui l'immagine conta. Anche nei dettagli."
Stiles lo guarda, senza scomporsi. "Sai cosa? Scommetto che ti rilasseresti di più se ti lasciassi respirare un po' fuori da questa gabbia dorata in cui ti sei rinchiuso."
Derek lo osserva con fastidio. «Non ho tempo per queste battute."
"Ok, parliamo di lavoro. Ho delle idee che potrebbero davvero alleggerirti un po'" risponde Stiles chei sistema meglio sulla sedia, le dita che scorrono sul laptop. Derek lo osserva, ancora scettico, mentre una presentazione appare sullo schermo.
"Ok, genio della moda," inizia , un sorriso divertito sul volto, "ho tre idee che potrebbero rivoluzionare il tuo mondo, anche se so che non te ne rendi ancora conto."
Derek lo guarda impassibile, incrociando le braccia. "Sorprendimi."
Stiles clicca sul primo slide. "Idea numero uno: AI per il design personalizzato in tempo reale. Immagina questo: un cliente entra nel tuo negozio o si collega alla tua piattaforma online, e l'intelligenza artificiale crea abiti su misura basati sul suo stile, preferenze di colori e persino la forma del corpo. È come avere un sarto personale digitale."
Derek alza un sopracciglio. "Interessante, ma il design è creatività. Un algoritmo non può sostituire un designer."
Stiles ride leggermente. "Non deve farlo. L'AI lavora accanto ai designer, offrendo opzioni su misura per i clienti. Poi, i tuoi designer danno il tocco finale. È collaborazione, non sostituzione."
Derek annuisce, anche se non del tutto convinto. "Va avanti."
Stiles clicca sul secondo slide. "Numero due: AI per l'ottimizzazione della catena di distribuzione. Sai quanta merce viene sprecata ogni anno? Abiti che non vendi, collezioni che rimangono in magazzino. Con un sistema AI che analizza le vendite in tempo reale, puoi prevedere le tendenze e produrre esattamente ciò che serve. Risparmi soldi e dai un'immagine più 'green' al marchio."
Derek si sporge leggermente in avanti. "E come pensi di farlo funzionare? Le tendenze sono difficili da prevedere."
Stiles si illumina. "Con i tuoi dati di vendita passati e l'analisi delle tendenze , l'AI impara dal passato e ti dice cosa produrre e quanto. Niente più intuizioni a casaccio."
"E la terza idea?"
Stiles sorride e clicca sull'ultimo slide. "Questa è la mia preferita: AI per l'esperienza immersiva del cliente. Immagina un'app di realtà aumentata o virtuale dove i clienti possono provare i tuoi abiti senza entrare in negozio. Vedono come stanno su di loro, come si muovono.