"Non ci riesco!"
Stiles si copre gli occhi sporcandosi il visino di tempera verde. Claudia sorride sporgendosi verso di lui. "Fammi vedere."
"È bruttissimo."
La donna accarezza la testa del bimbo. "Cosa non ti piace?" gli domanda con dolcezza.
"Il tuo disegno sembra vero mentre il mio albero sembra disegnato da un bambino."
"Ma tu sei un bambino, Stiles. Devi ancora crescere e migliorare. Hai tutto il tempo per farlo."
"Mamma mi insegni ad essere bravo come te?"
Claudia se lo tira in braccio e gli passa un pennello. "Cosa ne dici se cominci ad aiutarmi con questo dipinto?"
"E se te lo rovino?"
"Guarda bene i fiori, osservali tra le foglie e cerca di farli il più simile possibile. Mettici tutto il tempo che ti serve."
Stiles si mette la lingua tra i denti per concentrarsi meglio, stringe il pennello tra le mani, guarda bene la maestosa pianta che si trova davanti, avvicina la punta colorata alla tela e poi disegna uno, due, tre, dieci, venti piccole macchie fucsia. Poi allontana il viso dal disegno per guardarlo bene. "Ecco, lo sapevo. Ti ho rovinato il dipinto!" esclama sull'orlo delle lacrime.
Claudia gli sfila il pennello dalle mani, lo pulisce e lo intinge nel verde. Con veloci pennellate riempie i rami di piccole foglie e Stiles spalanca la bocca davanti a quella magia. "Come ti sembra ora?"
"Mamma è meraviglioso."
"Ed è anche merito tuo e dei tuoi fiori."
Stiles non riesce a smettere di guardare quella magnolia dipinta, le sensazioni che gli trasmette quel quadro sono talmente forti che prende la sua decisione: da grande diventerà un artista!
Venticinque anni dopo
"Non ci riesco!"
Stiles lascia cadere il pennello prendendosi la testa fra le mani. Ci ha messo anni per arrivare a quel preciso punto e ora che si sente ad un passo dal traguardo gli sembra di non farcela. Da dietro due braccia lo stringono. "Sei troppo teso."
Stiles si gira in quell'abbraccio appoggiando la fronte al petto di Derek. "E se ho fatto il passo più lungo della gamba? Se sarà un disastro? Se-"
Derek ferma quel fiume di parole con un bacio. "Ragazzino da quanto tempo ti conosco?"
"Dieci anni."
"E dalla prima volta che ti ho incontrato non ti ho mai visto senza un pennello o una matita per disegnare. Hai dipinto ovunque, anche su di me. Ti sei fatto conoscere e ti sei espresso attraverso parole e disegni. Non hai mai smesso di sperimentare e cercare di arrivare alle persone con la tua arte. Sei la persona più caparbia, testarda e perseverante che abbia mai conosciuto. Hai lavorato duramente per questa mostra e sono sicuro che sarà un successo."
Stiles deve asciugarsi una lacrime. Da quando ha conosciuto Derek pensa di non averlo mai sentito parlare così tanto. Sorride. "Non sarei mai arrivato qua senza il tuo sostegno."
"Non potrei e non vorrei essere da altra parte. Sono così orgoglioso di quello che sei diventato."
"Manca solo l'ultimo dipinto. Mi dai una mano?"
Derek gli bacia la fronte. "Sono qui. Cosa devo fare?"
Stiles gli passa un pennello sporco di fucsia. "Disegneresti i suoi fiori per me?" gli domanda indicando la grande magnolia che si trova davanti a loro.
"Io? Ne sei sicuro?"
"Sicurissimo" risponde sorridendo.
***
"Amico anche se non capisco niente di arte è tutto davvero stupendo."
Stiles si lascia stringere dall'abbraccio di Scott. "Ti piace?"
"È qualcosa di unico, magico. Ogni stanza mi ricorda qualcosa e... non so nemmeno come spiegarlo."
Stiles stringe a sua volta l'amico felice per quelle parol che racchiudono proprio ciò che voleva ottenere. È sul punto di rispondergli ma viene letteralmente portato via da Lydia che è anche la sua agente. Per il resto della serata stringe mani, sorride, conosce gente nuova, concorda la vendita dei suoi quadri e pensa davvero di non essere mai stato così stanco ma felice. La mostra è stata chiusa da una manciata di minuti quando raggiunge Noah davanti ai due dipinti di punta. "Sarebbe così fiera di te."
Stiles deve trattenere le lacrime mentre il braccio di suo padre gli cinge le spalle. "Ho mantenuto la promessa che le ho fatto. Glielo dovevo."
"Non credevo volessi venderli" dice l'uomo indicando il cartello riservati sotto ai due quadri.
"Non li ho venduti. Li ho riservati. Per te."
"Per me?"
Stiles sorride. "Dopo tutto quello che hai fatto per me mi sembrava il minimo regalarti il mio primo quadro dipinto con mamma e l'ultimo disegnato con Derek. Le due persone più importanti della mia vita oltre te."
Noah si asciuga una lacrima. "Non sei diventato solo un artista straordinario ma anche un uomo straordinario. E sono davvero felice che Derek sia entrato nella tua vita."
"Mi ha chiesto di sposarlo, sai? Ieri sera mentre stavo avendo una crisi isterica per questa mostra."
"Lo so."
"Lo sai?"
Noah sorride sornione. "Mi ha chiesto la tua mano."
"Un uomo d'altri tempi."
"Vedi di tenertelo stretto e non farlo impazzire."
"Papà hai appena detto che sono straordinario!"
"Certo. Sia nei pregi che nei difetti."
"Ma ti teniamo così come sei" si intromette Derek baciandogli via il broncio.
"Ci mancherebbe pure quello" borbotta Stiles tornando poi a guardare i due quadri assieme e Derek e a suo padre in quell'atmosfera perfetta.