Derek fissa una lista scritta a mano con l'intensità di qualcuno che cerca di decifrare un antico codice segreto. È seduto al tavolo della cucina del loft, circondato da appunti sparsi e brochure di ristoranti, quando Erika si avvicina, con le braccia incrociate e un sorriso divertito stampato in faccia.
"Allora, Romeo," dice lei, sporgendosi sopra la sua spalla. "Che cos'hai in programma per conquistare Stiles? Cena con candele? Orchidee? Una serenata sotto la finestra?"
Derek alza gli occhi al cielo. "Non è una serenata," replica. "Voglio sol portarlo in un posto speciale. Farlo stare bene."
"Derek Hale che si preoccupa di far sentire qualcuno speciale. Non credevo avrei mai visto il giorno!"
"Molto divertente," sbuffa lui, ma la punta delle sue orecchie si colora di un leggero rosso.
"Oh, guarda comestai arrossendo!" lo stuzzica lei. "Sai, potresti semplicemente portarlo a mangiare una pizza e fine. Magari gli piacerà più di tutta questa..come chiamarla? Logistica?"
Derek sbatte la penna sul tavolo.
"Voglio portarlo sul punto panoramico, dove si vede tutta la città, e magari ci sarà. un tramonto."
"guarda che lui è già cotto di te. Non devi fare tutte queste scene da film romantico."
"Davvero pensi che sia già interessato?"
"Derek, sei completamente senza speranza. Fidati, non serve un tramonto per fargli battere il cuore. Ma fallo lo stesso, perché è la cosa più tenera e assurda che tu abbia mai fatto."
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Due giorni dopo Derek prende il telefono, si passa una mano tra i capelli, e finalmente, dopo qualche secondo di esitazione, fa il numero di Stiles.
"Che vuoi, Hale?" risponde Stiles.
"Domani sera," inizia Derek, senza nemmeno un saluto, così come Stiles. "Vieni con me. Ti passo a prendere alle otto."
Stiles resta in silenzio per un momento, e Derek sente un leggero fruscio, poi Stiles risponde.
"Eh? E dove dovrei venire con te? Nel bosco? A fare da esca per qualche altra creatura fuori di testa? Se è così, passo volentieri."
Derek sospira. "Stiles. Solo... vieni. Vestito normalmente, per favore."
Stiles ridacchia, ed è chiaro che si sta trattenendo a malapena. "Ohhh, che onore. Derek Hale vuole farmi uscire normalmente. Posso anche portarmi un mazzo di fiori, o basta l'armatura? E se mi portassi in un posto isolato per farmi fuori? Magari Erika ti ha convinto che sono troppo irritante anche per te.""
Derek si massaggia le tempie, già pentito di averlo chiamato. "Stiles sì o no?"
C'è un attimo di silenzio dall'altro lato, poi Stiles sospira teatralmente. "D'accordo, d'accordo, vengo. Ma se sparisco senza lasciare traccia, giuro che il mio spirito tormenterà la tua vita per sempre."
Derek quasi sorride, un sorriso che però Stiles non può vedere. "A domani, Stiles. Alle otto in punto."
"Perfetto. Ma preparati, Hale, perché avrò con me ogni singola arma che possiedo."
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La sera seguente, Derek arriva puntualissimo davanti alla casa di Stiles con la Camaro tirata a lucido. Si sistema le mani sul volante, cercando di calmare quell'agitazione che non riesce a spiegarsi. Poi vede la porta di casa Stilinski aprirsi e Stiles uscire, agitato e incerto.
Appena apre la portiera e si siede, Stiles inizia subito a parlare a raffica, come suo solito.
"Wow, okay, allora, Derek Hale che mi passa a prendere a casa come se fosse un appuntamento. Quindi... dove stiamo andando? Niente boschi, giusto? sembri proprio il tipo da film horror, ma in ogni caso, se questa è una sorta di scherzo, sappi che mi porto sempre dietro uno spray anti-lupo, eh."